C’è qualcosa che non va nella fiction Il sistema. Da un po’ mancava un prodotto simile su Rai 1 e di certo la qualità non gli manca. Anche il cast è di indiscusso livello. Persino sulla scelta delle musiche sembra si sia deciso di andare oltre il “convenzionale”. Tuttavia c’è la sensazione di un “ingrediente” mancante. Il fatto non può non balzare agli occhi se si pensa che il lunedì sera, che per settimane Rai 1 ha dedicato al Commissario Montalbano, vede la prima rete “arrancare” contro l’Isola dei famosi nella corsa dell’auditel. La puntata che andrà in onda domani, la terza, sarà quindi “decisiva” per la serie diretta da Carmine Elia.
In primis, perché dopo il dato degli ascolti del “debutto”, che potrebbe essere anche stato influenzato dagli “orfani” aficionados di Montalbano, e della seconda puntata, che cadeva in un giorno di festività, si potrà avere un “indizio” su quanto il pubblico ha deciso di dare credito a questa nuova fiction. E in questo senso l’appuntamento di domani dovrà offrire ai telespettatori qualcosa di “imperdibile”, perché, diciamoci la verità, quel che sembra mancare a Il sistema è un elemento di “suspense”, un qualcosa che riesca a tenere col fiato sospeso il pubblico o che scateni una forte “curiosità”, così da non far “vedere l’ora” che arrivi la puntata successiva.
Il ritmo, infatti, è piuttosto lento. Dopo due puntate trasmesse non sembra esserci un elemento di così forte interesse. Ci pare solo di intravvedere “cuori infranti” e possibili love story in arrivo, ma senza alcun “elemento sorpresa” all’orizzonte (nemmeno quello più scontato di uno scontro con un “vecchio nemico” del passato). E questa “mancanza” non può non balzare all’occhio se si pensa che in tutto gli episodi della serie sono sei. Dunque se nel terzo non ci sarà una svolta si rischierà un serio flop.
Eppure la trama racconta di un finanziere infiltrato, di una pericolosa organizzazione che ha legami con la criminalità non solo italiana. I personaggi potrebbero essere anche posti di fronte a scelte difficili vista la situazione in cui si trovano. Per ora, però, si notano solo i pregi tecnici e attoriali, la “pulizia” di una storia in cui sono poche le situazioni che appaiono inverosimili, ma sembra mancare “l’intrattenimento”. Vedremo se ci sarà la svolta, altrimenti il rischio è di aver costruito un buon prodotto per un “pubblico selezionato” e non per la grande platea di Rai 1.
(Bruno Zampetti)