È il film che andrà in onda su La7 oggi, martedì 12 luglio 2016. Le vicende narrate dalla pellicola di Lizzani, sono tratte dalla versione ufficiale poi accreditata dal CLN. Al riguardo non sono mai però cessate le polemiche e i dubbi su quello che successe realmente all’epoca, con una infinità di ricostruzioni secondo le quali non solo il luogo dell’uccisione di Mussolini fu in realtà casa De Maria e non Villa Belmonte, ma tendenti anche ad attribuire l’atto finale ad altri, in particolare a Luigi Longo, che però in realtà in quei giorni non si mosse mai da Milano. Naturalmente il film ha alimentato una lunga serie di polemiche anche all’epoca della sua uscita, tanto che il 30 aprile del 1974, durante la sua proiezione a Savona, fu fatta esplodere una bomba al plastico nel centro cittadino.
– Mussolini ultimo atto è il film in onda su La7 oggi, martedì 12 luglio 2016 alle ore 21.20. La pellicola è stata diretta da Carlo Lizzani nel 1974, che va a ripercorrere gli ultimi giorni del Duce. La vicenda, che viene narrata nell’arco di circa 135 minuti, nel cast Rod Steiger che interpreta Mussolini, Lisa Gastoni, Franco Nero, Henry Fonda, Lino Capilicchio, Massimo Sarchielli e Andrea Aureli tra gli altri. Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
La vicenda si snoda in un’Italia ormai divisa in due all’altezza della Linea Gotica e nella quale gli eserciti stranieri si combattono all’ultimo sangue. In questo quadro si svolgono le ultime ore della Repubblica di Salò, lo stato fantoccio creato dai nazisti con la collaborazione di un Mussolini (interpretato da Rod Steiger), liberato dopo essere stato sfiduciato dal suo stesso partito nella famosa riunione che adottò una mozione in tal senso presentata da Dino Grandi. Dopo essere stato liberato dai paracadutisti tedeschi al Gran Sasso, dove era stato rinchiuso, Mussolini si trova a Milano, protetto dai nazisti, sperando di poter in qualche modo tornare al potere. Quando arriva l’intimazione di arrendersi da parte del Comitato di Liberazione Nazionale, sponsorizzata anche dal cardinale Schuster (Henry Fonda), l’unica alternativa praticabile diventa la fuga da un’Italia ormai ridotta in macerie dalle battaglie in corso e dai bombardamenti alleati.
In particolare, il piano di fuga elaborato prevede la fuga verso la Svizzera, che potrebbe essere resa possibile dal tacito accordo con inglesi e americani. Anche Claretta Petacci (Lisa Gastoni), la sua amante, si pone al suo seguito insieme ai gerarchi rimasti fedeli all’ormai traballante regime. Per tutti loro l’unica possibilità di evitare la fucilazione da parte delle forze del CLN è cadere nelle mani degli alleati, resa improbabile dal fatto che i partigiani controllano ormai gran parte delle vie di comunicazione nel Nord Italia. Il gruppo di fuggiaschi si mette quindi in viaggio, scortato da una colonna di soldati tedeschi e SS ma proprio mentre si avvicina al confine con la Svizzera, viene intercettato da una brigata di partigiani. Se in base ad un accordo tra CLN e alti comandi tedeschi la colonna può proseguire, c’è però una particolare condizione da rispettare, ovvero la consegna dei gerarchi fascisti. Proprio per cercare di evitare la cattura, Mussolini si è nel frattempo travestito da soldato tedesco, sperando che mescolandosi tra gli altri non venga riconosciuto. Se però il primo posto di blocco viene ingannato, il secondo, quello posizionato all’altezza di Dongo, una località sita sul lago di Como, non si fa ingannare. Una volta catturato, il Duce viene spostato in una serie di prigioni improvvisate, in modo da impedire la sua liberazione. Il tutto in attesa che i comandi del CLN decidano definitivamente sulle sue sorti. Alla fine la decisione è presa e consiste nell’uccisione immediata del capo del fascismo, di cui viene incaricato Valerio, ovvero il comandante partigiano Walter Audisio (Franco Nero). Il 28 aprile 1945, Mussolini viene quindi condotto a Giulino di Mezzegra e passato per le armi, insieme a Claretta Petacci, la quale aveva cercato di frapporre il suo corpo tra il mitra di Audisio e il Duce.