Ieri sera ha debuttato nella seconda rete di Casa Rai la quarta stagione di “Boss in incognito” con Nicola Savino. La prima puntata ha aperto i battenti dalle 21.10 circa condotta da Nicola Savino che ha preso il testimone lasciato da Flavio Insinna, attuale conduttore di Affari Tuoi. La puntata ha ottenuto discreti risultati in termini di ascolti ma la retorica del format non è stata spazzata via anzi, è stata leggermente “coperta” da una voce narrante che si avvicina fortemente alla realtà. I punti deboli del programma – di fatto – sono essenzialmente due: retorica e buonismo. Questi aspetti però, in qualche modo tendono ugualmente ad interessare il pubblico da casa che si lascia trasportare dai buoni propositi del boss e dalle storie toccanti dei suoi dipendenti. Il programma – per certi versi – sembra perfino strizzare l’occhio a format come “C’è posta per te”, portando in evidenza la fatica e la sofferenza della gente comune di fronte il lavoro e le difficoltà di tutti i giorni. A questo punto però, una domanda s’insinua fortemente: i lavoratori sono scelti proprio per commuovere la gente da casa? E’ solo casuale la scelta di storie di forte impatto? Giudo Di Stefano, uno dei fondatori del maglificio Gran Sasso ha avuto modo di commuoversi spesso di fronte alle storie dei propri lavoratori e così, questo fortissimo strato di “melassa” potrebbe – alla lunga – stancare. Attendiamo i successivi risvolti.
La seconda puntata di un Boss in incognito 2017 ha portato a casa un grande risultato. Guido Di Stefano con il Maglificio Gran Sasso ha conquistato il pubblico che ha eletto la puntata trasmessa ieri sera una delle più belle della storia del reality di Raidue. Naturalmente non sono mancate le critiche ma, nel complesso, la seconda puntata di un Boss in incognito 2017 ha portato a casa un ottimo risultato. “Buongiorno e grazie del vostro affetto!!! La nostra gioia è regalarvi delle emozioni”, si legge sulla pagina ufficiale del reality. “Una bella pagina di vita quotidiana. Grande Guido e il suo staff”, “Gran bel programma”, “Bravo Boss e Bravo Savino”, scrivono i fans. Oltre al boss e al programma, anche il conduttore Nicola Savino è stato promosso a pieni voti. Mai ingombrante, il conduttore è riuscito a raccontare con semplicità la storia di Guido Di Stefano portando a casa i complimenti dei fans. Cliccate qui per leggere tutto.
Un buon risultato per Boss in Incognito 2017, che è tornato in scena ieri sera sul piccolo schermo di Rai 2 con la seconda puntata della stagione: l’esperienza del boss del Maglificio Gran Sasso Guido Di Stefano è riuscita a portare a casa il 9.1% di share conquistando l’attenzione di 2 milioni e 395mila spettatori. Un buon risultato davvero, considerano la spietata concorrenza di Rai 1 che ha trasmesso la partita di Coppa Italia Napoli – Fiorentina (capace di segnare il 20.8% di share con più di 5 milioni e mezzo di spettatori al seguito). I risultati ottenuti da Boss in Incognito hanno consentito al format di piazzarsi al terzo posto sul podio dell’audience, e in generale di battere il debutto dello scorso 28 dicembre, quando il programma aveva ottenuto uno share pari all’8.5% con 2 milioni e 167mila appassionati al seguito. Boss in Incognito riuscirà a fare ancora meglio la prossima settimana?
La seconda puntata di Un boss in cognito 2017 dedicato a Guido Di Stefano, patron del Maglificio Gran Sasso è stata definita dal pubblico una delle più belle della storia del reality di Raidue. Come vi abbiamo già raccontato (leggete in basso), il boss è riuscito a tirare fuori il suo lato umano mettendosi completamente nei panni degli operai, persone vere e genuine. Eppure, c’è qualcuno che pensa che quella mostrata non sia effettivamente la realtà. Nonostante un Boss in incognito sia giunto alla quarta edizione, c’è chi è convinto che il tutto sia costruito a tavolino e che sia il boss che gli operai seguano un copione per toccare il cuore del pubblico. “Che dire!!!! L’azienda ha l’aspetto di una caserma tutta grigia dov’è l’operaio sta in basso e la direzione li guarda nel vero senso della parola dall’alto!!! Le storielle insomma… diciamo che chi li conosce sa che ci sono molte omissioni di verità giusto per apparire un po’ più pietosi. Credo che forse il boss avrebbe fatto meglio a far partecipare i figli ad Amici che a questo programma!!!”, “C’è ancora qualcuno che ci crede?”, scrivono alcuni utenti. Il buonismo, dunque, che viene fuori nelle puntate rende un Boss in incognito irreale? Cliccate qui per leggere tutto.
La seconda puntata di Boss in incognito 2017 ha portato in tv la storia di Guido Di Stefano, patron del Maglificio Gran Sasso, diventato nel corso degli anni un fiore all’occhiello dell’industria tessile italiana. Guido Di Stefano ha avuto la capacità di calarsi nei panni degli operai mostrando il suo lato più umano. Una puntata che è piaciuta molto al pubblico che ha anche apprezzato la voglia di dare risalto ad un’azienda abruzzese in un momento così difficile per la Regione. Sulla pagina ufficiale del programma di Raidue, così, sono davvero tanti i complimenti per il reality ma anche per lo stesso imprenditore. “Grazie per aver dedicato questa puntata a una grande azienda abruzzese”, “Una tra le più belle…Un Boss e dei dipendenti straordinari! Che bell’esempio”, “Bellissima puntata e molto emozionante. Complimenti ai dipendenti e al boss”, “Complimenti, una bellissima puntata, molto emozionante. Il Boss è proprio così vero e le persone che lavorano con lui sono meravigliose”, scrivono i fans che apprezzano sempre di più un reality in cui il capo, anche solo per una volta, si cala nei panni dei suoi operai. Cliccate qui per leggere tutto.
Con la seconda puntata, Boss in incognito 2017 ci ha fatto conoscere Guido Di Stefano, patron del Maglificio Gran Sasso. L’uomo, descritto dai figli come una sorta di Peter Pan, ha mostrato tutto la sua umanità, commuovendosi nel sentire raccontare da alcuni suoi dipendenti dei periodi particolari della loro vita, certamente non facili da affrontare e superare. È certo anche che abbia potuto capire come poter migliorare il ciclo produttivo della sua azienda e qualche frase che ha pronunciato ha fatto intendere che non ci sarà andato leggero con i responsabili del suo stabilimento, in particolare per la parte relativa alla sicurezza dei dipendenti, come anche della strumentazione. Si è infatti lamentato sia delle forbici molto pesanti per il taglio dei tessuti che del tavolo troppo basso per la piegatura e l’imbustamento dei capi. C’è anche da dire questa edizione di Boss in incognito, la quarta in onda su Rai 2, è sì condotta da Nicola Savino, ma di fatto la sua è una presenza non “ingombrante”, che non disturba e facilita la visione da parte del pubblico. Rispetto al passato sono stati eliminati dei piccoli confronti tra il conduttore e il boss, specie all’inizio e alla fine della puntata, che dovevano servire a spiegare quello che l’imprenditore si aspettava dall’esperienza e quello che poi aveva “imparato” davvero dalla stessa. Il fatto che non ci siano più non sembra far mancare nulla di essenziale: sono soprattutto le vicende dei dipendenti quelle che interessano al pubblico, oltre al “lato umano” del boss. Vedremo dai dati di ascolto come saranno state accolte le vicende del Maglificio Gran Sasso e del boss Guido Di Stefano.