Una sostanza che ha la stessa potenza radioattiva che ha provocato il disastro di Fukushima potrebbe mettere a rischio l’Abruzzo: nelle viscere del Gran Sasso è stato costruito il più grande laboratorio sotterraneo del mondo, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Le Iene sono tornate alla carica sull’argomento su cui avevano acceso i riflettori il 9 ottobre scorso i colleghi di PrimaDaNoi.it pubblicando la notizia di un carico in arrivo dalla Francia di cui nessuno era stato informato. Il presidente dell’Infn, Fernando Ferroni, nelle scorse settimane si era esposto sull’esperimento che prevede Cerio-144 sotto la montagna: “Il laboratorio del Gran Sasso ha già ospitato un generatore di neutrini del tipo che si sta preparando per l’esperimento Sox. Questo oggetto, autorizzato da tutti gli organi competenti, sarà un paradosso, ma è a prova di esplosione nucleare”. Inoltre, sempre restando sul tema sicurezza, Ferroni aveva ricordato che il materiale è “in un contenitore di tungsteno che lo protegge da ogni interferenza e protegge noi. All’esterno del contenitore produce solo neutrini che si aggiungono ai miliardi che il Sole ci manda, ma che non fanno male”. Clicca qui per il video del servizio delle Iene. (agg. di Silvana Palazzo)
LE IENE: UNA “BOMBA” RADIOATTIVA SULLA FALDA ACQUIFERA?
Esperimenti nucleari al Gran Sasso, inchiesta sconcertante de Le Iene in onda questa sera 21 novembre 2017. L’inviata Nadia Toffa ha indagato sugli esperimenti fatti dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, costruito nel 1982 nelle viscere del Gran Sasso, in Abruzzo. Lì vicino però c’è anche una delle sorgenti d’acqua più pure di Europa, che dà da bere a più di metà regione. Augusto De Sanctis del Forum abruzzese Movimenti per l’acqua spiega: “Quest’acqua viene dal Gran Sasso, i laboratori sono dentro: la captazione sta proprio dentro i laboratori. Già esiste il rischio, perché ci sono decine di esperimenti che utilizzano sostanze pericolose”, come piombo e cadmio. Sono previsti esperimenti che utilizzeranno il Cerio 144, una sorgente radioattiva molto potente, come sottolinea il dottor Giuseppe Miserotti (referente Isde effetti radioattività): “Siamo a livelli molto vicini ai livelli di radioattività dell’incidente di Fukushima”. Gli errori umani ci possono essere, sottolinea De Sanctis, come già capitato in due occasioni.
LA RISPOSTA DEL MINISTERO
Il primo di questi incidenti accadde nel 2002, quando una sostanza tossica era fuoriuscita inquinando un fiume ma anche l’acqua che esce dai rubinetti delle case di Teramo; il secondo risale a poco più di un anno fa: il diclorometano finì nell’acqua della sorgente, causando gli stessi problemi di quattordici anni prima. “I laboratori hanno dato molti problemi nel corso del tempo”, ha sottolineato l’attivista Augusto De Sanctis. Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente, ha analizzato così ai microfoni di Nadia Toffa la situazione a livello istituzionale: “Non sono un tecnico, ma abbiamo fatto fare tutti gli esperimenti dall’Ispra, che ci ha rassicurato molto”. Successivamente, Galletti ha commentato: “Mi sento sereno, faccio riferimento ai dati scientifici che ho. Che noi abbiamo rilasciato l’autorizzazione, non mi pare, tra l’altro…”. Una dichiarazione che però viene smentita dai fatti: “L’abbiamo rilasciata su una base scientifica, faremo un ulteriore approfondimento”.
Un esperimento con sostanze radioattive di cui la Regione Abruzzo, dopo aver dato l’autorizzazione, ha detto di non saper nulla. Ora a #LeIene @NadiaToffa pic.twitter.com/4LF1WrSdSh
— Le Iene (@redazioneiene) 21 novembre 2017