Formula E. Cos’è, un complesso musicale, un complesso multivitaminico, uno shampoo antiforfora (arricchito con la formula E, “per darE Energia, lucEntEzza E più colorE ai tuoi capElli”)? Il look di una signora Elegante (“Che charme! Ha vitamina E da vendere!”)? O forse un pacchetto all inclusive (del tipo “Formula E. Estate tutto l’anno”)? O magari una tariffa giornaliera dell’energia elettrica (“Formula E: giorno E notte prezzo chiaro”)?
Niente di tutto ciò. Dovessimo evocare lo Zingarelli, un vocabolario che sa tante cose e tante ne ha insegnate, accendendo la luce della cultura in molte famiglie italiane, ci direbbe che siamo completamente fuori pista. Perché Formula E significa “elettrica”. Come le monoposto, elettriche per l’appunto, che sabato prossimo sfileranno a Roma in un circuito cittadino appositamente allestito in Zona Eur, un tracciato che si snoderà per quasi 3 chilometri, per un totale di 19 giri. Pensate, in una Roma raggiante (ma solo per via della sindachessa Virginia Raggi) e bucolica (cioè alle prese con strade piene di buche che irritano a i guidatori, presi da vere e proprie coliche per l’insanabile situazione), macchine avveniristiche sfrecceranno tra la Nuvola di Fuksas (forse in onore di Tazio Nuvolari?), Piazza Marconi e Palazzo dei Congressi (dove, per l’occasione, “se beve e se magna…”).
Per i romani, una novità assoluta. Tant’è vero che, in base a un sondaggio condotto da “ElettrAuto”, la prima rivista online di auto elettriche, alla domanda “Lei sa cos’è la Formula E?”, il 99,7% dei capitolini ha risposto: “Formula eh?”. Insomma, una vera… capitolazione. Per fortuna non hanno chiesto “Lei sa cos’è la ABB FIA Formula E CBMM Niobium Rome E-Prix?”, che altro non è se non la denominazione esatta e completa della gara che si svolgerà sabato…
Per la Giunta, invece, la Formula E è un’occasione propizia per dare un taglio alle polemiche e provvedere, se non alla riparazione, almeno al censimento delle buche. L’operazione è già iniziata qualche settimana fa ed è tutt’altro che conclusa, forse per l’alto numero di… cavità riscontrate. Tant’è che si è dovuto ricorrere al classico metodo “stelle e strisce”, nominandole una per una con un nome proprio di genere femminile, così come si fa per i cicloni: Ada, Alda, Alina, Ardulia, Artemisia, Asia eccetera eccetera. Stando a fonti bene informate, lo scorso fine settimana si era arrivati a “Cesira”. Visto che l’obiettivo è censirle fino a Zoe, bisognerà darsi una bella accelerata, se si vuol chiudere il censimento entro il 14, giorno del Gran PrEmio (la E maiuscola è di rigore, per non confonderlo con quelli classici della F1).
Il problema delle buche, invero, non è solo romano. A Bruxelles, per esempio, ce ne sono tante e un gruppo di cittadini ha deciso di trasformare queste cavità in vasi naturali dove piantare fiori. E a Roma?
Ci ha pensato “Siamo Tutti InGOLFati”, una piccola associazione romana non di vittime rimaste intrappolate nel traffico caotico della Capitale, bensì di amanti del golf, che ha proposto di approfittare delle buche e trasformare Roma, dopo il Gran PrEmio, in uno straordinario e gigantesco campo di golf. L’iniziativa ha già provocato il forte contrasto dell’Associazione Golfisti. Ma come? direte voi: tranquilli, si tratta del sodalizio che riunisce i proprietari di tutte le Volkswagen Golf della città di Roma, preoccupato dalle possibili rotture dei parabrezza, causati da qualche incauto golfista (in questo caso, inteso come amante del golf).
La Formula E, comunque, ha avuto un bell’impatto sulla carta stampata. Citiamo, nel coro del plauso, alcuni titoli esemplificativi: “Formula E a Roma? Una scelta illuminata”, “La Formula E darà la scossa giusta”, “Ecco la Formula E, un grande evento che farà presa”.
Forte, dunque, dell’esperienza acquisita sul campo (di golf, ma soprattutto sul circuito cittadino), Roma si appresta a ospitare altri eventi, per così dire, elettrici:
“Enel mezzo del gruppo…”: gara di gran fondo per mountain bike;
“Che Giave Pluvio vi fulmini!”: sfida tra i migliori interpreti di lancio del giavellotto elettrico (risolto il problema dell’esigua lunghezza dei fili elettrici dei giavellotti: si punterà a lance ricaricabili, con una semplicissima entrata usb da collegarsi ad apposito cavo);
“La Coppa dei Lampioni”: elettrizzante triangolare estivo di calcio (perciò da giocarsi in notturna) Roma-Lucerna-Dinamo Kiev.
Niente da fare solo per gli amanti degli sport dell’acqua: per ora non subiranno adattamenti, viste – diciamo così – le caratteristiche del liquido in questione, ottimo conduttore di energia elettrica. E qui, fidatevi, è meglio non andare… contro corrente!