Anche Tom Cruise se la prende con Winnie The Pooh? Come se l’indignazione del Presidente Xi non bastasse, tanto da porre la censura sul nuovo film dell’amato orso, sembra che nemmeno negli Usa le cose vadano bene per il film. Secondo le prime notizie, Tom Cruise ha superato Winnie the Pooh al botteghino e guida la classifica di tutti i film per la seconda settimana consecutiva con un valore stimato di 35 milioni di dollari con il suo Mission Impossible – Fallout. Il modesto revival live-action di Winnie-the-Pooh si è aperto con un relativamente placido 25 milioni e le cose potrebbero peggiorare nei prossimi giorni togliendo ai fan dell’orsetto di prendersi la giusta rivincita in questi momenti. Come andrà a finire adesso che al film mancheranno anche gli introiti in arrivo dal Giappone? Sembra proprio che questo revival sarà sicuramente uno da dimenticare per la Disney. Solo il ritorno sui suoi passi del presidente Xi potrebbe cambiare le sorti del programma. (Hedda Hopper)
UNA STORIA LUNGA 5 ANNI
E alla fine anche Winnie The Pooh è tornato a far discutere. Questa volta non si tratta della sessualità del famoso orsetto che, a quanto pare, si è rivelato essere donna, ma di quello che è successo in Cina dove il film “Ritorno al Bosco dei 100 acri” è stato censurato. Niente di squallido e di porno, in realtà, ma tutto è legato ad una storia di cinque anni, quando il presidente Xi è stato immortalato insieme ad Obama e sui social la foto dei sue è stata associata proprio a Pooh e il suo storico amico, Tigro. La stessa cosa è successa poi qualche mese dopo quando Xi e il premier giapponese Shinzo Abe si sono stretti la mano in versione Pooh e l’asinello Ih-Oh era stata abbinata a Winnie che stringe lo zoccolo del malinconico e pensieroso asinello Ih-Oh. La ciliegina sulla torta è arrivata poco meno di tre anni fa quando è stato addirittura il noto portale politico di analisi e approfondimento, Global Risk Insights, a siglare la cosa mostrando Xi in piedi fuori dal tettuccio aperto di un’auto durante una parata militare proprio in versione Pooh, l’immagine più censusarata in Cina almeno fino a questo film. (Hedda Hopper)
RITORNO AL BOSCO DEI 100 ACRI BOCCIATO!
Winnie The Pooh censurato dalla Cina. Il famoso orsetto della Disney, amato da bambini e adulti, è stato bandito dai cinema cinesi. La censura riguarda l’ultimo film “Christopher Robin’, in Italia ‘Ritorno al Bosco dei 100 acri’. Il motivo non è ufficiale, ma stando a quanto scrive l’Ansa, la Cina avrebbe deciso di censurare il film in questione perché, in passato, l’immagine di Winnie The Pooh sarebbe stata utilizzata per offendere il presidente Xi. Il fatto risalirebbe al 2013 quando, il presidente Xi fu immortalato insieme a Barack Obama a passeggio durante il summit di Sunnyvale, in California. All’epoca, la foto fece il giro del mondo e l’immagine del presidente cinese su affiancata a quella dell’orsetto della Disney e del suo amico Tigro. Da quel giorno sarebbe cominciata una vera battaglia tra la Cina e Winnie the Pooh di cui, l’ultimo atto, è andato in scena negli scorsi giorni con la censura dell’ultimo film.
LA CINA CENSURA WINNIE THE POOH
L’ultimo film di Winnie The Pooh, ‘Christopher Robin’, è uscito negli Stati Uniti due giorni fa. La Cina ha immediatamente censurato la pellicola non fornendo alcuna motivazione ufficiale, ma in passato, altre azioni del genere sono state messe in atto contro l’orsetto della Disney. Un anno fa, Winnie è stato bandito da Sina Weibo, il Twitter cinese, e le immagini di Winnie e dei suoi film sono state censurate dall’app WeChat (il WhatsApp locale). Il motivo sarebbe sempre lo stesso: l’utilizzo della figura di Winnie The Pood per deridere il presidente Xi. Oltre al caso del 2013 su citato, anche nel 2015 è stata diffusa una foto in cui il presidente cinese, durante una parata militare, svetta dal tetto di una vettura insieme all’amico Winnie.