Morgan difende Achille Lauro/ “Rolls Royce non parla di droga! Pure Striscia è…”

- Valentina Gambino

Morgan ospite della Repubblica delle donne di Piero Chiambretti, ha avuto modo di difendere Achille Lauro dalle accuse di Striscia la Notizia.

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Morgan ospite della Repubblica delle donne di Piero Chiambretti, ha avuto modo di difendere Achille Lauro dalle accuse di Striscia la Notizia. Secondo il TG satirico di Antonio Ricci, la “Rolls Royce” della canzone non farebbe riferimento alla famosa automobile, bensì ad un tipo di droga molto in voga tra i giovanissimi. , Chiambretti dopo aver mandato ancora una volta il servizio di Striscia la Notizia, ha spiegato di aver parlato con Antonio Ricci: “Il problema vero e proprio di questo brano e di questo ragazzo, Achille Lauro, è quello di aver fatto una canzone che inneggia in maniera subliminale alla droga ma che in qualche maniera la mistifica, la maschera…”. “Anche Striscia è una parola che ha a che fare con qualcosa”, ha anticipato Marco Castoldi a CR4. “Non dobbiamo parlare di droga con questa superficialità. Altre canzoni parlano di droga, come Lily di Antonello Venditti e Sì viaggiare di Lucio Battisti”, ha sottolineato ancora l’ex leader dei Bluvertigo.

Morgan difende Achille Lauro: “Rolls Royce non parla di droga!”

Secondo Morgan, Rolls Royce non è altro che una canzone dedicata ad un’automobile e non alla droga: “Tante case farmaceutiche hanno dei simboli che ricordano quelli fascisti eppure nessuno dice nulla”, ha precisato. “Ma allora i riferimenti nel testo ad artisti morti di droga?”, ha chiesto Piero Chiambretti. Decisa la replica di Castoldi: “Ma chi l’ha detto che sono morti di droga? Non lo sappiamo con certezza”. Castoldi ha poi continuato: “Amy Winehouse è morta di infarto, che c’entra la droga? L’hai mai vista drogarsi? Dire queste cose è come dire che Prodi rubava. In realtà io non sapevo nulla di Prodi ma […] per me Prodi è quello che vedo, ed era una persona in grado di governare. Per Amy Winehouse mi spiace, avrà avuto altri problemi. C’è chi è morto di droga ma c’è anche chi non ne è morto, così come c’è chi è morto camminando semplicemente per strada”. E alla domanda di Chiambretti: “Come dovremmo parlarne, allora, di droga?” Morgan conclude: “Vorrei che si parlasse di droga con l’intento di aiutare i drogati cercando di risolvere il loro problema. Sai come si fa a risolverlo il problema? Facendo sentire i drogati compresi, aiutandoli, non giudicandoli. Facendoli crescere. Non così!”.





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