Dentro la notizia e La Vita in diretta hanno intervistato Mario Ragnedda, padre di Emanuele: quest'ultimo è accusato dell'omicidio di Cinzia Pinna
Lunga intervista ieri da parte di Mario Ragnedda sull’omicidio di Cinzia Pinna. Si tratta del padre di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vinicolo accusato di aver assassinato la 33enne di Castelsardo e per questo al momento detenuto in galera.
Mario Ragnedda è stato intervistato da La Vita in diretta fuori dal carcere: “E’ la seconda volta che mi reco in carcere, sta bene, è molto addolorato per la povera Cinzia e per il dolore della famiglia, lo ricorda sempre credo ogni giorno da quando è accaduto”. Quindi ha ribadito: “Lui sta bene ma al tempo stesso vorrebbe giustificare questo gesto e sta cercando il modo e lo ha fatto anche con me. Io non giustifico mio figlio, sono il primo a non giustificarlo”. Ma cosa è successo la notte fra l’11 e il 12 settembre, quando la povera Cinzia Pinna è stata uccisa? “Emanuele non è la persona che viene dipinta – ha voluto precisare il padre – è completamente diversa, è una persona buona, generosa e altruista”.
Poi è entrato nel dettaglio: “Quella notte la ragazza gli ha chiesto un passaggio, aveva bevuto e non stava bene, poi è venuto a sapere che non aveva un alloggio e quindi sono andati su a casa, hanno bevuto e usato sostanze, poi quello che è accaduto lo sappiamo già. Lui afferma e io debbo credergli e il suo avvocato pure – lo stabiliranno gli inquirenti – di essere stato aggredito, ha avuto paura per la propri vita e ad un certo punto ha dovuto scegliere se vivere o morire e così è andata. Non so perchè si è spaventato, questo ce lo chiarirà Emanuele. Io non voglio difendere mio figlio, se sarà condannato dovrà avere la giusta pena. Questa ragazza è diventata anche figlia mia e sono vicino al dolore della famiglia. Non era lucido quella sera? Si assolutamente, questo credo sia abbastanza accertato e lo accerteranno anche gli esami e l’autopsia della ragazza”.
CINZIA PINNA, MARIO RAGNEDDA E LE PAROLE DELLA MOGLIE
Sul fatto se fosse a conoscenza dell’abuso di sostanze, come da indiscrezioni circolanti negli ultimi giorni: “Mia moglie sta soffrendo molto, è molto addolorata, e forse è andata un po’ sopra le righe, ha detto cose giuste e altre meno, io non credo che lei abbia responsabilità. Quello che avveniva a casa non lo sapevo, sicuramente mio figlio avesse spesso amici in casa con i quali faceva delle festa ma fare uso di sostanze no, non lo sapevo. Mio figlio aveva molti amici con cui cenava e pranzava spesso, ma tutto il resto non sono in grado di confermarlo”.
Di nuovo sulla moglie, che mercoledì è apparsa completamente distrutta e ferma nel condannare il proprio figlio Emanuele: “Condivido quasi del tutto quello che dice mia moglie a parte qualche eccesso, ma capisco il dolore grande, ho lo stesso dolore ma lo declino in maniera diversa. L’eccesso è quando dice che aveva denunciato la situazione di nostro figlio e che non l’hanno voluta ascoltare, è un po’ troppo tranchant su certe cose. Gli eccessi di Emanuele erano sempre dovuti ad un eccesso di ospitalità di questi amici, per quanto riguarda il resto non posso confermare. Se avessi saputo sarei stato il primo a bloccarlo”.
CINZIA PINNA, MARIO RAGNEDDA: “MIO FIGLIO E’ ANDATO NEL PANICO”
Il padre dell’imprenditore vinicolo ha proseguito: “Io ho visto in quei giorni Emanuele un paio di volte un po’ velocemente, mi sembrava lo stesso, ma forse con il senno di poi non c’era tutta questa serenità, dopo di che lui mi ha detto che ha fatto quello che ha fatto, è entrato nel panico, non vedeva via d’uscita e ha fatto questa cosa dell’occultamento del corpo. Quando sono arrivate le forze dell’ordine si è messo subito a disposizione ed è iniziato il percorso che gli ha fatto raccontato tutto e credo che stia dicendo la verità”.
“Noi ovviamente non sapevamo nulla, se avessi saputo la benché minima cosa avrei reagito, noi abbiamo saputo solo quando i carabinieri stavano ottenendo una confessione piena e ci è crollato il mondo addosso. Io sono addoloratissimo per la famiglia della povera Cinzia e vorrei che questa verità venisse a galla ma credo che quello che racconta Emanuela sia una verità plausibile, dopo di che bisogna valutare tutte le circostanze. Credo che abbia fatto tutto da solo, lui ha detto così e l’ho visto sincero”.

CINZIA PINNA, MARIO RAGNEDDA A DENTRO LA NOTIZIA: “LA SUA RAGAZZA…”
Parlando con Dentro la notizia il padre di Emanuele Ragnedda ha aggiunto: “Sta collaborando assolutamente con gli inquirenti e sta facendo tutto il possibile. Non credo che la sua ragazza abbia influito su di lui in maniera particolare, lui stava risolvendo qualche suo problema personale che aveva soprattutto con noi in famiglia. Era violento con noi? Era deciso nei suoi contrasti con i genitori ma non era violento. Lui portava in casa chiunque avesse bisogno e aiutava chiunque avesse bisogno”. Quindi ha ribadito: “Emanuele mi ha detto che era da solo quella notte e che questa ragazza, questa signora non c’entra nulla, questo è quello che so e questo è quello che riferisco”.
Poi ha chiosato: “Con Cinzia abbiamo perso una figlia, stiamo soffrendo per loro e la famiglia anche se noi abbiamo un figlio che è rimasto vivo. Dal primo giorno voglio prendere contatto con la mia famiglia e portare tutte le mie scuse perchè mi sento responsabile di quello che è accaduto”. La famiglia di Ragnedda appare quindi molto addolorata per quanto commesso dal figlio ma il padre si dice certo della versione fornita agli inquirenti: vedremo cosa emergerà dalle indagini, che nel frattempo proseguono.
