Claudio Baglioni si racconta ‘a ruota libera’ ospite di Francesca Fialdini. Interessanti i suoi ricordi di come effettivamente ha iniziato a cantare, in cui viene coinvolta anche la sua famiglia. Mamma e papà Baglioni hanno avuto un ruolo importante nell’avvio della sua carriera, incoraggiandolo sempre a inseguire il suo sogno. Di origini umili, Claudio non credeva che avrebbe fatto chissà che: “Pensavo che questo successo non sarebbe mai arrivato. E nel momento in cui è arrivato, mi sono detto: “Vabbè, tanto finisce subito”.
Un altro ruolo importante, nei momenti ‘down’, ce l’hanno avuto i fan, in particolare quelli che gli scrivevano delle lettere: “In certi momenti in cui non ero messo bene, mi hanno dato una grande mano”, racconta Baglioni. Per il cantautore, i ‘grazie’ e i complimenti di chi lo segue sono sempre stati di grande conforto. Ma questo scambio è stato reciproco: con le sue canzoni, Claudio ha determinato indirettamente il corso di centinaia (se non migliaia) di vite. (agg. di Rossella Pastore)
Claudio Baglioni si racconta in un’intervista
Dopo essere stato premiato per il disco In questa storia che è la mia durante la prima serata dei Seat Music Awards, Claudio Baglioni torna protagonista in televisione. Lo fa in occasione della replica di Da noi… a ruota libera, il programma condotto da Francesca Fialdini a cui Claudio ha rilasciato una lunga intervista nel marzo scorso. Si tratta di un colloquio molto intimista in cui il cantautore ripercorre passo passo i momenti fondamentali della sua carriera, dagli esordi fino al successo ottenuto negli anni Settanta, sulla scia del racconto fatto il 25 aprile a Fondazione Osservatorio Roma e America Oggi.
“Quando ho cominciato a fare i primi provini e le audizioni, pensavo che questo successo non sarebbe mai arrivato e che se fosse un giorno arrivato, sarebbe finito subito”, si legge nell’intervista. “Invece – prosegue Claudio – la cosa è durata, ne sono consapevole, fiero e orgoglioso ma bisogna evitare la trappola del delirio di onnipotenza, un rischio che cantare in uno stadio, in mezzo a centomila persone, tra entusiasmi e applausi, a qualcuno può capitare”.
Claudio Baglioni torna a cantare d’amore
Si può dire che Claudio Baglioni, nel corso degli anni, non abbia mai cambiato la ricetta del successo. Tale ‘ricetta’ consiste semplicemente nel parlare d’amore, un sentimento universale, oltre che un tema a cui tutti sono particolarmente sensibili. “In questo album ho preso di petto e affrontato completamente l’argomento, anche se non è un trattato sull’amore, perché come diceva sant’Agostino, più si discute di una cosa e meno se ne sa. Continuiamo a scrivere cose su quello che vorremmo sapere, come indagatori o scopritori e questo forse ci rende un po’ utili alla società“.
A proposito di amore, si può dire che le sue canzoni siano state le vere e proprie colonne sonore di tanti giovani amanti negli anni Settanta (e non solo). Che effetto gli fa rendersi conto di questo? “È un effetto prodigioso e ogni volta è un po’ una scommessa nei confronti di un passato e di un successo, che è successo con molto successo e che diventa un avversario nei confronti del quale bisogna tentare di giocare una partita che sia almeno alla pari. Il contenuto più importante è lo scambio di suggestioni che è sempre alla base del patto che si stabilisce tra un artista e chi lo segue”. D’altra parte, le canzoni storiche con cui le nuove uscite si trovano a dover competere sono ancora per certi versi molto attuali: “Scoprire che ci sono cambi generazionali, nuovi ascoltatori e persone che si accostano per la prima volta alla mia musica, è il contenuto migliore di un successo a cui io non mi sono mai abituato e che ho cercato di meritare sempre, in ogni occasione, tentando di proporre ogni volta cose nuove”.