Claudio Borghi
moderato e accorato nel corso del suo intervento alla Camera nel giorno del voto di fiducia al governo Draghi. L’esponente della Lega ha esordito così: «Non sono stato tenero col suo predecessore e sono contento di voltare pagina. Io non ho dovuto cancellare nulla sui social: l’ho criticata quando pensavo fosse giusto farlo e l’ho applaudita quando pensavo lo meritasse». Tra le varie richieste al nuovo esecutivo, ce n’è una ben chiara: «Basta chiudere persone o aziende con Dpcm o dirette Facebook, riportiamo tutto in Parlamento e condividiamo le scelte».
«Fine dell’austerità: c’è un Paese da ricostruire, ci sono tanti disoccupati e tante cose buone da fare», ha proseguito Claudio Borghi, che è poi tornato sulle pensioni: «Quota 100 è stata venduta molto male dal punto di vista della conoscenza, confidiamo su di lei per spiegare che se il sistema è contributivo, non si regala niente a nessuno con flessibilità per andare in pensione. È solo una questione attuariale, le chiediamo di spiegarla bene questa cosa perché spesso all’estero è stato percepito come un regalo».
CLAUDIO BORGHI A DRAGHI: “CI RAPPRESENTI CON ORGOGLIO”
«Mi aspetto che ci riporti tra gli Stati adulti dell’Ue, senza bisogno di domandare chiedere soldi a fonti di emergenza tipo il Mes, di cui mi aspetto, essendo divenuto inutile secondo alcuni, che non si ratifichi la riforma»
, ha aggiunto Claudio Borghi rivolgendosi a Mario Draghi: «Si apre una riflessione sulla parte prestiti del Recovery Fund. Visto che non c’è più da fare più propaganda, non sono convenienti quei prestiti: spero che si faccia come Spagna e Portogallo, che hanno pieno accesso ai mercati e non hanno bisogno di indebitarsi con l’Europa». Infine, una conclusione a dir poco aulica: «Ci rappresenti con orgoglio, serva la patria con la capacità che tutti le riconoscono e porti nel mondo il nostro interesse nazionale […] Diventi un eroe e noi la sosterremo, tradisca il tricolore per qualsiasi ragione e saremo implacabili».