Papa Francesco come sta in questa terza settimana di ricovero: bollettino del Vaticano, le condizioni di salute di oggi 3 marzo 2025. “Polmonite stabile”

L’AGGIORNAMENTO SULLE CONDIZIONI E I NUOVI MESSAGGI DI PAPA FRANCESCO

Anche il secondo aggiornamento di giornata su come sta Papa Francesco riflette le buone sensazioni registrati già ieri e questa mattina: secondo le fonti del Vaticano rilanciate dall’ANSA, il quadro clinico resta tutto sommato stabile così come l’evoluzione della polmonite bilaterale, con finora un prosieguo naturale che segue le terapie prescritte e che non presenta aggravamento ulteriore.



Dopo il buon riposo della notte, il Papa si è svegliato ed è stato sottoposto alle nuove terapie di giornata, sempre però all’interno del quadro di prognosi delineato dai medici del Gemelli: permane la respirazione con cannule nasali di ossigeno per favorire una migliore ripresa, mentre non vi sarebbe più il sostegno di una ventilazione meccanica come invece avvenuto in alcuni momenti di venerdì e sabato scorso.



Nel bollettino del Vaticano diffuso sul sito della Santa Sede questa mattina, appare il messaggio di Papa Francesco inviato all’Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita al via oggi fino al 5 marzo 2025 a Roma: secondo il Pontefice, centrale resta la dimensione comunitaria della speranza, davanti alle sfide complesse e drammatiche dei tempi moderni. Oltre al multilateralismo da applicare, per Papa Francesco serve affrontare la “policrisi” presente nei vari campi come vita, salute, tecnologia, guerre: occorre andare oltre una legge generale che “disumanizza” la persona, mentre serve rimettere l’umanità in contatto con la realtà di fronte, proprio ripartendo dalla speranza cristiana di un popolo (quello umano) salvato già all’origine dal Signore.



LE CRISI RISOLTE E I DANNI QUASI NULLI: COME STA PAPA FRANCESCO DOPO IL NUOVO SPAVENTO DI VENERDÌ

Forse è passato un po’ sotto traccia nell’ultimo bollettino del Vaticano diffuso domenica sera sulle condizioni di Papa Francesco: se dopo la prima crisi respiratoria di sabato 22 marzo c’erano voluti alcuni giorni per una minima ripresa, il broncospasmo dello scorso venerdì era temuto per eventuali danni rimasti. E invece negli ultimi aggiornamenti di ieri e di questa mattina, la domanda su come sta Papa Francesco ha per fortuna una risposta rassicurante: «ha riposato bene per l’intera notte», filtra da Vatican News dopo il pre-bollettino del 3 marzo 2025.

Ma soprattutto, negli ultimi esami svolti nel weekend non si sono segnalati particolari danni o conseguenze per l’episodio isolato di broncospasmo e crisi respiratoria (con tanto di inalazione del vomito): certo, proseguono le terapie con l’ossigeno ad alti flussi, ma oltre al rimanere vigile e di buon umore, oltre a mangiare normalmente senza “dieta liquida”, non ci sono state altre crisi e il decorso della polmonite bilaterale prosegue pur nella cautela generale di tutto lo staff dell’ospedale Gemelli di Roma.

Ricoverato ormai dallo scorso 14 febbraio 2025, Papa Francesco prosegue l’alternanza di risposo, terapie e incarichi da svolgere come capo della Chiesa mondiale: ieri la visita del Cardinale Parolin rappresenta una sorta di aggiornamento sullo stato dell’arte una settimana dopo la precedente chiacchierata di lavoro sempre al decimo piano del Policlinico. Nelle successive informazioni contenute nel bollettino Vaticano emerge come il Santo Padre sia attualmente senza febbre, senza bisogno di alcuna ventilazione meccanica (come era invece si era resa necessaria dopo la crisi di venerdì scorso) ma comunque gli incarichi ridotti al minimo per permettere una piena ripresa.

IL SOSTEGNO AL PAPA E LA PREGHIERA INCESSANTE: CONTINUA A MOBILITARSI LA CHIESA MONDIALE

In attesa del nuovo bollettino serale dal Vaticano su come sta oggi Papa Francesco, occorre comunque ricordare – in quadro rasserenato nelle ultime 24 ore – che permangono condizioni stabili ma con rischio di criticità, con una degenza che non potrà che essere ancora molto lunga e con una prognosi che i medici del Gemelli non vogliono ancora sciogliere. Ieri all’Angelus scritto per la cristianità e diffuso dalla Santa Sede, il Papa si è detto come sostenuto dalla quantità enorme di preghiere, rosari e celebrazioni del popolo cristiano, stretto per richiedere la guarigione completa al Signore.

Come ha ricordato ieri sera il cardinale Krajewski, attuale prefetto del Dicastero per la Carità e storico collaboratore di Papa Francesco, la preghiera dei cristiani per la salute di Bergoglio è un segno tangibile dell’unità davanti all’emergenza, della fraternità davanti all’urgenza della vita. Nel Santo Rosario in Piazza San Pietro (che prosegue ormai tutte le sere alle ore 21 da oltre una settimana con l’alternanza dei cardinali della Curia, ndr), il cardinale Elemosiniere del Vaticano ha sottolineato commosso il silenzio orante della comunità cristiana raccolta davanti al Colonnato del Bernini.

Ma non è solo Roma, è l’intera cristianità che prosegue nella mobilitazione in preghiere per il proprio Pontefice: da Buenos Aires agli Stati Uniti, dall’Africa all’Asia fino all’intera Europa cristiana e ovviamente la Terra Santa dove il Patriarca Pizzaballa da due settimane invita alla costante preghiera per la rapida guarigione di Papa Francesco. Una preghiera che va oltre il “chiacchiericcio” sulle dimissioni e sull’ipotesi di Conclave che permane dentro e fuori la Chiesa in queste ore febbrili di vicinanza al Santo Padre.