Quanti scrutini servono per eleggere il Papa e quando potrebbe esserci la fumata bianca: media degli ultimi 150 anni, i ‘record’ di Papa Pio XI e Leone XIII
QUANTE FUMATE BIANCHE E QUANTI SCRUTINI SERVONO PER ELEGGERE IL NUOVO PAPA
Quando mercoledì sera dopo l’Extra Omnes il mondo intero rimaneva in fibrillazione sul “ritardo” della fumata dal comignolo della Cappella Sistina, le domande e anche le teorie più strampalate si sono moltiplicate con tanti che si chiedevano quanti scrutini servono per eleggere il Papa al Conclave 2025. Ora, smentita la “fake news” di un possibile slittamento delle votazioni, dopo i primi tre scrutini avvenuti tra ieri sera e stamane, l’attesa è tutta per il quarto e quinto voto di giornata che negli ultimi due Conclavi sono stati decisivi rispettivamente per l’elezione di Benedetto XVI e Francesco.
Ma appunto resta il tema di quanti scrutini possano servire prima di vedere una fumata bianca in Piazza San Pietro: ebbene, come praticamente ogni avvenimento riferito al Conclave, regna l’assoluta incertezza su tempistiche e previsioni in merito all’avvenuta elezione. L’unica cosa che si può sapere è che si vota 4 volte al giorno, due al mattino e due al pomeriggio, e che le fumate restano solo due a fine delle due sessioni alle 12 e alle 19 (con possibilità di essere anticipata alle 10.30 o ale 17.30 solo in caso di fumata bianca).
L’unica cosa dunque che è possibile conoscere è la statistica di quanto avvenuto nel passato con gli ultimi Papi eletti nei vari Conclavi tra l’Ottocento, il Novecento e i primi anni Duemila: in questo viene in soccorso il dato del Vaticano rielaborato da YouTrend per provare ad intercettare una sorta di media sui vari scrutini necessari per vedere una fumata bianca dal comignolo di Piazza San Pietro.
NEGLI ULTIMI 150 ANNI È DI PAPA PIO XI IL “RECORD” DI CONCLAVE PIÙ LUNGO
Ebbene, detto di Ratzinger e Bergoglio che sono stati eletti in maniera piuttosto veloce già al secondo giorno di Conclave, in realtà l’intera storia degli ultimi 150 anni per la Chiesa Cattolica vede una tempistica media piuttosto breve nella scelta del nuovo Papa. Serve un nota bene però: a parte gli ultimi Conclavi più recenti, nei precedenti si votava solo due volte al giorno e dunque gli scrutini erano più “radi” nella settimana.
Al netto di ciò, il “record” per il Conclave più lungo recente appartiene senza alcun dubbio a Papa Pio XI: il cardinale Achille Ratti venne eletto vescovo di Roma il 5 febbraio 1922 dopo il 14esimo scrutinio all’interno di un’elezione molto controversa e contrastata al suo interno. Furono invece 10 le votazioni nel Conclave 1914, in piena Prima Guerra Mondiale (l’Italia sarebbe però entrata un anno più tardi, ndr), per eleggere Benedetto XV, divenuto poi celebre per quella invettiva contro «l’inutile strage» della Grande Guerra.
Con 8 scrutini Giovanni Paolo II nel 1978 venne eletto nuovo Pontefice in Vaticano, superando di 2 votazioni Papa Paolo VI nel 1963 e Pio X addirittura nel 1903: brevissima fu invece l’elezione di Papa Leone XIII nel 1878, solo tre scrutini come Pio XII nel 1939, uno in meno di Giovanni Paolo (lo sfortunato Papa Luciani rimasto in carica solo 33 giorni) e di Benedetto XVI. Questo ci potrà dire dunque quando verrà eletto il nuovo Papa, il 267esimo della storia cristiana? Neanche affatto, però un’indicazione sulla tempistica media dei vari cardinali nel trovare concordia su un candidato ecco qualcosa la storia ce la può insegnare…
Negli ultimi 150 anni in media sono serviti 7 scrutini per eleggere il nuovo Papa, andando da un minimo di 3 per Pio XII nel 1939 e per Leone XIII nel 1878 a un massimo di 14 per Pio XI nel 1922. Si sono superati i 10 scrutini anche per Giovanni XXIII nel 1958 e per Benedetto XV… pic.twitter.com/ltMc8htgce
— Youtrend (@you_trend) May 8, 2025
