• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
IlSussidiario.net

Home » Esteri » Medio Oriente » CONCLAVE/ “Zuppi, Parolin, Pizzaballa: tre stili di pace, così il Vangelo risponde alle guerre”

  • Medio Oriente
  • Ucraina
  • Chiesa
  • Esteri

CONCLAVE/ “Zuppi, Parolin, Pizzaballa: tre stili di pace, così il Vangelo risponde alle guerre”

Int. Filippo Landi
Pubblicato 1 Maggio 2025 - Aggiornato 2 Maggio 2025 ore 02:54
Profughi interni palestinesi a Jabalia, nel nord di Gaza (Ansa)

Profughi interni palestinesi a Jabalia, nel nord di Gaza (Ansa)

Gaza e Ucraina. Dialogo con tutti, partendo dalle sofferenze della gente: il papa che punterà alla pace potrebbe essere uno fra Zuppi, Parolin e Pizzaballa

Il segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin, il presidente della CEI, Matteo Zuppi, il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa. Sono tre dei nomi che si fanno come possibili successori di papa Francesco. Tre cardinali che hanno toccato con mano i problemi relativi alla guerra.

Per costruire la pace, in Ucraina come a Gaza, spiega Filippo Landi, già corrispondente RAI da Gerusalemme e inviato del TG1 Esteri, il nuovo pontefice dovrà continuare il dialogo con tutte le parti in causa. Ma dovrà farlo partendo dalla condivisione delle sofferenze della gente. Quella condivisione che ha avvicinato il papa alle persone e ha indotto i leader della Terra a riconoscere la Chiesa come interlocutore in queste vicende.


Putin: “Dombass sarà nostro, coi negoziati o con le armi”/ Trump accelera sulla pace: oggi round USA-Ucraina


Parolin, Zuppi e Pizzaballa vengono indicati come possibili successori a papa Francesco. Se fossero eletti, potrebbero contribuire alla fine delle guerre?

Cominciando da Zuppi, ricorderei un aneddoto che lo riguarda come mediatore in Burundi e in Mozambico: alle parti che arrivavano agli incontri chiedeva solo che lasciassero le armi personali fuori dalla sala. La sua filosofia, da sempre, è stata di essere disponibile a parlare con tutti, o, come si dice in trasteverino, visto che è stato per anni parroco proprio a Trastevere, a incontrare “le peggio figure”.


TAIWAN/ Tokyo con Taipei come l’Ue con Kiev, non è in grado di aiutarla senza Trump (che può cedere a XI)


Una modalità umana e diplomatica che si riassume con l’espressione “la pace si fa con i cattivi”. Zuppi ha partecipato anche a momenti storici in Spagna, quando l’ETA (sciolta nel 2018, nda) consegnò le armi come segno della fine della lotta armata.

Zuppi ha avuto un ruolo importante nella crisi ucraina. Se fosse lui il nuovo papa, come continuerebbe su questa strada?

L’iniziativa per l’Ucraina è stata voluta da papa Francesco. Il primo atto di Zuppi è stato volare a Washington per incontrare il presidente Biden, poi ha cercato di avvicinare le posizioni sul terreno degli scambi umanitari, dei prigionieri, del ritorno dei bambini ucraini a casa, e ha proseguito tenendo i contatti con la Cina, costruendo una vera e propria rete.


GOVERNO E UCRAINA/ Decreto armi e invito del Papa, quel doppio "messaggio" alla Meloni


Non è ardito dire che l’incontro fra Trump e Zelensky in San Pietro sia stato frutto anche di un impegno di Zuppi, che lo stesso presidente ucraino ha voluto incontrare personalmente dopo il colloquio con il presidente americano. Come pontefice sarebbe il papa del dialogo con tutti.

Ha avuto un ruolo anche nella crisi mediorientale?

Ha organizzato nel giugno scorso il primo pellegrinaggio in Terrasanta dopo il 7 Ottobre, con l’intento di incontrare le vittime del conflitto: ha incontrato e ascoltato i parenti degli ostaggi israeliani e le persone di Gaza, che vivono in condizioni sempre più difficili.

Ha difeso papa Francesco dagli attacchi, in alcuni casi scomposti, di esponenti della comunità ebraica italiana che lo accusavano di parteggiare per i palestinesi, affermando che questa non era la posizione del papa e che al centro dell’azione della Chiesa non può che esserci l’aiuto alle vittime.

Parolin, invece, anche in virtù del suo incarico, ha svolto un ruolo più istituzionale: qual è stato il suo approccio sul tema della pace?

Parolin viene da quel solido cattolicesimo veneto che fa dell’obbedienza uno dei suoi cardini. Negli ultimi due anni ha girato il mondo. A gennaio era in Giordania, dove ha inaugurato la chiesa del Battesimo di Gesù sulle rive del Giordano. La realtà del conflitto l’ha vissuta anche dal punto di vista diplomatico, valorizzando i rapporti con i singoli Stati.

È emerso chiaramente quando ha incontrato re Abdallah, che ha sottolineato l’interesse reciproco della Santa Sede e della Giordania a crescere nella solidità dei rapporti, che poi permettono alle comunità cristiane di convivere più facilmente con altre religioni. È stato in Congo, Sud Sudan, Ucraina, accompagnando anche papa Francesco nei suoi viaggi.

Parolin si è speso anche per la pace in Ucraina. Qual è stato il suo ruolo?

Zelensky, dopo il funerale di papa Francesco, ha voluto incontrare anche lui, senza dimenticare che Erdoğan in questi giorni lo ha visto in occasione della sua visita a Roma. Rispetto a Zuppi ha privilegiato il ruolo istituzionale, in un mondo in cui non mancano movimenti che, invece, le istituzioni cercano di rovesciare.

Il suo approccio alle situazioni di crisi privilegerebbe il rapporto con gli Stati? Anche con Israele?

Ha sempre difeso l’operato di papa Francesco e respinto ogni accusa di antisemitismo. Con Israele ha continuato a tessere la tela che ha portato, negli anni scorsi, all’istituzione di un’ambasciata israeliana presso la Santa Sede.

La vicenda delle condoglianze di Israele per la morte del papa, cancellate dai social, significa che i rapporti si sono un po’ rovinati?

Il problema è stato il governo di Netanyahu, non la diplomazia israeliana, all’interno della quale si sono levate voci di dissenso sulle iniziali mancate condoglianze. Il problema vero, però, resta Gaza. Oggi è il 60esimo giorno di blocco per l’ingresso di qualsiasi tipo di aiuto umanitario, acqua compresa. Un tema che non sfuggiva al papa né a Parolin.

Secondo alcuni l’eventuale ascesa al soglio pontificio di Pizzaballa sarebbe invisa a Netanyahu. La sua presenza faciliterebbe o no i rapporti con Israele?

Pizzaballa è diventato custode di Terra Santa per ristabilire buoni rapporti tra Chiesa cattolica, Santa Sede e governo israeliano dopo la vicenda dell’assedio alla Basilica della Natività a Betlemme nel 2002, quando Giovanni Paolo II impedì alle forze militari israeliane di irrompere in chiesa. Pizzaballa fu accolto in modo estremamente positivo dagli israeliani. Negli anni successivi si è trovato di fronte alla costruzione del muro di separazione con la Cisgiordania, che cominciò proprio a ridosso di Betlemme e Gerusalemme.

Come agì in quella circostanza?

Tentò di tenere conto della posizione di Israele, affermando che era un tentativo di fermare la violenza, attirandosi anche delle critiche. Successivamente, per quasi 15 anni, il suo atteggiamento pastorale ha puntato molto sulla conversione personale degli individui come premessa alla fine del conflitto, senza entrare nelle dinamiche più squisitamente politiche. Risale a una recente omelia di Natale a Betlemme il primo intervento in cui sottolineava che, oltre alla conversione, è necessario riconoscere i diritti dei palestinesi.

Sulla situazione di Gaza che posizione ha preso?

Ha difeso lo spazio di vita della comunità cattolica, ormai limitato alla parrocchia, visto che la scuola cattolica è stata distrutta. Non ha espresso, tuttavia, giudizi generali sulla situazione, lasciando la parola al papa. Gli israeliani avrebbero voluto intervenisse chiedendo ai fedeli di lasciare la parrocchia, Pizzaballa però ha rimesso la decisione alla loro libertà.

Un atteggiamento che forse ha irritato i militari israeliani. La sua azione nei confronti dei cattolici è stata meritoria, inviando anche aiuti che sono stati distribuiti alle famiglie che non fanno capo alla parrocchia. Nella Striscia di Gaza, tuttavia, c’è un intero popolo che soffre: cristiani latini e ortodossi, e musulmani. Una situazione “catastrofica”, come lo stesso cardinal Pizzaballa l’ha definita recentemente.

A parte questi tre cardinali, chi altro, come papa, potrebbe contribuire alla pace a Gaza come in Ucraina?

C’è tutto il mondo asiatico che ha figure pastorali importanti e anche quello africano. Quello che sta emergendo, però, in Italia e fuori, è il rapporto tra il papa e la gente. La figura di Bergoglio, che ha affrontato le sofferenze della gente e le guerre, ha esercitato un’attrattiva tale da costringere i potenti del mondo a essere presenti a San Pietro: hanno compreso che la loro assenza non sarebbe stata capita da enormi masse di persone.

Il nuovo papa, quindi, dovrà mantenere questo rapporto diretto con la gente, ma come dovrà agire per contribuire alla fine della guerra in Ucraina, a Gaza e altrove?

Dovrà continuare, senza paura, sulla linea del dialogo a 360 gradi, avendo chiaro che il punto di riferimento principale sono le vittime della guerra. Vale a Gaza e vale per l’Ucraina: se non si hanno a cuore le immani sofferenze e distruzioni che queste guerre hanno portato, non si individuerà una soluzione.

(Paolo Rossetti)

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: ConclaveElezione PapaDonald TrumpErdoganBenjamin NetanyahuVolodymyr ZelenskyPapa Francesco

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Medio Oriente

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net