Ogni anno, il 25 gennaio, la Chiesa Cattolica celebra uno degli episodi più significativi e rivoluzionari del Nuovo Testamento: la Conversione di San Paolo Apostolo. Questo evento è riportato in ben tre differenti occasioni negli Atti degli Apostoli e dallo stesso San Paolo nelle Lettere da lui scritte e tramandate.
La storia della Conversione di San Paolo Apostolo: da persecutore a evangelizzatore
San Paolo nacque tra il 5 e il 10 d.C. nella cittadina di Tarso, in una famiglia ebraica, con il nome di Saulo.
Dopo aver completato la sua formazione a Gerusalemme, Saulo crebbe in una comunità in cui i cristiani erano visti come un potenziale pericolo e, per questo motivo, eliminati.
Ancora giovanissimo, assistette al martirio di Santo Stefano e, a sua volta, iniziò a desiderare di diventare uno tra i più celebri persecutori di questa fede.
Diventato adulto, Saulo si impegnò a portare avanti questo sogno, fino a quando, sulla via per Damasco, una luce folgorante lo avvolse e una voce esclamò: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”.
Rimasto cieco, Saulo obbedì alle parole di Gesù e giunse a Damasco, trascorrendo i giorni successivi in digiuno e preghiera fino a quando uno tra i sacerdoti della città, Anania, lo battezzò con il nome di Paolo.
Fu così che riacquistò la vista e iniziò la sua opera di evangelizzazione con la stessa solerzia con cui aveva perseguitato quelli che erano diventati i suoi fratelli. San Paolo morì decapitato, proprio a causa della sua fede, intorno al 65 d.C..
La Conversione di San Paolo Apostolo è uno dei passaggi fondamentali della dottrina cristiana, testimoniando una svolta radicale non solo nella vita del santo, ma nell’intera storia della cristianità, poiché proprio colui che era il più acerrimo tra i nemici diventò testimone della grandezza di Dio.
Grazie alla sua cultura, al suo carisma e alle lettere scritte nel tempo, San Paolo svolse un ruolo essenziale nella diffusione della Parola di Dio, approfondendo nei suoi testi diverse tematiche importanti dal punto di vista teologico, pratico e morale.
I Patronati di San Paolo: la Capitale
San Paolo è Patrono di numerosi comuni italiani, tra cui anche la città di Roma, cuore del mondo cattolico.
Qui viene ricordato ogni 29 giugno con il co-patrono, San Pietro, ed è proprio in questa giornata che la Capitale, con più di 2,7 milioni di abitanti, si ferma per ricordare i propri protettori.
Inoltre, nel luogo in cui secondo la tradizione San Paolo sarebbe stato decapitato, è stata edificata intorno al VI secolo d.C. la nota Abbazia delle Tre Fontane.
Nello specifico, qui sorge la Chiesa di San Paolo alle Tre Fontane che deve il suo nome, secondo quanto narrato, alle tre fonti che sarebbero scaturite nei punti in cui la testa di San Paolo sarebbe rimbalzata durante la decapitazione.
Qui ogni anno i fedeli si riuniscono per assistere alla celebrazione religiosa, a cui segue la processione che ripercorre tutte le fasi della vita del santo.
I Santi del giorno
Ogni anno, il 25 gennaio, la Chiesa Cattolica celebra diversi santi e beati, tra cui: Sant’Anania di Damasco, sacerdote e vescovo di Damasco che battezzò San Paolo; San Poppone, monaco francese ricordato per la sua solerte opera di evangelizzazione; San Palemone, figura religiosa che dedicò tutta la sua vita alla solitudine, al digiuno e alla preghiera, combattendo le tentazioni del maligno; infine, Beata Teresa Grillo Michel, fondatrice delle Piccole Suore della Divina Provvidenza.