Un quotidiano di Israele ha diffuso una fake news falsata dalle dichiarazioni di un medico che lavora in un ospedale di Parma

Pessima informazione, peggio della diffusione delle fake news, quella effettuata da un noto quotidiano israeliano, il Jerusalem Post. Nell’intervista a un medico israeliano che sta effettuando opera volontaria a Parma, avrebbe detto che “l’ordine ricevuto dai responsabili sanitari è di smettere di curare i pazienti sopra ai 60 anni” lasciandoli morire. L’intervista in realtà era stata rilasciata alla televisione, al canale, sempre israeliano, Channel 12. Il giornale sbaglia anche il nome del medico che è Gal Peleg e non “Gai” come viene scritto: “Peleg dice che da quello che vede e sente nell’ospedale, le istruzioni sono di non dare già assistenza respiratoria meccanica ai pazienti sopra i 60 anni dato che tale macchinario è limitato”. In realtà il medico nell’intervista televisiva fa riferimento al triage e alle possibilità di sopravvivenza delle persone anziane.



“TUTTI VENGONO CURATI A QUALUNQUE ETA'”

A Channel 12 Peleg dice infatti che “tutti ricevono i trattamenti adeguati anche se hanno 120 anni”. Il giornale e anche la stazione televisiva non citano neanche quale sia l’ospedale, parlano solo vagamente di Parma. Dal profilo Facebook del medico israeliano si legge invece un suo post dove scrive di aver cominciato a prestar sevizi all’ospedale Piccole Foglie di Parma”. In un successivo post scrive che l’articolo non ha riportato in modo esatto le sue parole e che invece “non esiste alcuna regola per i pazienti sopra i 60 anni e che nessuno viene trascurato in base all’età ma che tutti vengono curati”. Un pessimo caso di giornalismo, quello israeliano, che purtroppo in queste ore viene ripreso da vari media internazionali, come l’americano The Blaze.

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