Se la tensione internazionale è arrivata alle stelle, al punto tale da far temere lo scoppio di una Terza guerra mondiale, molte colpe le hanno Stati Uniti e Giappone, che non hanno colto le occasioni giuste per normalizzare i rapporti con la Corea del Nord. Nel 2004 questa prospettiva era raggiungibile, ma il premier giapponese Shinzo Abe, allora capo di gabinetto, fu il maggiore oppositore. Questa l’analisi di Gregory Clark, esperto di politica internazionale che dagli anni 70 risiede a Tokyo dopo aver abbandonato la carriera diplomatica australiana per la sua opposizione alla guerra in Vietnam. Ora Stati Uniti e Giappone non possono neppure permettersi di ventilare una guerra preventiva: sarebbe controproducente, visto che la leadership nordcoreana punta sulla propria sopravvivenza contro ogni tentativo di cambiare il regime. Il Giappone, secondo Clark, può stanziare più risorse per la Difesa, ma non ha ancora capacità specificamente offensive per colpire preventivamente basi avversarie sul continente. «Il nucleare cambia tutti i parametri: attaccare un avversario dotato dell’atomica diventa troppo pericoloso. Come tra India e Pakistan, c’è sempre grande ostilità ma anche i falchi dell’una e dell’altra parte sono costretti a pensarci bene prima di scatenare un conflitto». Per questo considera «inesperto politicamente» Donald Trump quando minaccia la Corea del Nord. (agg. di Silvana Palazzo)
PERCHÉ IL MISSILE HA SORVOLATO PROPRIO IL GIAPPONE?
Nelle ore immediatamente successive al lancio missilistico della Corea del Nord, che è sembrata avvicinare non poco la prospettiva di una Terza Guerra Mondiale, i leader del Pianeta hanno detto la loro, ma sono soprattutto gli analisti e i vertici militari, in questo stesso momento, a valutare le mosse future e il perché di questa minaccia. In primo luogo c’è da chiedersi: perché la testata di Pyongyang ha sorvolato il Giappone? Il motivo principale, secondo Chad O’Carroll, Managing Director del Korea Risk Group, è dettato “paradossalmente” dalla volontà di non irritare gli Usa. Scegliendo di spedire un missile verso il Giappone, infatti, al lancio del vettore la North Korea ha di fatto assicurato agli USA che la testata non era diretta contro l’isola di Guam, appartenente alla giurisdizione americana e ben più a sud rispetto alla traiettoria del missile. Oltre alla volontà di non svegliare il can che dorme, c’è poi da considerare il messaggio politico indirizzato da Kim ai nipponici: soltanto il 25 agosto scorso, infatti, il Paese guidato da Shinzo Abe ha firmato delle sanzioni unilaterali ad alcune organizzazioni nordcoreane. Non si può dunque escludere che quella di Pyongyang sia una rappresaglia contro l’affronto giapponese. (agg. di Dario D’Angelo)
ITALIA, ALFANO CONDANNA KIM
Anche l’Italia prende posizione contro la Corea del Nord, responsabile di avere creato – con l’ultimo lancio di missile che ha sorvolato il Giappone – un clima da Terza Guerra Mondiale. A parlare per il nostro Paese è Angelino Alfano, che in qualità di Ministro degli Esteri usa parole aspre per condannare l’azione di Pyongyang:”L’Italia esprime la propria più ferma condanna per il lancio effettuato stanotte dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea di un missile balistico che ha sorvolato il territorio giapponese. La frequenza dei test missilistici di Pyongyang e il continuo sviluppo delle relative tecnologie rappresentano fonte di grande e crescente preoccupazione, oltre a destabilizzare l’equilibrio regionale.” Il titolare della Farnesina, in un comunicato di cui dà conto l’Ansa, ha aggiunto:”Questi fatti costituiscono l’ennesima chiara violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il programma missilistico e nucleare nordcoreano rappresenta una seria minaccia al regime di non proliferazione globale, nonché alla pace e alla sicurezza internazionali. La condanna è ancor più importante oggi, Giornata Internazionale contro i Test Nucleari. La Repubblica Democratica Popolare di Corea deve immediatamente abbandonare lo sviluppo del suo programma nucleare“. (agg. di Dario D’Angelo)
THERESA MAY, “SONO SCANDALIZZATA”
Theresa May è «scandalizzata» per il lancio del missile nordcoreano che ha sorvolato il Giappone ed è caduto a 1.180 chilometri ad est nell’Oceano Pacifico. La premier britannica ha annunciato che domani sarà a Tokyo, dove è attesa per una visita ufficiale di tre giorni. Downing Street ha spiegato che quella della Corea del Nord è una «provocazione imprudente». Londra comunque è pronta «a continuare a lavorare con i partner internazionali per mantenere la pressione» su Pyongyang. Ora cresce l’attesa per il vertice Onu: il Consiglio di Sicurezza si riunirà oggi per discutere delle «minacce a pace e stabilità» dopo il lancio del missile. Verranno pianificate nuove sanzioni? Per molti esperti non sono più sufficienti. Intanto gli Stati Uniti valutano la possibilità di schierare armi strategiche difensive in Corea del Sud: la notizia è stata riportata dall’agenzia Yonhap, citando l’amministrazione della presidenza sudcoreana. (agg. di Silvana Palazzo)
TRUMP E ABE: “NORD COREA MINACCIA PER IL PIANETA”
Lo spettro di una Terza Guerra Mondiale è quanto mai concreto dopo il lancio del missile intercontinentale ordinato dalla Corea del Nord che ha sorvolato il Giappone gettando nel panico milioni di persone. E dopo le parole di condanna di Donald Trump è la Casa Bianca a far sapere che nella telefonata intercorsa tra il tycoon newyorchese e il premier nipponico Shinzo Abe, i due leader sono stati concordi nel constatare che la Corea del Nord “pone una grave e crescente minaccia diretta agli Stati Uniti, alla Corea del Sud e al Giappone, ma anche agli altri paesi del mondo”. Per questo motivo Trump e Abe si sono impegnati a “mantenere alta la pressione sulla Corea del Nord e a fare il possibile per convincere il resto della comunità internazionale a fare lo stesso”. Anche l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini ha definito il missile di Pyongyang è “una seria minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale”. (agg. di Dario D’Angelo)
TRUMP: “INACCETTABILE”
Il missile che ha sorvolato il Giappone è il diciottesimo lanciato dalla Corea del Nord nel 2017. La tensione nella comunità internazionale è crescente, infatti Donald Trump ha dichiarato che tutte le opzioni sono sul tavolo. Venti di Terza guerra mondiale? «Azioni di minaccia e destabilizzanti aumentano solo l’isolamento del regime nordcoreano», ha dichiarato il presidente americano, secondo cui la Corea del Nord ha lanciato l’ennesimo messaggio. «Questo regime ha segnalato il suo disprezzo per i Paesi vicini, per tutti i membri delle Nazioni Unite e per gli standard minimi di comportamento accettabile a livello internazionale», ha aggiunto Trump. Oggi pomeriggio è in programma una riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu: l’hanno convocata Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone. Immediata la replica di Pyongyang: «Il mio Paese ha ogni ragione per rispondere con dure contromisure come esercizio dei suoi diritti di autodifesa», ha dichiarato Han Tae-Song alla conferenza sul disarmo di Ginevra, ma senza far riferimento al lancio del missile che ha sorvolato il Giappone. «Gli Stati Uniti saranno pienamente responsabili delle conseguenze catastrofiche che la nostra reazione comporterà», ha aggiunto l’ambasciatore. (agg. di Silvana Palazzo)
SUD COREA RISPONDE, SGANCIA 8 BOMBE AL CONFINE
La Cina, il soggetto chiamato più volte in causa da Donald Trump per scongiurare lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale che veda opposte Usa e Corea del Nord, prende posizione rispetto al lancio del missile di Pyongyang che ha sorvolato il Giappone. Lo fa, però, alla sua maniera: con un velo di ambiguità, che difficilmente sembra poter aiutare nella risoluzione della crisi. A prendere la parola per Pechino, come riporta l’Ansa, è stato Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri, ribadendo che la Cina critica il lancio del missile balistico della Corea del Nord, ma invita le parti all'”autocontrollo” avvisando che l’inasprimento del pressing su Pyongyang “non risolverà fondamentalmente il problema”. “La situazione – ha proseguito il portavoce – resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati”. Un discorso pienamente condiviso dalla Russia, che per bocca del vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, a Ria Novosti ha spiegato:”E’ chiaro a tutti che l’opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita. Maggiori sanzioni non risolveranno il problema. Ora l’Onu deve passare una risoluzione che dica chiaramente no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali al di fuori di quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza”. Nel frattempo, però, la Corea del Sud ha deciso di rispondere all’ennesima provocazione di Kim Jong-un sganciando otto bombe MK-84 con dei caccia F-15 su target al Pilseung Range, campo militare sulla costa orientale al confine con il Nord. Tensione altissima, la Terza Guerra Mondiale spaventa davvero. (agg. di Dario D’Angelo)
SMS AI GAPPONESI, “METTETEVI AL RIPARO”
Il missile lanciato dalla Corea del Nord invadendo lo spazio aereo del Giappone, per diversi minuti ha scatenato il panico fra i cittadini nipponici. Milioni di persone, questa mattina all’alba, sono state infatti svegliate da un sms arrivato sui loro cellulari che li esortava a mettersi in salvo mentre il vettore balistico nordcoreano stava sorvolando il Paese. A riportarlo è il quotidiano britannico Independent, secondo cui il messaggio di teso recitava:”Un missile è stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia ritiratevi in un edificio solido o un seminterrato”. Il primo sms, pochi minuti dopo è stato seguito da un secondo messaggio:”Un missile nordcoreano ha sorvolato questa zona. Se trovate oggetti sospetti per cortesia non li toccate mai”. Nel frattempo tutte le emittenti televisive e radiofoniche, come riporta l’Ansa, hanno interrotto le trasmissioni per allertare i cittadini sul potenziale pericolo imminente mediante il sistema satellitare J-Alert. Anche i treni ad alta velocità sono stati temporaneamente sospesi. (agg. di Dario D’Angelo)
“POTEVA TRASPORTARE TESTATA ATOMICA”
Il Pianeta, forse, non è mai stato così vicino alla Terza Guerra Mondiale come in queste ore. La conferma arriva dalle parole di Shinzo Abe, premier del Giappone che nella notte italiana ha visto sorvolare sul proprio spazio aereo un missile balistico lanciato dalla Corea del Nord. Abe, come riporta l’Ansa, ha detto che “il lancio del missile nord-coreano sul territorio giapponese è un atto di un’estrema gravità e costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell’intera regione”. Secondo i media sudcoreani, il vettore lanciato da Pyongyang sarebbe il primo disegnato per trasportare una testata nucleare. Secondo i militari di Seul, il vettore caduto nel Pacifico settentrionale dopo aver percorso ben 2.700 km e sorvolato il Giappone, rappresenta la mossa più aggressiva di Kim Jong-un nei confronti di un alleato Usa. (agg. di Dario D’Angelo)
MISSILE NORD COREA SORVOLA IL GIAPPONE
La Corea del Nord non sembra avere alcuna intenzione di raccogliere gli inviti alla moderazione e al dialogo lanciati di recente. Anzi, a lanciare ci ha pensato proprio Pyongyang, con un nuovo razzo sparato verso i confini giapponesi, con i sistemi d’allarme nipponici che si sono attivati all’unisono non appena il missile ha superato i confini settentrionali del paese. L’episodio è avvenuto alle ore 22.57 in Italia (le 5.57 del mattino in Giappone) ma da Tokyo non sono state prese contrimisure per abbattere il missile. Il premier Shinzo Abe ha rilasciato però una dichiarazione sull’accaduto, sottlineando come il Giappone farà di tutto per garantire la sicurezza dei propri cittadini, non lasciandosi quindi intimidire dai lanci compiuti da Pyongyang. Si tratta però di un episodio che alimenta considerevolmente la tensione nella regione, e va controcorrente rispetto agli appelli alla moderazione lanciati a livello internazionale negli ultimi giorni. (agg. di Fabio Belli)
SEUL INVITA AL DIALOGO
È il dialogo e non le bombe la soluzione alla crisi nordcoreana: torna a parlare il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in e lo fa cercando di allontanare i venti odiosi di possibile terza guerra mondiale. Tra Trump e il dittatore Kim Jong-un la linea del dialogo resta appesa ad un filo anche se il leader di Seul è convinto che quel filo si debba rafforzare sempre di più: «La completa soluzione della questione atomica nordcoreana sarà con il tempo ottenuta mediante trattativa», fa sapere il presidente all’agenzia di stampa Reinhap. Misure dettagliate per poter favorire un processo il più possibile allargato sulla rinuncia al programma nucleare in fasi che la Corea del Nord non intende per ora accettare. Il dialogo tra le due Coree con l’arrivo del nuovo presidente cattolico eletto si è rafforzato anche se finora di significative conquiste a livello diplomatico non si è arrivati ad elementi clamorosi. I prossimi mesi saranno decisivi, specie se la Russia dovesse spingere con Trump proprio per “ascoltare” maggiormente le richieste diplomatiche della Sud Corea.
LA GERMANIA “MEDIA” PER LA RUSSIA
Mentre la crisi nel Pacifico rischia di portare ad una seria guerra mondiale contro la Corea del Nord, è il rapporto assai delicato tra Usa e Russia a preoccupare maggiormente la comunità internazionale che guarda alle ultime sanzioni contro Mosca con timore per possibili conseguenze anche sullo stesso piano nordcoreano (con Putin non più così schierato a favore di Trump nello scontro con il regime di Pyongyang). Per questo motivo il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, è stato inviato dalla Cancelliera Merkel a Washington per discutere con il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson proprio sul difficile rapporto tra le due superpotenze mondiali. Non solo, le sanzioni contro la Russia colpiscono anche alcune importanti tratte commerciali tra Ue (e soprattutto la Germania) e Mosca: secondo quanto riferito dal funzionario degli Esteri, Rainer Breul, i due diplomatici nel loro vertice discuteranno anche di «Corea del nord, Afghanistan e dell’accordo nucleare iraniano».