A dirlo è la classifica stilata dal portale TasteAtlas, che complessivamente incorona ben 15 città nel nostro Paese, tra cui ben figura soprattutto Napoli, in quarta posizione
La cucina italiana si conferma la più apprezzata al mondo con Firenze e Roma che occupano, rispettivamente, il primo e il terzo gradino del podio della speciale classifica “100 Best Cities to Try Local Food” realizzata da TasteAtlas, il portale internazionale dedicato al viaggio esperienziale a tema gastronomico.
La città toscana ha primeggiato grazie ai suoi piatti principe – bistecca, lampredotto e trippa -, mentre la Capitale si è affidata ai fiori all’occhiello della sua proposta culinaria, ovvero pasta cacio e pepe, supplì e pajata.
E va detto che le due città rappresentano solo la punta di diamante di una performance tricolore che può contare anche sull’ottima quarta posizione di Napoli, seguita da Milano e Venezia, rispettivamente decima e undicesima. Ma a questo già nutrito manipolo si devono aggiungere anche Genova, che conquista il ventiduesimo posto, Bologna (28esima), Torino (31esima), Taormina e Palermo (42esima e 43esima), Modena (51esima), Catania (55esima), Sorrento (63esima), Verona (74esima), Siena (77esima). E questo significa che in totale, il nostro Paese è presente con ben 15 città sulle 100 recensite.
Un successo che, secondo Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, conferma come la cucina italiana si dimostri, ancora una volta, “uno straordinario strumento di soft power, capace di incarnare e trasmettere i valori fondanti della cultura italiana, quali l’ospitalità e il rispetto per il territorio”. Tutti principi alla base, peraltro, della candidatura della nostra cucina a patrimonio dell’umanità Unesco per il 2023, proposta dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida.
“Siamo orgogliosi – afferma Aldo Cursano, Vice Presidente Vicario nazionale e Presidente Regionale toscano di Fipe – di trovare ancora una volta la nostra tradizione culinaria, con le sue varie declinazioni locali e regionali, al primo posto nel mondo, a testimonianza del fatto che ci troviamo di fronte a un asset nazionale di importanza strategica a livello globale. Un patrimonio la cui grande ricchezza risiede nella varietà di pietanze, ingredienti e tecniche che rendono uniche le innumerevoli tradizioni culinarie italiane che, insieme, costituiscono un patrimonio dal valore incommensurabile”.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.