Lo scandalo degli appalti per le grandi opere viene alla luce il 10 febbraio scorso, quando i carabinieri del Ros di Roma arrestano, su ordine della procura di Firenze, Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici del ministero delle Infrastrutture. L’inchiesta riguarda una serie di interventi dall’Aquila a Roma a Firenze, e coinvolge anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.
Oltre agli appalti per il G8 (l’incontro con gli otto Paesi più industrializzati) della Maddalena, poi trasferito all’Aquila, a essere messi sotto accusa dai magistrati fiorentini ci sono anche i lavori per i Mondiali di nuoto a Roma, il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, l’auditorium e la scuola per i marescialli di Firenze. Come scrive il Giornale, Balducci era stato scelto come «soggetto attuatore» degli appalti per il G8 nel 2008, ma in seguito era stato sostituito nell’incarico. Tre gli arresti effettuati con l’accusa di corruzione. E, sempre per corruzione, è inquisito anche il capo della Protezione civile. Insieme a lui altre 40 persone hanno ricevuto degli avvisi di garanzia.
«Per non intralciare l’operato degli organi inquirenti, ho immediatamente messo a disposizione del presidente del Consiglio tutti i miei incarichi», l’annuncio di Bertolaso. Ma in consiglio dei ministri Berlusconi respinge le dimissioni, rinnovando la fiducia personale e dell’esecutivo nei confronti del capo della Protezione civile.
Oltre a Balducci, 62 anni, sono arrestati anche Diego Anemone, imprenditore romano di 39 anni, Mauro Della Giovanpaola, 44 anni, e Fabio De Santis, 47 anni. Della Giovanpaola e De Santis sono dipendenti del Dipartimento di Sviluppo e Turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri. De Santis è stato in seguito scelto come provveditore agli appalti in Toscana.
Sono tutti e tre sospettati di corruzione continuata in concorso. L’ipotesi del reato di corruzione sarebbe relativa a uno scambio di favori legati agli appalti di grandi eventi, fra cui il G8 alla Maddalena. «Sono stati ravvisati, come è scritto nell’ordinanza, gravi indizi di colpevolezza che riguardano fattispecie corruttive relative agli appalti di alcune grandi opere che sarebbero stati assegnati nel quadro di uno scambio di favori tra dirigenti dello Stato preposti agli uffici interessati e privati imprenditori».
Così Giuseppe Quattrocchi, procuratore di Firenze, ha commentato gli arresti. In vista del G8 alla Maddalena sono state spese, in meno di un anno, risorse pubbliche per 327 milioni di euro: una cifra che è stata in gran parte utilizzata per ristrutturare l’ex Arsenale militare abbandonato. Due giorni dopo gli arresti sono pubblicate le intercettazioni telefoniche relative alle ore successive al terremoto dell’Aquila. Visto che «non c’è un terremoto al giorno… bisogna partire in quarta», si sente nelle registrazioni. Nelle intercettazioni disposte dai magistrati di Firenze emerge il «cinismo», come lo definisce il giudice per le indagini preliminari, di imprenditori che a pochi giorni dal terremoto che ha scosso l’Abruzzo pensano a come speculare sugli appalti.
Alcuni, come scrive il sito di Sky Tg24, confessano addirittura che «io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto». Nell’ordinanza di custodia cautelare è scritto non a caso che il terremoto «ha suscitato gli appetiti di personaggi privi di scrupoli». L’11 aprile 2009 per esempio Balducci telefona ad Anemone e parla con lui del futuro del figlio Filippo, 30enne («questo non c’ha manco un posto da usciere, tanto per essere chiari»), chiedendogli aiuto in cambio dell’impegno affinché le ditte di Anemone siano inserite negli appalti per la ricostruzione. Un’intercettazione ritenuta dal Gip «importante perché fa intendere il cinismo dei due che a pochissimi giorni dal tragico sisma dell’Abruzzo non esitano a programmare speculazioni in sede di ricostruzione».
E questo atteggiamento, sempre secondo il magistrato, «si ricava anche da altre conversazioni che, pur non riguardando direttamente gli odierni indagati, danno tuttavia un quadro veramente inquietante circa la realtà degli appalti pubblici in Italia».
Sette invece gli inquisiti nel fascicolo aperto dai magistrati di Roma riguardo l’inchiesta sui lavori per la scuola marescialli di Firenze dopo che la Cassazione ha ordinato il trasferimento degli atti da Firenze a Roma. Tra gli indagati ci sono Balducci e il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Bertolaso inoltre lo scorso 14 giugno è stato ascoltato dai magistrati perugini nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per Grandi eventi. L’interrogatorio si è svolto davanti ai magistrati titolari dell’inchiesta, Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi.
Al termine dell’interrogatorio Bertolaso si è proclamato innocente: «Ho dimostrato la mia totale estraneità alle accuse che mi sono state mosse. Ho chiesto che abbia a terminare l’assurda e ingiustificata attività mediatica in corso dal 10 febbraio basata su voci e illazioni di cui si è dimostrata la completa infondatezza». Attualmente però l’inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi è ancora in corso. E come stabilito dalla Corte di cassazione, a proseguirla sarà la Procura di Perugia, e non quella di Firenze che pure ha compiuto alcuni arresti nell’ambito dell’indagine sul presunto scandalo.
(Pietro Vernizzi)