In Australia si trovano le specie di serpenti più velenose al mondo, i coccodrilli e il dingo, una sorta di cane lupo selvatico. Ma l’animale più pericoloso, nonostante le apparenze, sono i teneri coniglietti dal buffo musetto, temutissimi e che rappresentano un vero flagello nazionale.
Al punto che nel Paese è stata creata una Fondazione per la Liberazione dell’Australia dai Conigli. Ogni anno i conigli causano milioni di dollari di danni ai raccolti. A partire dalla loro introduzione massiccia dall’Europa nel 1859, l’effetto dei consigli sull’ecologia dell’Australia è stato devastante. Questi roditori sono sospettati di essere i principali responsabili della scomparsa di numerose specie vegetali in Australia. E spesso uccidono giovani alberi in frutteti, foreste e poderi mangiando degli anelli di corteccia tutto intorno al tronco.
I conigli sono inoltre responsabili di seri problemi di erosione del suolo in quanto mangiano le piante tipiche del luogo, lasciando il terreno esposto agli effetti causati da pioggia, esondazione dei fiumi e vento. La rimozione dello strato di erba che protegge il suolo è devastante per il terreno, e una volta eliminata richiede molte centinaia di anni per riformarsi. Prima di diffondersi in modo massiccio in tutta l’isola, già nel 1827 i conigli avevano iniziato a fare danni in due regioni dell’Australia: Tasmania e South East Wales.
Ma la vera e propria infestazione è iniziata nell’ottobre 1859 con la liberazione di 12 roditori selvatici in un podere vicino a Winchelsea, nello Stato di Victoria, con l’obiettivo di cacciarli. Thomas Austin, un colono proveniente dall’Inghilterra con la passione della caccia, chiese al nipote William Austin di inviargli 12 conigli grigi per creare un allevamento locale. Thomas commentò: «L’introduzione di qualche roditore non causerà gravi danni e fornirà un tocco di casa, in aggiunta a un po’ di caccia». Mai previsione fu più errata… I conigli infatti sono animali estremamente prolifici, e si diffusero quindi rapidamente nelle parti meridionali del Paese.
L’Australia inoltre presenta condizioni ideali per un’esplosione della popolazione di roditori. Grazie agli inverni miti, i conigli sono in grado di nutrirsi per tutto l’anno. E con la coltivazione estensiva, deserti, arbusti a macchie e boschi sono stati trasformati in aree con una bassa vegetazione, creando l’habitat ideale per i roditori. E a soli dieci anni dalla loro introduzione, erano diventati così numerosi che ogni anno ne erano uccisi o intrappolati ben due milioni, senza però che si notasse alcuna riduzione della loro popolazione. Al punto che quella dei conigli in Australia è ricordata come la più veloce diffusione di mammiferi mai registrata al mondo. Oggi questi animali si trovano soprattutto nelle aree meridionali e centrali del Paese, mentre sono più rari nei deserti settentrionali.
Nonostante il coniglio sia considerato un animale nocivo, si è dimostrato però di grande aiuto per molti australiani durante la Grande Depressione e gli anni della guerra. La carne di coniglio è diventata infatti l’alimento base per agricoltori, allevatori e mandriani, grazie a cui riuscivano non solo a mangiare qualcosa, ma anche a ottenere dei guadagni extra e in alcuni casi a pagare i debiti della loro fattoria. Nel 1901 però era stata creata una Commissione Reale per svolgere delle indagini sulla situazione. E ha quindi attuato diverse misure di controllo per limitare la popolazione dei conigli in Australia. Tutte con scarsi risultati, finché nella seconda metà del 20esimo secolo sono stati introdotti dei metodi biologici di controllo.
Diffondendo artificialmente delle malattie con lo scopo di uccidere i conigli. Nel 1950, in seguito alle ricerche condotte da Frank Fenner, i roditori sono stati deliberatamente contagiati dalla mixomatosi, e il loro numero è quindi sceso dai 600 milioni ai 100 milioni di unità. Ma la resistenza genetica nei conigli rimasti vivi ha consentito alla popolazione di raggiungere i 200-300 milioni nel 1991. Per combattere la nuova crescita, la Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (Csiro) nel 1996 ha sviluppato il calcivirus, con cui sono stati uccisi molti altri conigli, senza però riuscire a debellarli.
(Pietro Vernizzi)