C’è chi si accontenta dei saponi dei vari hotel come ricordo delle città visitate in vacanza o per lavoro, e chi si porta via mobili, lenzuola, asciugamani e addirittura un camino o un pianoforte.
PIANOFORTE A CODA – Venere.com, sito web specializzato nelle prenotazioni on-line, ha pubblicato la classifica degli oggetti più originali rubati negli alberghi. Si parte da oggetti del valore di 60 centesimi l’uno: lampadine, porta lampadina, cavetto e placchetta. E si arriva ad arredi molto più voluminosi, come i mobili o parti di essi, dallo scaffale delle scarpe all’anta scorrevole dell’armadio. Un novello Diabolik in vacanza è arrivato invece a travestirsi da operaio per rubare un pianoforte a coda dalla hall dell’hotel. Mentre una coppia di malviventi, dall’aspetto molto per bene, ha chiesto una camera vicino al parcheggio per ripulire completamente la stanza da letti, armadi e lo specchio del bagno. Tra i furti più strani anche gli elettrodomestici. Un comune topo d’appartamento di limiterebbe a portare via i telefoni, un vero ladro invece se ne va portandosi dietro un condizionatore da 130 chili o uno schermo al plasma con tanto di trasformatore e cavi della corrente. Spudorati invece i clienti di un hotel che hanno portato via la fotocopiatrice a colori dal corridoio.
CAMINO DI MARMO – Quello che conta per un vero ladro professionista, però, non è l’utilità del furto in sé, che interessa solo a dilettanti e mercenari, quanto la soddisfazione di sgraffignare qualsiasi cosa, anche se poi non servirà a nulla. In molti casi si sconfina nella vera e propria cleptomania: numeri delle stanze, tende, asse da stiro, fiori, cardini delle porte, una spada medievale, un orso di legno alto 1 metro e 20, perfino un camino di marmo. Venere.com ha deciso però di assegnare il premio, non si sa quanto ambito, di «ladro dell’anno» a un signore che è stato scoperto mentre cercava di svignarsela nascondendo sotto la giacca la testa impagliata di un cinghiale selvatico.
LISTA DEGLI OSPITI DA EVITARE – Come scrive Repubblica Viaggi, proprio per evitare questo tipo di episodi gli hotel di tutto il Regno Unito hanno lanciato GuestScan: un database consultabile su abbonamento che consente di analizzare la «fedina alberghiera» degli ospiti. In tutto sono 10mila gli hotel che hanno aderito all’iniziativa e che grazie a GuestScan potranno scoprire quanto sono affidabili le persone di cui si stanno per accettare le prenotazioni. Una specie di «Daspo alberghiero», in cui si possono trovare i nomi degli ospiti da evitare: criminali, malviventi, ma anche clienti che hanno danneggiato una camera d’albergo, o chi se ne è andato portandosi via elementi dell’arredo.
DATI CONSERVATI PER 4 ANNI – Il nome degli ospiti poco raccomandabili compare ogni volta che uno degli albergatori iscritti all’abbonamento si trova ad avere a che fare con uno dei personaggi in questione e ne inserisca le generalità. Per fortuna, la «lista dei cattivi» è reversibile. Dopo un periodo che va dai due ai quattro anni, a seconda di quello che si è combinato, sarà possibile essere cancellati dal database. L’idea nata da una intuizione di Neil Campbell, un commerciante inglese, non è comunque una novità assoluta: nel 2007 in Australia è stato creato un software simile chiamato Behaving Badly.
3 MILIONI DI CASI – E ovviamente a spiccare nel database britannico sono delle celebrità: Amy Winehouse, Russell Crowe, Naomi Campbell, Johnny Deep e Kate Moss. Vip che hanno letteralmente distrutto le loro camere d’albergo, non per svaligiarle ma per un attacco d’ira. Negli ultimi cinque anni, tra piccoli furti e danneggiamenti, l’assicurazione More Than ha contato 3 milioni di casi di danni alla proprietà causati dagli ospiti degli hotel inglesi: di questi 300mila riguardano i televisori e 336mila i letti. E l’80 per cento dei clienti ha ammesso di avere compiuto un furto in albergo almeno una volta nella vita.
(Pietro Vernizzi)