Agosto è considerato solitamente il mese delle stelle cadenti e il momento migliore per vederle culmina verso la metà del mese, qualche giorno dopo la famosa notte di San Lorenzo.
LE 3 «FINISTRE BUIE» – Lo spettacolo delle stelle cadenti è noto agli esperti con il nome di pioggia meteorica delle Perseidi. Come scrive però il sito web SPACE.com, quest’anno quanti desiderano esprimere i loro desideri sotto il cielo stellato dovranno affrontare un ostacolo. E la colpa è tutta della luna, che quest’anno sarà piena a partire dal 13 agosto, giusto in tempo per infastidire, se non per impedire del tutto, l’osservazione delle stelle cadenti, il cui picco quest’anno è previsto nella notte tra il 12 e il 13 agosto. La luce particolarmente forte della luna inonderà tutto il cielo per l’intera durata della notte e certamente creerà scompiglio in qualsiasi serio tentativo di osservare le stelle cadenti. Gli appassionati di questo tradizionale evento non devono però perdere la speranza. Esiste infatti una cosiddetta «finestra di cielo buio», cioè un momento della notte in cui la luna tramonterà smettendo di «disturbare» con i suoi raggi luminosi. La fase ideale è tra il tramonto della luna e il sorgere del sole, e in assoluto il giorno migliore di tutto l’anno sarà domani, giovedì 11 agosto, nelle ore che precedono l’alba. Per le persone a cui piace svegliarsi presto o andare a letto tardi (a seconda dei punti di vista), la migliore «finestra di cielo buio» sarà per l’esattezza domani tra le 3.43 e le 6.12. Nei due giorni seguenti le condizioni saranno un po’ meno positive, ma non proibitive. I momenti migliori per vedere le stelle cadenti sarà tra le 4.48 e le 6.13 della mattina del 12 agosto e tra le 5.52 e le 6.14 del 13 agosto.
LUNA PIENA – Dal 14 agosto in poi invece sarà impossibile vedere le meteore, perché la luna tramonterà alle 6.55, cioè dopo il sorgere del sole alle 6.15, e nei giorni successivi il tramonto della luna avverrà ancora più tardi, fino alle 11.55 del 19 agosto.
IL PARERE DELL’ESPERTO – IlSussidiario.net ha intervistato Roberto Crippa, presidente della Fondazione Osservatorio Astronomico di Tradate: «Le “lacrime di San Lorenzo”, o più semplicemente Perseidi, sono degli sciami chiamati meteorici, che sono formati dalla polvere che viene rilasciata dalle comete quando passano vicino al Sole. Anche la Terra, muovendosi intorno al Sole, incrocia queste scie di polvere che la cometa lascia. E questa polvere, di qualche grammo o microgrammo di peso, incontrando l’atmosfera terrestre, che è molto più densa dello spazio interplanetario, per mezzo dell’attrito si scalda e quindi brucia fino a venir consumata». E aggiunge Roberto Crippa: «Nel caso delle Perseidi la cometa che rilascia questa polvere si chiama Swift-Tuttle, una cometa periodica, quindi man mano che la Terra consuma la polvere passando attraverso l’orbita della cometa, questa passa ancora e ne rilascia dell’altra, e qo permette di mantenere attivo lo sciame. In realtà gli sciami meteorici sono molti di più, perché le orbite delle comete che incontrano quella terrestre sono circa una ventina all’anno. Le Perseidi sono famose soprattutto perché avvengono in agosto, periodo in cui la gente è in vacanza e ha molto più tempo per osservarle di notte, però ci sono tanti altri sciami durante tutto il corso dell’anno».
OSSERVAZIONE A ONDE RADIO – Per l’esperto dell’Osservatorio Astronomico però, «quest’anno non sarà così facile però vederle, perché il fenomeno coincide con la luna piena, il 13 agosto. Quindi la luminosità della luna tende a coprire quelle meno luminose. Si potranno osservare solo quelle più luminose, che si stima siano dalle 3 alle 5 all’ora durante le notti tra il 10 e il 13 di agosto». Un altro dato da tenere in conto è il cattivo tempo, che non permette di osservare questo fenomeno. Ma allora come fanno gli astronomi per ovviare a questo? «Gli sciami meteorici si possono studiare anche in altre frequenze – spiega Crippa -, in particolare quelle radio, quindi nel nostro osservatorio abbiamo un’antenna che può captare la ionizzazione che avviene in atmosfera quando questa polvere si consuma. In questo passaggio la polvere lascia una scia ionizzata che l’antenna può captare, e questo permette di osservare il fenomeno con qualsiasi condizione di luminosità o climatica». La condizione migliore per vedere il fenomeno con i propri occhi è di assenza della luna e nessun corpo nuvoloso. Come consiglia Crippa, l’ideale è «andare in luoghi dove l’inquinamento luminoso è meno importante, così da poter vedere anche quelle meno luminose, perché lo sciame delle Perseidi può arrivare anche a 50/100 meteore all’ora, ma solo nelle condizioni più ideali. In Italia i luoghi migliori possono essere le isole, oppure gli Appennini in Toscana o in Liguria dove ci sono luoghi molto bui e luoghi turistici dove è possibile osservare al meglio il fenomeno. Comunque lo sciame delle meteore non ha bisogno di requisiti così rigidi, ma è semplicemente uno spettacolo della natura da osservare».
(Claudio Perlini e Pietro Vernizzi)