Sembra intravvedersi un barlume di ripresa per l'economia tedesca e arrivano buone notizie anche dal settore automotive
STOCCARDA – “Luce in fondo al tunnel”: questo il titolo di un articolo di Handelsblattt. Dopo oltre due anni di debole crescita, l’economia tedesca torna a inviare segnali positivi. Diversi importanti istituti hanno rivisto al rialzo le loro previsioni economiche. Il Kiel Institute for the World Economy (Ifw) e l’Ifo Institut di Monaco di Baviera prevedono una crescita del Pil dello 0,3% per l’anno in corso. L’Ocse e il Leibniz Institute for Economic Research di Halle (Iwh) sono ancora più ottimisti, prevedendo una crescita dello 0,4%.
Secondo l’Ifo Institut, lo slancio del primo trimestre del 2025 non sarà mantenuto per il resto dell’anno. Si prevede una stagnazione nel secondo trimestre, poiché la produzione industriale e le esportazioni sono diminuite sensibilmente ad aprile a causa degli acquisti anticipati. Tuttavia, le prospettive rimangono cautamente positive grazie al miglioramento dei livelli degli ordini e agli indicatori di sentiment positivi. Questo crescente ottimismo riflette probabilmente anche le speranze di una nuova politica economica da parte del nuovo Governo tedesco e di progressi nella controversia commerciale con gli Stati Uniti.
Si prevede inoltre che il nuovo Governo federale amplierà la spesa per infrastrutture e difesa e attuerà le misure annunciate nell’accordo di coalizione. Tra queste, incentivi fiscali come l’ammortamento accelerato, una riduzione dell’imposta sulle vendite nel settore della ristorazione, della tassa sull’elettricità e delle tariffe di rete, nonché un aumento dell’indennità per i pendolari. Nel complesso, si prevede che la politica fiscale fornirà solo un piccolo stimolo nel 2025 (10 miliardi di euro) e uno stimolo significativamente più forte nel 2026 (57 miliardi di euro). L’impatto della guerra Israele-Iran resta invece ancora da valutare.
Procede la ristrutturazione dell’industria automobilistica. Come riportato da Ndr, in Volkswagen quasi un posto di lavoro su quattro (35.000 degli attuali 130.000) in Germania verrà eliminato entro il 2030. Circa 20.000 licenziamenti sarebbero previsti contrattualmente, secondo una dichiarazione del Direttore delle Risorse Umane Gunnar Kilian durante un’assemblea aziendale a Wolfsburg. I tagli saranno realizzati principalmente attraverso prepensionamenti e indennità di fine rapporto, quest’ultima attualmente disponibile solo per i lavori d’ufficio. Sempre secondo Ndr, la casa automobilistica starebbe versando fino a 400.000 euro ai dipendenti che lasciano l’azienda.
Anche l’introduzione della settimana di quattro giorni lavorativi sarebbe stata recentemente discussa in una riunione aziendale. Per lo stabilimento di Wolfsburg, la sua introduzione a partire dal 2027 “non è uno scenario irragionevole”, ha affermato la Presidente del Consiglio di fabbrica VW, Daniela Cavallo.
Il motivo è il trasferimento della produzione della Golf in Messico e la conversione dello stabilimento di Wolfsburg alla produzione di auto elettriche, che al momento non sarebbe sufficiente a garantire una piena una utilizzazione degli impianti. Una settimana di quattro giorni generalizzata, tuttavia, non è in discussione: il management dell’azienda ha recentemente sottolineato che sta cercando soluzioni personalizzate per ogni stabilimento.
Ma non mancano le buone notizie. Come riportato da Handelsblatt, le case automobilistiche tedesche stanno beneficiando notevolmente della crescente domanda di auto elettriche nel mercato interno. I marchi del Gruppo Volkswagen e i marchi premium Bmw e Mercedes-Benz occupano i primi posti nelle vendite di auto elettriche da gennaio a maggio, secondo le statistiche dell’Autorità Federale per i Trasporti (Kba). In base ai dati recenti, quasi tutti i player tedeschi hanno registrato una crescita, con Škoda in particolare che ha registrato un aumento del 146% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Le statistiche confermano inoltre i problemi di vendita del marchio statunitense Tesla, dovuti in parte alla posizione politica polarizzante del Ceo dell’azienda, Elon Musk: il produttore statunitense, che produce anche in Germania, ha venduto circa 7.000 auto nei primi 5 mesi del 2025, quasi il 58% in meno rispetto allo scorso anno. Tesla è quindi scivolata all’ottavo posto in classifica, dopo essere stata il secondo marchio più forte nel settore delle auto elettriche dopo Volkswagen un anno fa. Restando sempre in tema di proverbi, possiamo dire che la “luce in fondo al tunnel” si raggiunge attraverso “mors tua vita mea”.
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