Daniela Tornatore, giornalista televisiva e della carta stampata classe 1970 dal cognome importante (è sorella del regista Giuseppe), è intervenuta ai microfoni dell’edizione estiva de “L’Ora Solare”, andata in onda nel pomeriggio di mercoledì 14 luglio 2021 su Tv 2000. In collegamento audiovisivo con lo studio di Paola Saluzzi, la reporter ha raccontato di essere da sempre convinta che i ricordi siano una parte fondamentale della nostra vita e che sia necessario incidere dentro di noi i momenti che sono stati più importanti nella nostra esistenza.
In merito alla sua professione, Tornatore ha sottolineato che “è il giornalismo che è venuto da me, non è una tradizione familiare. Mi ha preso per i capelli e quando ci sono entrata dentro non ne sono più uscita fuori. Sono passati più di trent’anni, è un’esperienza bellissima e conservo tutto: le foto, perché sono lo strumento più importante dei ricordi, e tutti i momenti che ho vissuto”. Sicuramente può definirsi indimenticabile il giorno in cui incontrò e parlò con Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca presidente della Repubblica italiana, anche perché intervenne la sicurezza…
DANIELA TORNATORE: “CARLO AZEGLIO CIAMPI MI DIEDE UNA CAREZZA”
Daniela Tornatore ha ricordato quell’episodio: si trovava all’esterno del Palazzo di Giustizia a Palermo, in occasione di una visita del capo dello Stato in Sicilia. “Io d’assalto ho fatto una cosa che non rifarei mai più: ho scavalcato la transenna che mi separava da Ciampi, che in quel frangente era da solo, gli sono piombata davanti col microfono in mano e gli ho fatto una domanda. Lui ha sgranato gli occhi, ha urlato qualcosa e qualcuno dietro di me mi ha riposizionato dietro le transenne”. Poi, al termine della manifestazione, Ciampi ha intravisto la giornalista e le ha fatto una carezza per chiederle scusa per gli inconvenienti del mestiere.
Tornatore ha anche raccontato di avere avuto paura di essere malata di Alzheimer: una mattina si è svegliata, dimenticando completamente un fatto importante per lei e spaventandosi moltissimo. Un vuoto di memoria può capitare a tutti, ma a lei è venuto in mente che può essere importante parlare di Alzheimer, in quanto “nella letteratura lo si fa molto meno che al cinema. Io ci ho provato come giornalista e ho fatto un’inchiesta giornalistica all’interno di un romanzo, costruendo una storia difficile”.
DANIELA TORNATORE: “QUANDO MIO FRATELLO GIUSEPPE VINSE L’OSCAR…”
Daniela Tornatore, con il suo libro “L’ultimo ricordo”, ha voluto parlare proprio di Alzheimer, un argomento “talmente delicato che avevo troppa paura di fraintendere, riportare inesattezze. Ecco perché sono andata a cercare più di un medico, seguendo criteri precisi: giovani e in pensione, uomini e donne, del Nord e del Sud. Dovevo sapere tutto di questa malattia e sono stati loro i primi a leggere la prima versione del mio manoscritto”.
La giornalista si è anche detta consapevole del fatto di non potere fare nulla per i malati di Alzheimer e “l’unica cosa che potevo fare era dare loro una carezza con questo mio libro. Ho scoperto che la memoria del cuore esiste e non sono io a dirlo, ma la scienza”. A proposito di memoria: cosa accadde a casa sua quando il fratello Giuseppe vinse il premio Oscar? “Trent’anni fa non c’era la diretta tv da Los Angeles, andava in onda la differita. La premiazione l’abbiamo vista alle 5 del mattino, ma a casa nostra alle 2 di notte arrivò una telefonata dall’America che ci anticipava la grande notizia. Noi però pensammo a uno scherzo e solo davanti alle immagini ci credemmo veramente”.