Chi è Davide Barzan, il criminalista noto come consulente di Manuela Bianchi nel caso dell'omicidio Pierina Paganelli. A Le Iene clamorose scoperte
Davide Barzan torna sotto la lente d’ingrandimento de Le Iene, che approfondirà nella puntata di oggi le clamorose scoperte che ha fatto. Il criminalista, il quale è stato scelto da Manuela Bianchi come consulente in relazione all’omicidio di Pierina Paganelli, non avrebbe il casellario giudiziale pulito come sostiene. Il programma di Italia 1 rivela di aver scoperto che è un pregiudicato e che sarebbe stato condannato a 6 mesi di carcere, con sospensione della pena. Inoltre, diverse persone sostengono di essere state truffate da lui: gli avrebbero dato dei soldi per poi chiederli indietro, venendo denunciate da Davide Barzan per estorsione.
Dopo il servizio della settimana scorsa, è stata annunciata un’interrogazione parlamentare in merito all’assidua presenza di Davide Barzan nei programmi Rai, visto che si è rivelato una “figura controversa“. Ma a Le Iene sono arrivate segnalazioni ulteriori di persone che ritengono di essere vittime di truffe e che hanno svelato alcuni dettagli del passato di Davide Barzan.
IL PASSATO DI DAVIDE BARZAN
Ad esempio, si sarebbe candidato alle elezioni comunali di Cosenza del 2010/11, raccogliendo poche preferenze. Poi avrebbe vissuto una fase difficile e, stando a quanto riportato dalla stampa locale, ci sarebbe stato anche l’incendio del suo veicolo. Tempo dopo avrebbe rivelato di aver vinto 47 milioni di euro al Superenalotto a Cosenza, arrivando a prospettare durante le sue confidenze l’eventuale acquisto del club di calcio locale. La notizia sarebbe stata riportata dalla stampa locale.
I tre cosentini, presunte vittime delle truffe, hanno aggiunto che Davide Barzan era solito girare con auto di lusso e che si era costruito un’immagine rassicurante e credibile. Per questo decisero di affidargli i loro soldi. Ad esempio, uno avrebbe dato 4mila euro per avere in cambio un posto di lavoro in banca per la nipote, mai arrivato. Un altro avrebbe accompagnato Davide Barzan in giro per l’Italia in cambio della promessa di diventare dirigente del Cosenza, che però non ha mai acquistato.
IL CASTELLO DI BUGIE
Poi però l’improvvisa scomparsa, le promesse mai mantenute e i soldi – nel complesso 50mila euro circa – mai restituiti. Anzi, sarebbero stati denunciati per estorsione, accuse poi archiviate. Durante le indagini, comunque, sarebbe emerso che Davide Barzan avrebbe mostrato ai carabinieri un estratto conto che indicava una disponibilità di 19 milioni di euro, ma controlli successivi avrebbero accertato che quel documento era falso.
Per quanto riguarda la vincita al Superenalotto, in realtà non era lui il vincitore, mentre le auto di lusso erano in realtà noleggiate. A ciò si aggiunge un conto da 40mila euro non saldato a un hotel di Salerno. Oltre ad assolvere i tre imputati, il giudice parlò di “millanteria” per quanto riguarda Davide Barzan, denunciato per calunnia e prescritto.
LA CONDANNA DEFINITIVA
Per quanto riguarda il casellario giudiziale, l’avvocato Vincenzo Adamo, che ha rappresentato una banca cosentina contro Davide Barzan, ha spiegato a Le Iene che in realtà l’uomo avrebbe una condanna definitiva per truffa. Infatti, quelle voci sul possibile acquisto del club locale furono usate per presentarsi in una banca con un assegno da 2 milioni di euro per l’apertura di un conto corrente. Quell’assegno però era scoperto e falso, stando alla ricostruzione del legale.
La querela risale al 2014, ma la vicenda si è conclusa nel 2023 con la condanna definitiva, anche al risarcimento, ma con pena sospesa e nessuna menzione nel casellario giudiziario. In quel caso, il giudice parlò di “castello di bugie” costruito per apparire solvibile e ottenere la fiducia del direttore della filiale bancaria.