La Corte Federale del Commercio USA blocca i dazi di Trump con effetto immediato: cosa succede, quali scenari su Cina e UE e la reazione della Casa Bianca

COS’È SUCCESSO (E COSA PUÒ SUCCEDERE ORA) DOPO LO STOP DEI DAZI DI TRUMP

Dal “Liberation Day” al potenziale “golpe”, tutto in soli due mesi dopo l’annuncio dei dazi di Trump: si chiama “Us Court of International Trade”, di fatto è la Corte Federale del Commercio americano e da questa notte ha deciso di sconvolgere ulteriormente il già intricato caos globale sulle tariffe commerciali. I tre giudici della Corte hanno infatti bloccato i dazi reciproci del Presidente Trump in quanto considerati illegittimi applicati senza il via libera del Congresso.



Pronunciandosi su due casi distinti, la Corte Federale del Commercio USA ha definito illegali i dazi imposti da Trump in quanto in contrasto con la legge del 1977 definita “International Emergency Economic Powers Act”, l’Ieepa: il punto è se tale legge delega o meno i poteri al Presidente degli Stati Uniti di applicare a piacimento le tariffe commerciali, senza prima passare da Camera e Senato a Capitol Hill. Ebbene, secondo i tre giudici tale legge americana non conferisce tale potere a Trump e quindi hanno deciso di annullare tutti i dazi contestati, sconvolgendo i piani del Governo USA in materia di commercio ed economia.



Mentre infatti persistono le trattative internazionali con l’UE, la Cina, il Canada e gli altri partner globali, la sentenza della Corte – contro cui ovviamente la Casa Bianca farà immediato ricorso – fa da un lato volare le Borse, dall’altro getta un’ulteriore grado di tensione nella politica americana che non potrà che ripercuotersi anche a livello internazionale.

LA REAZIONE DELLA CASA BIANCA È DURISSIMA: “GOLPE DEI GIUDICI”

I giudici della Corte di New York appellandosi alla Ieepa con questa sentenza rendono al momento illegali sia le tariffe del 2 aprile – quelle appunto del “Liberation Day” – e sia quelle imposte nelle prime settimane della nuova Presidenza Trump verso Messico, Canada e Cina in risposta alla “tratta” del fentanyl in arrivo verso gli Stati Uniti. Inutile dire che la reazione della Casa Bianca è rabbiosa, con i portavoce del Presidente che riportano l’indignazione di Trump per una decisione giudiziaria che rischia di compromettere la libertà politica negli Stati Uniti.



«Non spetta affatto ai giudici non eletti decidere come affrontare un’emergenza nazionale in modo adeguato», spiega la nota della White House dopo la sentenza storica contro i dazi di Trump. Il tycoon, scrive ancora la portavoce Karoline Leavitt, mettendo l’America “al primo posto” ha impegnato l’intera amministrazione ad utilizzare ogni leva legale del proprio potere esecutivo «per affrontare questa crisi». Gli altri rappresentanti della Casa BIanca, da Kush Desai a Stephen Miller, hanno poi ribadito che quanto avvenuto con la Corte Federale del Commercio è una sorta di «golpe giudiziario senza precedenti», annunciando il ricorso immediato contro i giudici.

LA CINA CI PROVA: “USA CANCELLINO I DAZI IMPROPRI”. E L’EUROPA…

Le conseguenze dirette della sentenza contro i dazi di Trump è il bloccaggio immediato, con sospensione di ogni tariffa applicata dagli Stati Uniti sui prodotti in arrivo verso l’America: non sono passate neanche 12 ore e da Pechino arriva immediata la richiesta di cancellare a questo punto ogni possibile tariffa applicata contro la Cina. «La Casa Bianca deve annullare completamente i dazi unilaterali e ingiustificati», scrivono dal Ministero del Commercio cinese.

La decisione della Corte USA ricorda a Washington, conclude Pechino, che non serve impostare una politica aggressiva sui dazi, quanto invece occorre riportare “razionalità” ad ogni attore internazionale in merito. Le contro-risposte della Cina sui dazi potrebbero a questo punto annullarsi rapidamente, fanno sapere sempre dal Ministero sotto le dirette dipendenze del Presidente Xi Jinping, anche se ammettono che dopo i recenti colloqui di Ginevra i rapporti diplomatici tra USA e Cina sul fronte commerciale si sono riaperti a vari livelli.

E in tutto questo l’Europa? La sentenza della Corte che blocca i dazi globali di fatto avviene nel pieno della trattativa appena avviata e che avrebbe portato nel breve ad un incontro – forse a Roma con la mediazione della Premier Giorgia Meloni – tra Unione Europea e Stati Uniti.

L’impegno del vicepresidente J.D. Vance con la Presidente UE Von der Leyen ha visto un’ulteriore fase di colloqui telefonici direttamente tra Ursula e Trump, prodromi di incontri in presenza che si attendevano per il mese di giugno (con i dazi sospesi fino al 9 luglio 2025). Ora tutto si riferma nuovamente, con la possibile risposta degli USA che proverà in ogni modo ad annullare la sentenza e ritardare probabilmente le trattative cruciali con l’Europa.