È il "D-Day" di Trump con l'annuncio sui dazi dagli Stati Uniti: la diretta video streaming, le anticipazioni e i margini di trattative per UE e Italia
IL “D-DAY” SUI DAZI: COSA SUCCEDE OGGI E COME SEGUIRE L’ANNUNCIO DI TRUMP
Che sia “Liberation Day” per gli Stati Uniti, o “D-Day” per l’Europa, il giorno dei dazi di Trump è alla fine giunto: da oggi 2 aprile 2025 in poi il mondo a livello commerciale potrebbe non essere più come prima, o meglio, resta incerto capire come si stabiliranno le trattative commerciali tra i vari partner dell’America che subiranno l’ondata di tariffe doganali sui prodotti principali e non.
Dopo il 25% di dazi su alluminio e acciaio, e con la promessa di nuove tariffe anche sul mondo auto (per tutte quelle importate negli States), dalla Casa Bianca giunge netto il grido di “Giorno della Liberazione” per l’annuncio che darà questa sera (in Italia, ndr) Donald Trump: l’appuntamento è con la White House in diretta video streaming mondiale a partire dalle ore 22 (qui), sempre orario di Roma. «Saranno in vigore da subito», ha spiegato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt nella giornata di ieri, e sarà una delle giornate «più importanti della storia americana».
Come ha spiegato lo stesso Trump, i dazi saranno “reciproci” – ovvero in risposta a tariffe doganali già presenti dei vari partner verso gli States – e rimarranno comunque «gentili» rispetto a quanto «gli altri hanno approfittato dell’America» in questi anni: il telefono della Casa Bianca resta comunque libero in attesa di negoziazioni con i vari Paesi, anche se tra i principali e più spaventati organismi internazionali è l’Unione Europea che cerca di preparare una controffensiva non appena avrà chiaro il piano – finora “oscuro” – dell’Amministrazione Trump.
LE ANTICIPAZIONI SUI DAZI: RECIPROCI, ATTORNO AL 20% MA…
Ad oggi sappiamo che i dazi potrebbero essere lanciati attorno al 20% come tassa fissa sulle importazioni in America, a prescindere da quale Paese provengano: se questo nell’immediato potrebbe portare nelle casse federali americani qualcosa come 6 trilioni di dollari, ecco che il rischio di inflazione alle stelle come conseguenza eccessiva della guerra commerciale è il vero ago della bilancia a cui la Casa Bianca non può non tener conto sul lungo periodo.
I settori più colpiti – oltre a quello dell’automotive che vedrò dal 3 aprile, ovvero domani, il via ai dazi del 25% contro le automobili importate negli USA; così come le componentistiche – potrebbero esser quelli farmaceutici, dei semi-conduttori e dell’energia, andando a colpire laddove vi sono forti squilibri commerciali con gli Stati Uniti, ovvero nei Paesi come India, Giappone, Messico, Cina, Corea del Sud e la stessa Unione Europea (i cosiddetti “Dirty 15” ridefiniti dal Segretario al Tesoro di Trump, Bessent).
Da Bruxelles intanto la Commissione UE prepara una “vendetta” ad hoc con controdazi da applicare sui prodotti americani, augurandosi di avere un margine di trattativa ma al contempo ipotizzando una guerra commerciale a tutto spiano con l’Europa protagonista di una «vendetta sui prodotti» come mai prima d’ora. Inflazione, posti di lavoro, competitività delle aziende ed effetti sull’economia a lungo termine: questi i rischi maggiori se si concretizzasse una guerra internazionale sui dazi, specie se dovesse permanere l’idea di una tariffa “unica” al 20% contro tutto ciò che entra nel suolo americano.
IL MARGINE DI TRATTATIVA SUI DAZI: LA MOSSA DELL’ITALIA
Come ha spiegato ieri la Presidente della BCE e come dimostra la prudenza della FED americana nel tagliare ulteriormente i tassi di interesse, il tema dei dazi lanciati oggi da Donald Trump oltre ad essere una “Liberation” per gli Stati Uniti, può rappresentare un punto di novità non per forza negativo (sul lungo periodo) per i partner commerciali che verranno colpiti dalle nuove tariffe.
Al netto dell’ammissione della stessa Amministrazione USA di un nuovo fronte di “dazi reciproci”, la n.1 di Francoforte Christine Lagarde ha sottolineato alla vigilia del “D-Day” che il futuro geopolitico e industriale per l’Europa potrebbe prevedere una nuova stagione di “indipendenza” del Vecchio Continente che invece ad oggi dipende per metà della sua ricchezza dalle esportazioni (molte delle quali proprio negli States). Difesa, energia, finanza e digitale: la guerra dei dazi di Trump può produrre sul lungo periodo una svolta di rinnovata “indipendenza” europea, secondo la BCE.
È un momento quasi «esistenziale» per l’Europa, aggiunge Lagarde nell’insistere sul fatto che d’ora in poi l’UE «potrebbe avere maggiore controllo sul nostro destino e credo che questo sia un passo verso l’indipendenza dell’Unione Europea». Certo, la guerra commerciale nel breve causerebbe l’intralcio alla sfida contro l’inflazione, renderebbe mercati e aziende molto più incerte e porterebbe alla “vendetta” annunciata ieri da Von der Leyen da parte dell’Europa stessa. Resta però che l’UE debba svegliarsi dopo anni di sottovalutazione dei problemi, sia sul fronte difesa che ora su quello commerciale.
È in questo senso che va letta la prudenza del Governo italiano, sia nel condannare tanto i dazi di Trump quanto gli eventuali contro-dazi di Bruxelles, e sia nell’attivarsi subito per una trattativa negoziale che è poi quanto chiede realmente l’America repubblicana con la minaccia doganale. Mentre oggi la Presidente del Consiglio, a margine di un evento a Palazzo Chigi, ha sottolineato che la guerra commerciale non avvantaggia nessuno e «rischia di far male tanto all’Italia quanto agli Stati Uniti», a livello diplomatico ha raggiunto l’accordo per la visita il 18-20 aprile 2025 del vicepresidente J.D. Vance per la sua prima “discesa” su Roma dall’inizio della nuova Amministrazione Usa.
Serve «limitare i danni», fanno sapere dal Governo italiano, forti della volontà dello stesso Trump di voler trattare con tutti di tutto, partendo dalla posizione forte dei dazi ma pronto a passi indietro davanti ad una bilanciata trattativa con vantaggi reciproci.
.@PressSec on unfair trade practices on the U.S.:
🥛 50% tariff from the EU on American dairy
📈 700% tariff from Japan on American rice
🌽 100% tariff from India on American ag products
🧈 300% tariff from Canada on American butter & cheeseT-1 DAY UNTIL LIBERATION DAY! pic.twitter.com/EzYqL42efJ
— The White House (@WhiteHouse) April 2, 2025
