Il delitto di Garlasco potrebbe essere riscritto? Le dichiarazioni di Elisabetta Cametti sulle ricerche di Chiara Poggi: cosa è emerso

Si parla del delitto di Garlasco negli studi di Porta a Porta e in collegamento vi era la giornalista Elisabetta Cametti, che da anni sta seguendo il giallo di Chiara Poggi. Si è soffermata in particolare su alcune ricerche che la povera 26enne aveva effettuato nelle settimane precedenti la morte, ricerche di pedofilia ma anche abusi e droga, che potrebbero essere collegate al suo omicidio: “Forse Chiara aveva scoperto un segreto – racconta la Cametti parlando con Bruno Vespa del delitto di Garlasco – un segreto su cui stava indagando che la preoccupava e che forse l’aveva portata alla necessità e voglia di denunciare”. Quindi aggiunge: “Due mesi prima del suo omicidio ha iniziato a fare una serie di ricerche importanti di articoli di inchiesta che lei salvava in maniera dettagliata su una chiavetta usb e che ha salvato con dei file che ha nominato come pedofilia, anoressia, abusati, cocaina, cattiva”.



“La cosa importante di queste ricerche è che lei cercava quasi in maniera compulsiva, quasi dedicata, perchè lei dedicava gran parte del proprio tempo libero, il venerdì sera, la sera, la mattina presto prima di andare a lavorare, la pausa pranzo, a queste ricerche. Le prime ricerche partono l’8 giugno, è un venerdì sera, e lei scarica un file inchieste che ripartisce in tre file, dedicato alla pedofilia. Quella stessa sera, più tardi, scarica una serie di file e di approfondimenti sull’anoressia. La cosa che inquieta ancora di più è che il 12 giugno, era un martedì, lavorativo, alle 6:34, prima di uscire di casa e di andare a prendere il treno, lei cerca e scarica una serie di file e di articoli che archivia come abusati, dove si parla di una serie di ragazzi e di adolescenti che vengono abusati nel mondo ecclesiastico statunitense, e sempre alle 18:42 cerca articoli sulla cocaina, e come la cocaina possa influire e cambiare il percorso delle persone”.



DELITTO DI GARLASCO, CAMETTI: “ALTRE DUE RICERCHE DI CHIARA POGGI…”

Quindi ha proseguito: “Altre due ricerche hanno attirato l’attenzione e sono una più avanti, il primo di luglio, lei cerca informazioni e le archivia in un file che chiama ragazze sconnesse, adolescenti con una serie di problemi e poi c’è un documento, un file che è stato trovato in quella chiavetta, rovinato, non si conosce il contenuto, ma si sa che era stto scaricato dal sito, che oggi non esiste più, denunce.com, quindi questo fa pensare che lei avesse scoperto qualcosa, avesse investigato, fosse molto preoccupata ma soprattutto fosse pronta a denunciare. Perchè entrare in quel sito Denunce.com per non per scaricare dei moduli che poi le sarebbero serviti per andare a denunciare? Quindi il dubbio è: aveva effettivamente scoperto un segreto?”.



Elisabetta Cametti ha proseguito: “Queste ricerche non avrebbero portato assolutamente a incriminare Alberto Stasi, io non so dove lei volesse andare a parare, io so che lei, da queste ricerche possiamo immagine che fosse preoccupata per qualcosa e volesse dimostrare una situazione o qualcuno, io non credo che volesse denunciare Stasi, non lo so e non so a chi si riferissero quelle ricerche. Quello che emerge è che erano delle ricerche approfondite, qualcosa che la preoccupava e forse che voleva anche denunciare, ma soprattutto è importante contestualizzarle visto che stiamo parlando di due mesi prima del suo omicidio, è un periodo veramente vicino e poi c’è tutto il discorso della Madonna della Bozzola e di quanto forse aveva scoperto avvenisse la”.

DELITTO DI GARLASCO, SALVO SOTTILE E LUGLI NON CREDONO ALLA TESI

Per Salvo Sottile, presente anch’egli a Porta Porta: “Nel computer di Stasi sono state trovate dlele foto pedopornografiche, è agli atti del processo, il pc è stato sequestrato dai carabinieri e c’è anche una battaglia legale…. noi dobbiamo stare ai fatti su Garlasco poi possono esserci tutte le ipotesi alternative che vogliamo”. Massimo Lugli sembra dare d’accordo a Salvo Sottile: “L’inchiesta deve stringersi non allargarsi ma qui stiamo facendo un calderone, ci mettiamo dentro tutto, il supertestimone che si sveglia dopo 18 anni… tutta questa roba ci allontana dalla verità: lei apre in pigiama quella mattina, ma può aprire a due personaggi loschi come i due romeni che hanno minacciato il padre. E’ un delitto semplice, passionale, fatto da qualcuno che era nella sua cerchia, poi tutte queste affermazioni davvero non ci portano a niente, neanche alla difesa di Stasi”.

Come al solito il delitto di Garlasco sembra dividere fra chi crede nella colpevolezza di Alberto Stasi e chi invece crede che il motivo per cui Chiara Poggi sia stata ammazzata sia da ricercare altrove. Chissà che questa nuova inchiesta non possa portare ad una nuova verità, a riscrivere la storia, o magari, semplicemente a confermare quanto già sapevamo, escludendo una volta per tutte Andrea Sempio dagli indagati.