Il dibattito sul delitto di Garlasco a Ore 14 Sera, il giallo del dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi: scopriamo cosa è emerso
Nel lungo approfondimento sul delitto di Garlasco di ieri a Ore 14 Sera, ci si è soffermati anche sul famoso dna trovato sulle unghie della povera Chiara Poggi, due tracce maschili che non sono mai state attribuite e che sono oggetto dell’incidente probatorio di oggi. Per la procura una delle due tracce sarebbe di Andrea Sempio, ma per i legali difensori dello stesso non è possibile perchè non è stata mai fatta una comparazione. C’è infatti da aggiornare il nastro e tornare al febbraio del 2024 quando una consulenza della procura ha appunto stabilito questa comparazione, dna sotto le unghie di Chiara Poggi compatibile con quello di Sempio, uno dei motivi per cui l’amico di Marco Poggi è finito nuovamente sotto indagine.
I difensori di Sempio, a cominciare da Massimo Lovati, però si domandano: come hanno fatto a fare la comparazione se il dna del loro cliente è stato appreso solamente il 13 marzo di quest’anno? Il forte sospetto per Lovati è che si sia utilizzato il materiale genetico prelevato clandestinamente durante l’indagine del 2017 da parte di un gruppo di investigatori privati che seguirono Sempio in un bar. Di conseguenza non sarebbe valido ai fini scientifici, inoltre ci sono i ferogrammi del professor De Stefano nella sentenza d’Appello Bis del processo ad Alberto Stasi, che stabiliscono che quel dna era troppo rovinato dall’essere comparabile.
DELITTO DI GARLASCO, LAGO: “IL DNA AVEVA DATO SEGNALI MOLTO BASSI…”
A riguardo Ore 14 Sera ha interpellato l’ex comandante dei Ris, Giampietro Lago, che a riguardo ha spiegato: “Nella perizia fatta dal 2013 dal dottor De Stefano, discussa in contradditorio – e io avevo il ruolo di consulente della Procura generale – la conclusione di quella perizia per quanto riguarda il materiale subungheale è sata che: è stato rivelato un profilo complesso, molto brutto, non aveva i requisiti e la procedura che i tecnici usano è in questi casi… quando ho dei segnali così bassi e poco equilibrati devo avere la possibilità, alle stesse condizioni, di ripetere almeno una volta le stesse caratteristiche a quel punto ho la certezza che quelle caratteristiche non siano un errore”.
“Non essendosi in questa vicenda verificato questo requisito due volte, quel dato non aveva i requisiti di affidabilità scientifica e il perito lo scrisse e lo disse in udienza”. Lago fa notare che “tutte le parti, fra cui io che sto parlando, e gli altri consulenti di parte, concordarono con questa lettura, quindi non è stata una estemporanea iniziativa”. Roberta Bruzzone, presente a Ore 14 Sera come opinionista aggiunge: “Non c’è altro dna, la comparazione quella è quella resta, il profilo non può essere tracciato, è uno dei quesiti dell’incidente probatorio”, in corso oggi.
DELITTO DI GARLASCO, BRUZZONE: “LA PROCURA HA RICUSATO GIARDINA…”
Bruzzone ha inoltre ricordato che: “La procura ha ricusato il professor Giardina, che è uno dei nostri migliori genetisti perchè in una intervista a Le Iene, chiamato in causa, disse che quel tipo di dato scientificamente non era consolidato e non poteva essere usato ai fini comparativi, ragion per cui la procura l’ha ricusato”. In poche parole fino ad oggi tutti gli studi effettuati sui margini ungueali della povera Chiara Poggi hanno dato esito negativo, ma la procura si dice certa del contrario, che quel dna sia di Sempio.
Lo stesso indagato a sua discolpa dice che potrebbe essere dna da “trasporto” tenendo conto che utilizzava il computer di Chiara Poggi e che lei, nell’atto di usarlo, abbia appunto preso il materiale genetico dell’indagato. Una tesi che però non sembra reggere e anche l’avvocatessa di Sempio, Angela Taccia, precisa che il dna sulle unghie è tutta da verificare, ricordando inoltre che il suo assistito non frequentava Chiara Poggi e non ha mai avuto nemmeno alcuno scambio di battute. Inoltre, come detto sopra, ha sottolineato come il dna di Sempio sia stato prelevato il 13 marzo, mentre la procura ha stilato una consulenza 13 mesi prima.
Impronta 33, dna sulle unghie di Chiara Poggi, impronta 47F, impronta 10… tutte tracce che sembravano appartenere all’assassino ma anche ad Andrea Sempio e che in realtà si stanno rivelando dei buchi nell’acqua. La forte sensazione è che questa indagine stia andando verso un punto morto e che il maxi incidente probatorio che forse avrebbe dovuto riscrivere la storia, sta invece portando ad un nulla di fatto, soprattutto nei confronti di Sempio, ricordiamo, unico indagato in concorso con altri per l’omicidio di Chiara Poggi. Vedremo quindi cosa emergerà, con gli avvocati di Stasi che si dicono ottimisti sui prossimi risultati: ma basteranno a scagionare il loro assistito?