Delitto di Garlasco, il mistero della telefonata fantasma di Stefania Cappa: le versioni cambiate dalla cugina di Chiara Poggi e il giallo dei tabulati

La Procura di Pavia non si fa influenzare da teorie fantasiose sul delitto di Garlasco, come quella suggerita dalla difesa di Andrea Sempio, secondo cui la morte di Chiara Poggi sarebbe legata a presunti casi di pedofilia al Santuario della Bozzola. Secondo il Corriere della Sera, gli inquirenti preferiscono puntare su dati concreti, come accertamenti tecnici e scientifici su DNA, impronte e reperti mai analizzati, e indagini telefoniche: tabulati, celle telefoniche, chiamate.



Infatti, è previsto tra due settimane l’inizio dell’incidente probatorio riguardante i reperti biologici e le impronte. Si starebbero analizzando anche le dichiarazioni contraddittorie di una cugina di Chiara, Stefania Cappa, la quale, ad esempio, ha riferito di averla contattata domenica 12 agosto, giorno prima del delitto.



STEFANIA CAPPA, LE VERSIONI SULLA TELEFONATA A CHIARA POGGI

Le sue dichiarazioni, però, sono cambiate ogni volta che è stata ascoltata; inoltre, nessuna delle telefonate da lei citate risulta nei tabulati telefonici. In particolare, c’è il giallo della chiamata di una delle gemelle Cappa, messa a verbale tre volte. Il giorno del delitto raccontò di aver visto sua cugina l’ultima volta sabato 11 agosto; il giorno successivo si erano sentite telefonicamente e avevano concordato di rivedersi domenica alle 16.

Quando venne sentita due giorni dopo, dichiarò di non ricordare l’ora della chiamata, che sarebbe avvenuta in tarda mattinata. Invece, il 17 agosto disse di averla sentita domenica 12, ma non fu in grado di indicare l’orario. Non era neppure sicura se l’avesse contattata dal telefono fisso.



DELITTO DI GARLASCO, LA TELEFONATA E I TABULATI

Ma di queste chiamate non risulta alcuna traccia nei dati a disposizione degli inquirenti. Peraltro, le due cugine si erano riavvicinate da poco, pare dopo un rapporto non propriamente idilliaco. Comunque, il mistero vero è che nessuna chiamata da casa Cappa a casa Poggi risulta dai tabulati. A questo proposito, il Corriere evidenzia che nella fase iniziale dell’indagine furono raccolti i tabulati dei genitori della vittima, ma non quelli del fratello Marco, legato da un’amicizia con Andrea Sempio, attualmente al centro della nuova indagine.