Delitto di Garlasco, l'amico di Michele Bertani ad Iceberg: "Non c'entra nulla con omicidio di Chiara Pogg". Sentito anche il preside di Andrea Sempio

Un amico di Michele Bertani interviene a Iceberg per prendere le difese del ragazzo morto suicida e ora tirato in ballo da alcune piste alternative sul delitto di Garlasco. Questo amico, che ha chiesto al programma di Telelombardia di restare anonimo, ha spiegato che Bertani non è affatto coinvolto nella vicenda.

«Frequentava tutto un altro genere di persone, non c’entrava una mazza con quella gente lì. Ragazzi, Michele non c’entra niente con quel DNA ignoto, perché quella gente non la frequentava», ha dichiarato questo testimone.



Andrea Sempio a Chi l’ha visto (screen da video IG)

Dunque, tra Michele Bertani e Chiara Poggi l’unica cosa in comune era Garlasco. Si conoscevano, perché – ha dichiarato – «si salutavano», ma non si frequentavano, avendo collegamenti con ambienti diversi.

“BERTANI NON C’ENTRA NULLA CON CHIARA POGGI”

«Era una persona completamente diversa da loro, loro non lo volevano neanche, perché loro erano quelli dell’altra società», ha aggiunto l’amico di Bertani, negando anche che gli parlasse di Andrea Sempio. «Non me ne ha mai parlato. Era un tipo completamente differente da loro, soprattutto molto anarchico… quello che ha fatto, l’ha fatto non per colpa di qualcosa che è successo», ha dichiarato ancora l’amico di Michele Bertani.



In merito ad alcuni post ritenuti sospetti, l’uomo ha spiegato che, in realtà, erano legati alla sua situazione familiare. Anche per quanto riguarda una foto: «Voi state proprio sbagliando strada. Chiara Poggi, Stasi… lui non frequentava quelle persone lì. Lasciatelo in pace ’sto povero Michele, per cortesia». Dunque, se non poteva avere nulla a che fare con Chiara Poggi, non poteva essere coinvolto nel delitto.

DELITTO DI GARLASCO, PARLA IL PRESIDE DI SEMPIO

Ma il programma è riuscito a parlare anche con il preside della scuola superiore frequentata da Andrea Sempio, visto che gli inquirenti avrebbero chiesto i registri per ricostruire chi erano i compagni di classe e i docenti dell’indagato.



«Lo ricordo, perché sono stato lì trent’anni. Era un ragazzo normale, era sempre vestito di nero, ma un po’ come i metallari, insomma, i capelli lunghi, ma niente di particolare».

Il preside non ricorda né eccessi negativi né positivi, anzi si dice sorpreso dal coinvolgimento nell’indagine: «Non me lo sarei mai aspettato». Per quanto riguarda le amicizie, il preside ipotizza che forse fosse più legato agli amici del territorio, i compagni di Garlasco.