Delitto di Garlasco, il difensore dell'ex procuratore Mario Venditti scrive al ministro della Giustizia Nordio per l'indagine a Brescia per corruzione

DELITTO DI GARLASCO, LA NOTA DEL DIFENSORE DI VENDITTI

L’accusa è “surreale“, al punto tale da finire sul tavolo del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il legale dell’ex procuratore Mario Venditti, indagato a Brescia per corruzione, ha redatto un comunicato, indirizzato anche al Guardasigilli, dai toni molto polemici. Infatti, dopo aver letto il decreto di perquisizione e sequestro, ha espresso l’auspicio che gli inquirenti abbiano raccolto altro per giustificare “una simile aggressione“, per la quale sono state impiegate risorse importanti non solo a livello economico, ma anche di personale.



Secondo l’avvocato Domenico Aiello, questa impostazione “surreale” rischia di destabilizzare tutto il sistema giudiziario, visto che l’intera vicenda sarebbe scaturita da un appunto. Il legale di Venditti ha rimarcato come quello scritto sia bastato per aprire un’indagine per corruzione nei confronti di un magistrato la cui decisione era stata confermata anche in Cassazione. Se quell’appunto è sufficiente a generare tutto ciò, allora, per Aiello, non si può più parlare di Costituzione e di garanzie per gli indagati. “Non parliamo di proporzione o misura, senza le quali la Giustizia diventa violenza o vendetta“.



DELITTO DI GARLASCO, “AGGRESSIVITÀ INGIUSTIFICATA”

Il difensore ha precisato che il suo cliente non ha mai rivestito il ruolo di gip, quindi non è stato lui a disporre l’archiviazione di Sempio. Non ha neppure condotto le indagini a Vigevano sul delitto di Garlasco, ma si è semplicemente occupato, insieme con un altro magistrato, di Sempio nel marzo 2017.

Infatti, Sempio era stato indagato per la prima volta per il delitto di Garlasco nel 2016 dopo l’esposto alla procura generale di Milano da parte della madre di Alberto Stasi. Un anno dopo venne interrogato da Venditti e dal pm Giulia Pezzino, che chiesero poi l’archiviazione, disposta dal gip Fabio Lambertucci nel 2017. Tre anni più tardi un legale di Stasi presentò un altro esposto per riaprire il caso, ma Venditti si espresse nuovamente per l’archiviazione, firmata dal gip Pasquale Villani.



Andrea Sempio esce dalla caserma dei Carabinieri con i suoi avvocati (Foto 2025 ANSA/MATTEO CORNER)

Aiello ha anche ricordato l’iter giudiziario della vicenda del delitto di Garlasco, tra processi e richieste di revisione respinte. Tutto ciò “cede il passo di fronte a un solo rigo di un appunto, allo stato privo di autore, non certo univoco e rinvenuto, guarda caso, proprio adesso“. In merito al contenuto dell’appunto, ha rimandato alla spiegazione dell’avvocato Massimo Lovati, che attribuisce la somma alle spese legali. Aiello parla di “banalità dell’ovvio“, prima di chiudere con una nota marginale, ma non meno importante: una contestazione per la mancanza di segreto investigativo. “Tutto avviene in diretta, forse è ora di smetterla“.

Per quanto riguarda le condizioni dell’ex procuratore, il suo avvocato ha riferito lo stupore per “tanta aggressività ingiustificata“. Ha parlato di delusione e amarezza e ha definito “sopra le righe” la perquisizione a casa del magistrato.

DELITTO DI GARLASCO, I DUBBI DI DE RENSIS

Di parere diverso è l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, che al Tg4 ha commentato la notizia della nuova indagine, basata anche su analisi patrimoniali, dalle quali risulterebbe che mesi prima del proscioglimento di Sempio vi fosse stato un trasferimento di 43.000 euro da parte delle zie al padre, il quale a sua volta avrebbe prelevato 35.000 euro in contanti. “Non credo che sia una movimentazione normale“, che non si può spiegare con le spese legali. “Se si deve pagare un avvocato si paga con bonifico. Se si devono affrontare questioni evidenti si pagano in maniera tracciabile“, ha dichiarato De Rensis al Tg4.

Quanto alla nuova indagine sul delitto di Garlasco e a una possibile svolta, il legale di Stasi ha ribadito: “Io credo che a Pavia abbiano una strategia molto mirata, centrata e anche, da un punto di vista professionale, di altissimo livello“. Sull’inchiesta di Brescia, invece, si è detto fiducioso che i finanzieri possano aver trovato risposte.