L'avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, intervistato dai microfoni di Telelombardia per parlare del giallo di Garlasco
Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, è stato intervistato ieri sera da Lombardia Nera, talk di Telelombardia, per parlare del delitto di Garlasco. “Andrea Sempio è un po’ che non lo vedo – ha esordito il legale in diretta dal suo studio di Vigevano – l’ho visto quando ci siamo riuniti il primo settembre, al gabinetto scientifico, al quale ho partecipato da remoto con l’avvocato Taccia e l’ho trovato abbastanza tranquillo come sempre, poi i morti interni non li conosciamo e non possiamo conoscerli, sicuramente psicologicamente è molto ferito da questa rinnovata indagine ma non lo dà da intendere, apparentemente l’ho trovato tranquillo, anche ingrassato”.
“Dicono che il fatto di ingrassare non comunque sia sinonimo di benessere, può essere il contrario ma non sono uno psicologo ne psichiatra”. Ma la procura ha qualcosa in mano nei confronti del suo assistito? “Ad oggi no – replica schietto Lovati – poi se hanno qualche cosa nei loro cassetti, non posso saperlo fino a che non saranno chiuse le indagini con il 415 Bis, c’è il segreto istruttorio, per ora non c’è niente. Spero che non ci sarà niente neanche dopo”.
Quindi ha proseguito: “Io vorrei riassumere un attimino ciò che è successo il primo settembre: il perito Albani ha fatto il punto della situazione sugli aspetti genetici, tutti i reperti sono stati esaminati e non hanno dato alcuna utilità, se non la cannuccia dell’Estathe dove c’era il dna di Stasi quindi per la parte genetica rimarrebbe solo l’indagine sui reperti ungueali o subungueali che non ci sono più materialmente ma che sono rappresentati da elettroferogrammi della perizia De Stefano”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SU ESAMI EFFETTUATI E REVISIONE
E ancora: “Sono stati esaminati i reperti come il pollice, gli acetati, il contenuto della pattumiera, il frammento del tappetino del bagno e 4 prelievi ematici dalla casa della vittima, quindi dal punto di vista genetico non c’è nulla. L’altro dato che è emerso è la contaminazione di ignoto 3, quindi mancherebbe solo la parte che riguarda i reperti ungueali. Le tracce ematiche, come allora, non sono state ritenute di alcuna utilità, forse il materiale è scarso e deteriorato”.
Sugli errori compiuti durante l’indagine di Garlasco nel 2007, Lovati spiega: “Le leggerezze e gli errori compiuti nella prima indagine non sono pochi ma sono coperti dal rito, perchè il processo del 2007 contro Alberto Stasi, conclusosi nel 2015, era un rito abbreviato scelto dalla difesa. A differenza del rito ordinario è un processo allo stato degli atti quindi viene dibattuto solo sulle carte che ci sono, quindi se la difesa Stasi ha accettato di difendersi nonostante gli errori commessi. Anche se non si sapevano gli errori, l’abbreviato è allo stato degli atti, quello che c’è c’è, non vi erano testimoni oculari. Il primo giudizio è importante sul giudizio di adesso perchè potrebbero riscrivere il caso e potrebbe dare lo spunto alla difesa di Alberto Stasi di chiedere una revisione, questo è il punto”.
DELITTO DI GARLASCO, LOVATI E L’INCIDENTE PROBATORIO
Sull’incidente probatorio in corso oggi: “E’ solo sulla ricerca del dna poi è stato esteso alla ricerca delle impronte e adesso è quasi finito, mancano le unghie. Non si procede alle analisi delle unghie perchè la dottoressa Albani non ha ancora ricevuto le relazioni dal Dottor De Stefano, i famosi dati grezzi ammesso che ci siano”.
“Le unghie sono state tutte mischiate, poi sono state delavate e hanno sortito questo esito illeggibile. De Stefano era il perito nominato dalla corte d’appello bis e disse che non erano comparabili con Stasi né con chiunque altro, si parlava di un materiale talmente deteriorato e scarso da non poter diventare leggibile per le comparazioni, tutto qui, c’è solo un grafico, come un elettrocardiogramma”.

DELITTO DI GARLASCO, LOVATI SU RIESUMAZIONE CORPO CHIARA
Sulla possibilità che venga riesumata la salma di Chiara Poggi: “Non può avvenire nell’ambito di questo incidente probatorio, potrebbe intervenire con la promozione di un altro incidente probatorio a meno che non si tratti di un accertamento ripetibile, visto che la salma può essere riesumata 50 volte, quindi è tutto nelle mani della procura, poi la consulenza la rimetterebbero nel cassetto come tutte quelle fatte”. Infine sulla possibilità che siano stati sentiti in procura nuovi testimoni oculari: “Sono solo indiscrezioni mediatiche, l’ho letto dai giornali, dalle notizie e stop”.
Ricordiamo che ad oggi su Andrea Sempio non è stato trovato nulla di concreto anche se la procura e soprattutto la difesa di Alberto Stasi, si dicono certi che la famosa impronta 33 trovata sul muro delle scale di casa Poggi appartenga proprio all’indagato, circostanza sempre smentita dai difensori del ragazzo nonché dai suoi consulenti: vedremo se emergerà qualcosa più avanti.
