A Chi l'ha visto si torna a parlare di Garlasco con l'intervista ai due avvocati di Andrea Sempio, Massimo Lovati e Angela Taccia
Si è parlato del giallo di Garlasco ieri sera a Chi l’ha visto e in collegamento vi erano i due avvocati di Andrea Sempio, Angela Taccia e Massimo Lovati. I due sono stati incalzati prima di tutto sul nuovo giallo nel giallo, quello di un amico di infanzia dell’indagato, Michele Bertani, che qualche anno fa si è suicidato. Sulla sua pagina Facebook è spuntato un post un po’ criptico con i versi di una canzone dei Club Dogo, ma che tramite una traduzione in ebraico significherebbe che “c’è una ragazza che sa”, come quasi ad indicare Chiara Poggi e la vicenda delle Bozzole. “Michele era amico di Sempio alle elementi e alle medie”, precisa Angela Taccia, che poi spiega, in merito all’intercettazione in cui si sente dire il suo assistito: ‘Abbiamo fatto tutte le caz*ate assieme’: “Sono intercettazioni giuste, anche se bisogna sempre considerarle dei brogliacci. Erano molto amici di Michele Bertani fino alla terza media, poi si erano persi perchè avevano fatto delle scuole superiori diverse, e si erano rivisti alla cena della leva ma si erano un po’ persi perchè all’epoca non c’erano i social e WhatsApp”.
E ancora: “Andrea Sempio era solito ripetersi delle cose che a lui avevano recato dispiacere proprio per digerirle, è stato uno sfogo interiore (dice riferendosi a quella intercettazione ndr), poi lui non sapeva di essere intercettato, ma contestualizzato e spiegato da noi, aveva un senso. Lui diceva che non era potuto andare al funerale di Michele perchè era in forma privata e non gli sembrava di poterlo salutare, questo ci ha detto, poi vedremo quello che salterà fuori, io direi comunque di rimanere cauti anche per il rispetto della famiglia di Michele Bertani, visto che è ormai è pubblico e ne parlano tutti”. Massimo Lovati, sulla traduzione del post di Michele Bertani, aggiunge: “Apprezzo molto la metodologia di chi ha analizzato questa frase, una metodologia geniale che merita rispetto e stima, la sostanza poi la lascio giudicare alla gente, agli addetti ai lavori, certo che nel complesso starebbe a militare quanto ho sognato”. Che sia questa un’altra chiave utile per leggere oggi l’omicidio sotto una luce diversa?
GARLASCO, LOVATI CONTRO LE NUOVE INDAGINI
Staremo a vedere cosa emergerà nei prossimi giorni, nel frattempo l’avvocato di Andrea Sempio ha proseguito, riferendosi alle nuove indagini e al suo famoso “sogno” riguardante l’omicidio di Chiara Poggi e il santuario della Bozzola di Vigevano, a poche centinaia di metri dalla villetta di via Pascoli in Garlasco: “Il capo di accusa è come ho sempre riferito, ondivago, indeterminato, mutevole e non permette alcun tipo di difesa, è un capo di incolpazione nullo, perchè deve essere specifico. Detto questo voglio ricordare a tutti che siamo in presenza di un processo durato 7 anni, dal 2007 al 2014, che ha visto protagonisti almeno 50 magistrati togati, giuria popolare, sette o 8 pubblici ministeri, 4 o 5 procuratori generali, una corte di cassazione per due volte, e non si è mai parlato di concorso, come non si è mai parlato di concorso durante la prima indagine contro Andrea Sempio che è stata archiviata”.
Quindi si domanda: “Come mai adesso la procura della repubblica di Pavia, enuncia da zero questo tipo di capo d’accusa di un concorso mutevole? E’ mutevole perchè c’è dentro una partentesi – o con Stasi o con ignoti – se togliamo la parentesi rimane Andrea Sempio con ignoti, e Stasi dove lo mettiamo, lo mandiamo in vacanza?”. L’avvocato ha continuato nella sua tesi: “Stasi non poteva in 23 minuti fare tutto, lui dice un sacco di bugie, compreso quando dice che Chiara Poggi è stesa per terra, ma invece è sulle scale, e poi condisce tutto questo racconto con imprecisioni inverosimili, la faccia pallida, il numero civico sbagliato, le scarpe che erano pulite, come segnale che non era mai entrate in quella casa. Dice di aver scavalcato il muretto: bastava un esperimento giudiziario per vedere le tracce, ma già allora si copriva il vero mandante”.
GARLASCO, LOVATI: “HANNO COSTRETTO STASI A MENTIRE…”
Quindi ha proseguito, ricordando che: “Stasi e Chiara si amavano, erano due fidanzati, di mezzo c’è solo un sentimento d’amore, perchè mai avrebbe dovuto ucciderla? L’hanno costretto a mentire, era la pedina giusta per poter mentire e coprire non se stesso (tanto è che è stato condannato) ma altri che gli hanno inculcato di dire quelle cose, ma siccome le bugie hanno le gambe corte, in questo caso cortissime… questa è una bugia che gli hanno inculcato altri tanto è che lui si tradisce. Se i mandanti hanno assassinato Chiara Poggi, cosa ci mettevano ad uccidere Alberto Stasi? Qual è il problema?”: L’avvocato di Andrea Sempio ribadisce quindi il concetto, che Chiara Poggi sia stata uccisa da una mano terza e non da Alberto Stasi, che è solo una pedina in questo gioco: “L’hanno uccisa e hanno usato Stasi come pedina per coprirli”.
“Il mio sogno non parte dal 2014 quando è successa la questione di Savu, dello scandalo a luci rosse. Il santuario della Bozzola era già noto nel 2006 e nel 2000, perchè si facevano degli esorcismi e c’era qualcuno che diceva che ci fosse anche pedofilia e traffico di minori. Il mio sogno comincia dal 14 agosto del 2007 quando gli inquirenti non fanno l’esperimento giudiziario per capire se Stasi dice la verità o il falso, bastava andare a trovare le impronte su campanello, muretto e maniglia, e poi scusate, ma che senso ha che questo chiude la porta e non aspetta neanche l’ambulanza, e poi scappa dai carabinieri?”.