A Storie Italiane si parla del delitto di Garlasco, con l'intervista a Francesco Marchetto, ex carabiniere di Garlasco: le sue parole
Storie Italiane ha aperto anche stamane sul caso di Garlasco, mandando in onda un’altra parte dell’intervista all’ex carabiniere di Garlasco, Francesco Marchetto. Le prime parole sono state su un locale night club che allo stesso militare è costato una condanna per favoreggiamento della prostituzione. “Questo locale l’avevo già fatto chiudere due volte, quando il titolare mi vedeva gli si rizzavano i capelli – racconta Marchetto – all’interno di questo night ci sono stato 3 volte al massimo in compagnia di una persona che voleva sfogarsi con me perchè stava separandosi dalla moglie”.
Sull’indagine nei suoi confronti: “Io ho la prerogativa che tutte le indagini su di me le faceva Cassese (ex capitano dei carabinieri ndr) e anche qui ci sono fatti che io ho denunciato alla vecchia procura Pavia, archiviati. Io ho fatto 7 o 8 denunce alla vecchia procura, tutto archiviato ma senza pagare nulla. Secondo me la corruzione di Sempio c’è stata? Io parlo con le carte in mano, quanto ho detto lo posso dimostrare con tanto di varie denunce. Questa cosa non mi ha messo in crisi, la condanna per favoreggiamento della prostituzione… mia moglie mi conosce bene, sa come lavoravo e anche i cattivi sapevano come lavoravo e lei non ci ha mai creduto”. Fabio Amendolara de La Verità, in collegamento con Storie Italiane, racconta a riguardo che una ballerina di Lap Dance dello stesso locale è diventata adesso una praticante dello studio di Lovati, una coincidenza decisamente particolare.
DELITTO DI GARLASCO, MARCHETTO E LA NUOVA INDAGINE
Marchetto ha poi parlato delle nuove indagini su Andrea Sempio: “Quando è saltato fuori il nome di Sempio ho detto, mah, non so da dove salta fuori però adesso vedendo tutto quello che sta succedendo va a finire che ci troviamo con più indizi di colpevolezza verso Sempio che verso Stasi e questa è una conferma in più che le indagini dovevano essere fatte a 360 gradi ma per me non è una vittoria”.
“Gli indizi più convincenti su Sempio? Uno quando è innocente non paga, secondariamente aspettiamo il risultato del dna, se si dovesse trovare che è di Sempio… Poco o tanto, una volta che risulta leggibile… non servono dei litri. Altri colpevoli? Aspettiamo le indagini, la procura di Pavia non ha dato solo mandato per la famosa impronta, ci sono altri accertamenti in corso, aspettiamo e lasciamoli lavorare”. Quindi ha aggiunto: “Io mai sentito dalla procura di Brescia? Cosa le devo dire? Può darsi. Stanno lavorando, lasciamoli lavorare”.

DELITTO DI GARLASCO, MARCHETTO SU CASSESE E SEMPIO
Sui contatti fra Cassese e Sempio, Marchetto ha precisato: “Cassese poteva conoscere Sempio? So che la frequentazione era proseguita con il capitano Cassese perchè lo vedevo che si infilava a casa di Adami (ex marito di una delle zie di Sempio). Sempio è stato da lui in quel famoso verbale che non si capisce come mai in contemporaneo abbia sentito altre persone. Nei verbali ce ne è più di una di anomalia”.
In studio a Storie Italiane vi era anche Armando Palmegiani, consulente di Sempio, che ha spiegato: “Marchetto ha avuto contrasti con Cassese. Per quanto riguarda l’interruzione del verbale ce ne sono state tre, a metà verbale sembrava concluso ma si erano dimenticate domande e lo fanno tornare indietro. Per quanto riguarda il dna non è che non è importante la quantità: Melania Rea, sotto le unghie aveva il dna dell’estetista visto 10 giorni prima, la quantità è molto importante, un conto è dna da difesa, un conto è da contatto”. Quindi ha concluso: “Siamo ancora fermi all’incidente probatorio di settembre, siamo fermi e vediamo il 18 dicembre cosa dirà la dottoressa Albani ma non è affatto trapelato nulla in più”. Il dna, ricordiamo, sarà la prova cruciale per l’accusa e la difesa di Stasi: vedremo cosa emergerà.
