Si parla di Garlasco stamane negli studi di Storie Italiane e ospite vi era Armando Palmegiani, il nuovo consulente di Andrea Sempio: le sue parole
A Storie Italiane vi era Armando Palmegiani, il nuovo consulente di Andrea Sempio, per parlare del caso di Garlasco. Ieri il Tg1, il telegiornale di Rai Uno, ha mandato in onda il famoso pizzino originale, quello con scritto “Archivio, Gp, 20 e 30”, e il consulente ha commentato: “Non è uno scritto né un memoriale, ma è un appunto telefonico. Credo che sia un appunto di 20, 30 euro, per quanto possa sembrare strano. Io lo metto in paragone a un foglio che è stato sequestrato dentro il libro dell’avvocato Tizzoni, dove c’erano delle cifre riportate come migliaia: quindi 1.000 non era scritto 1, e 2.000 non era scritto 2. Quindi perché scrivere 20 e 30?”.
Palmegiani è quindi tornato sulla questione del famoso scontrino di Andrea Sempio, di cui ieri l’avvocato Lovati ha spiegato, un po’ a sorpresa, che “lui non si ricordava dove fosse il 13 agosto 2007, poi ha trovato lo scontrino ed ha dedotto che era a Vigevano”. Così il consulente: “Alle 10:18 sicuramente era a Vigevano. La mamma, alle 10 meno dieci, gli dà le chiavi dell’auto e lui viene agganciato con una cella telefonica alle 10 meno 5 a Garlasco, quindi compatibile con il racconto della madre. Alle 10:35 viene riallacciato dalla cella di Garlasco, compatibile con andata e ritorno a Vigevano”.
DELITTO DI GARLASCO, PALMEGIANI: “IL 13 AGOSTO? VISTO IL TRAFFICO…”
“Tenendo conto del traffico – stiamo parlando di agosto – sono circa dieci minuti di auto. Le celle di Vigevano? Non le hanno controllate”. Non fa una piega, quindi, il discorso di Palmegiani, e non va dimenticato che nel 2007, quando successe il delitto di Garlasco, i telefonini erano diversi rispetto a quelli attualmente in uso: non erano sempre online, ma agganciavano una cella solamente quando si chiamava, si riceveva una chiamata o quando si inviava o riceveva un SMS.
Diciotto anni fa non c’era WhatsApp, non c’era Instagram e via discorrendo; di conseguenza, il cellulare di Sempio potrebbe non aver agganciato effettivamente la cella di Vigevano, visto che, quando si è recato in libreria, il suo telefono non si è attivato in alcun modo.