Delitto di Garlasco, il consulente informatico Paolo Reale sulle ricerche di Chiara Poggi al pc: "Non c'è nulla negli atti rispetto a quello che si dice..."
LE RICERCHE DI CHIARA: PARLA PAOLO REALE
Dalle ricerche sul Santuario della Bozzola al famoso file sulle pedofilia: anche di questo si è parlato a Ore 14 Sera in relazione alla nuova indagine sul delitto di Garlasco, in particolare con Paolo Reale, cugino della vittima nonché consulente della famiglia in qualità di tecnico informatico.
Un’ipotesi della difesa di Andrea Sempio porta, infatti, al Santuario, mettendo in correlazione le ricerche di Chiara Poggi con quanto accaduto lì. “Quando effettivamente durante il procedimento di primo grado furono fatte le analisi del computer, gli elementi raccolti non avevano nessuna indicazione o valenza che oggi viene proposta, non sta in nessun atto in realtà“, chiarisce Reale.

Inoltre, commenta anche le dichiarazioni di Flavius Savu, che ipotizzò un collegamento mai provato tra il delitto di Garlasco ed i festini hot, recentemente arrestato dopo la latitanza cominciata dopo la condanna per estorsione. A tal proposito, Paolo Reale esclude che l’uomo possa dire qualcosa di interessante: “Francamente no, non vedo i collegamenti. Se l’indagine andrà in quella direzione, vedremo di cosa si tratta“.
DELITTO DI GARLASCO, I FILE NEL PC DI CHIARA
Si parla di diversi file contenuti nel computer di Chiara Poggi per eventuali legami con il suo omicidio: “C’è sicuramente questo articolo sui pedofili, c’è il collezionismo su Picasso, un articolo sulle ragazze sconnesse… Quello che voglio dire è che c’è una complessiva, eterogenea quantità di articoli su cui sicuramente è opportuno fare delle valutazioni, sul perché c’era quello sui pedofili, ma non abbiamo una polarizzazione su questo“, ha dichiarato Paolo Reale a Ore 14 Sera.
In merito al possibile interesse che la ragazza potrebbe aver avuto ad approfondire questi argomenti, il consulente ha spiegato: “Il motivo per cui all’epoca lo misi in evidenza fu anche in correlazione ai contenuti trovati sul computer di Alberto Stasi, che hanno dato luogo a quel procedimento per detenzione di materiale pedopornografico. I contenuti che erano rimasti cancellati sono effettivamente stato oggi di una valutazione e di una condanna in primo e secondo grado“.
Ma non poteva esserci una correlazione: “Quello poteva essere un legame? No, perché Chiara non ha potuto sicuramente vedere quei contenuti, ma quell’articolo era un elemento che misi a disposizione per una valutazione“.
