Delitto di Garlasco, la difesa di Alberto Stasi precisa che la nuova indagine su Andrea Sempio è stata decisa da tre magistrati
La nuova indagine sul delitto di Garlasco, che vede Andrea Sempio ancora una volta indagato per l’omicidio di Chiara Poggi nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, è scattata su impulso di tre magistrati e non della difesa dello stesso reo. Ha tenuto a precisarlo l’avvocato Antonio De Rensis, che con la collega Giada Bocellari assiste l’ex fidanzato della vittima prossimo al fine pena e già in semilibertà, attraverso un intervento nella trasmissione Zona Bianca.
Il legale ha dichiarato che l’inchiesta attuale è partita per volere della Procura di Pavia e, per questo, merita grande rispetto: i pm che oggi lavorano al caso, infatti, ritengono che non tutta la verità sia venuta a galla e hanno deciso di riaprire il caso all’esito delle attività condotte dai carabinieri di Milano. Una svolta arrivata 18 anni dopo i fatti e che inevitabilmente fa piovere ombre sul giudicato di condanna che ha visto Alberto Stasi destinatario di una pena definitiva a 16 anni di carcere (che dovrebbe finire di scontare nel 2028).
Delitto di Garlasco, Alberto Stasi aspetta l’esito della nuova indagine con “prudenza e speranza”
“Prudenza e speranza” sono i due sentimenti che governano il presente di Alberto Stasi davanti all’evoluzione della nuova inchiesta su Andrea Sempio per il delitto di Garlasco. Lo ha detto la sua avvocata, Giada Bocellari, intervenuta telefonicamente all’incontro sul caso tenutosi al Castello di Casale Monferrato (Alessandria) e organizzato dal Centro studi NeroCrime.
Le dichiarazioni dei legali dell’ex bocconiano arrivano a poche ore dalla concessione della semilibertà al loro assistito, che ora potrà godere di maggiori spazi e possibilità fuori dal carcere (dove dovrà tornare a dormire dopo il lavoro e le attività di reinserimento sociale). Alberto Stasi continua a dirsi innocente e ha detto di confidare nell’orizzonte di un pieno accertamento dei fatti di via Pascoli del 13 agosto 2007. Ancora oggi sostiene di non essere l’assassino della fidanzata Chiara Poggi e attende con pazienza gli sviluppi del lavoro della Procura di Pavia attualmente concentrato sul profilo di Sempio.
