Delitto di Garlasco, la criminologa Roberta Bruzzone intervistata da Farwest sulla nuova indagine: ecco le sue parole in diretta tv
Roberto Bruzzone, nota criminologa, è stata ospite ieri in collegamento del programma di Farwest per parlare di tutti gli ultimi aggiornamenti sul caso di Garlasco, a cominciare dall’incidente probatorio che si è tenuto questa settimana: “L’udienza per discutere gli esiti della perizia è prevista per il 24 ottobre prossimo, salvo proroghe sarà la data conclusiva, in quel momento gli esiti dell’accertamento dovrebbero essere completati, stanno procedendo ad un ritmo serrato quindi quella data verrà rispettata salvo sorprese, dovrebbe essere discusso in aula nel contraddittorio l’esito di questo maxi accertamento”.
Sulla presenza dell’acetato e non delle paradesive: “E’ normale, è la modalità con cui si procedeva all’epoca secondo procedura. L’assenza di sangue? Vuol dire che viene confermato il dato che già all’epoca emerse, soprattutto nella famigerata impronta 10 su cui puntava moltissimo la difesa di Stasi, sostenendo che vi fossero tracce ematiche, non venne mai attribuita a Sempio e a Stasi. Sono stati fatti accertamenti e la ricerca di sangue ha dato esito negativo, non c’è sangue in nessun paradesivo. La difesa sosteneva che li vi fosse la traccia imbrattata di sangue del soggetto che uccise Chiara, invece è una impronta del tutto irrilevante non essendoci sangue”.
Situazione identica per l’impronta 33, quella che la procura attribuisce a Sempio: “Senza intonaco quell’impronta non potrà avere valere – dice Bruzzone – già all’epoca venne ritenuta inutile per la carenza di minuzie, ma comunque il test del sangue ebbe un esito negativo. La mano è la destra, sicuramente era imbrattata di sangue nell’assassino, ma essendo pulita dal sangue non può essere dell’assassino, questo è un dato scientifico che non si può sovvertire”.
Niente da fare anche per l’impronta 97F: “E’ un pattern proiettato, non ha nessun tipo di valore, non è una traccia comparata ai fini dattiloscopici”. Sul nuovo accertamento effettuato nella villetta di Garlasco dai Ris: “Questo tipo di attività serve per creare un ambiente 3D per poterci navigare all’interno, poi si vaglieranno tutti i pattern del sangue, comunque già elaborati all’epoca del Ris, ma non si potrà fare nient’altro”.
DELITTO DI GARLASCO, BRUZZONE E LA POSSIBILE TRACCIA SULL’ESTATHE
Si è parlato di una possibile traccia sull’Estathè presente nella spazzatura di Chiara Poggi: “Sembra una traccia interessante da approfondire ma non faceva parte dell’incidente probatorio, basterà una richiesta di estensione al quesito dell’incidente, poi si farà un accertamento e se emergerà una papillare verrà comparata”.
E ancora: “L’ipotesi della procura è che al momento l’omicidio è commesso da almeno due soggetti, addirittura alcuni parlano di 4. Credo che il senso dell’accertamento sia collocare in casa due soggetti, Sempio, Stasi o un soggetto ignoto che potrebbe aver agito con Sempio. La grossa speranza iniziale della difesa di Stasi – ribadisce – riguardava l’impronta 10, che nel 2020 veniva ritenuta rilevante perchè potenzialmente c’era il sangue, ma ora che sappiamo che sangue non c’è è inutile, il famoso ignoto diventa sempre più un fantasma”.
Sullo schizzo di sangue trovato sul telefono: “Il pattern dell’imbrattamento è uno solo, ed è coerente con la cornetta sul telefono. E’ possibile che una goccia si sia inserita in quella porzione fra la cornetta e il luogo dove viene appoggiata, non c’è nulla rilevante”.
Sulla prima indagine di Garlasco: “Sicuramente qualche errore è stato fatto ma l’attività analitica della scena fu fatta in maniera approfondita tanto è vero che adesso non si sta smentendo nulla di quanto fatto allora. Ad oggi non è emerso nulla che sconfessi l’indagine preliminare e le due sentenze di condanna”.
DELITTO DI GARLASCO, BRUZZONE SUI VESTITI NEL CANALE E L’ALIBI DI STASI
Bruzzone smonta anche gli abiti ritrovati in un canale non troppo distante da Garlasco: “Quei vestiti sono già stati esaminati, non c’era traccia di sangue, non si sa di chi siano e non portano a Garlasco”. Sulle foto pubblicate da Sempio su Facebook: “Sulle immagini pubblicate, se fossero riconducibili alle sentenze, potrebbero rappresentare una suggestione, ma sono immagini abbastanza generiche, una è un riferimento ad un piccolo principe, l’altra è una immagine ruprstre, mi sembra un po’ forzato fare un collegamento”.
Infine sull’alibi di Stasi: “Lui è al computer quella mattina, nei primi minuti guarda materiale pornografico, riprendendo le analisi fatte da un collega che ha avuto accesso ad Alberto Stasi. Dalle 9:35 alle 12:20 è al computer, fino alle 10:20 consulta materiale pornografico e poi comincia a lavorare alla tesi, i periti l’hanno confermato.
Resta fuori un periodo di 23 minuti che secondo la cassazione sono sufficienti per andare presso casa di Chiara Poggi, commettere l’omicidio e tornare a casa propria”. Roberta Bruzzone si dice quindi assolutamente certa delle condanne di Alberto Stasi, non mettendo in dubbio la sua colpevolezza, ed in effetti dalla nuova indagine su Garlasco non sembrerebbe emergere nulla che faccia pensare ad un esito differente.