A Chi l'ha visto e Zona bianca le novità sul delitto di Garlasco: tutto quello che sappiamo dall'inizio alla nuova indagine incentrata su Andrea Sempio

Le consuete puntate di questa sera delle trasmissioni “Chi l’ha visto” e “Zona Bianca” si tornerà a occupare del discusso caso del delitto di Garlasco che da anni si credeva – al di là dei cosiddetti “innocentisti” – concluso con una condanna piena per l’unico indagato, ma che da circa un anno è tornato sotto la lente degli inquirenti di Pavia che hanno comunicato poche settimane fa di aver riaperto il fascicolo: l’obbiettivo è confermare o smentire la tesi delle prime indagini, allargando lo sguardo ad altri sospettati.



Prima di arrivare alle novità delle ultime settimane, è utile ricordare brevemente che il delitto di Garlasco risale al 13 agosto del 2007: quella mattina Chiara Poggi fu raggiunta all’interno della sua abitazione da quello che sarebbe poi diventato il killer, violentemente uccisa (secondo le carte originali) davanti alla porta d’ingresso e poi gettata già dalla rampa di scale che conducevano al seminterrato della villetta – appunto, a Garlasco – in cui abitava con i suoi genitori, in quel momento in vacanza in montagna.



Dopo una lunghissima sequenza di errori e indagini, alla fine nel 2009 si aprì il processo per il delitto di Garlasco con la figura di Alberto Stasi – all’epoca fidanzato di Chiara – al centro: dopo una prima doppia assoluzione, la Cassazione nel 2013 annullò le sentenze e nel 2015 (in seguito a nuove analisi) fu pienamente condannato a 16 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario; con una pena oggi quasi completamente scontata.

Cosa sappiamo di ufficiale sulla nuova indagine sul delitto di Garlasco: la posizione di Sempio, il DNA, le impronte e l’incidente probatorio

Tornando al presente, lo scorso anno in gran segreto la Procura di Pavia ha riaperto il fascicolo sul delitto di Garlasco, concentrandosi sulla figura di Andrea Sempio: questi era un amico del fratello della vittima che già in occasione delle prime indagini finì sotto la lente degli inquirenti, prima come atto dovuto in quanto potenziale figura a conoscenza dei fatti, poi per via di una perizia della difesa di Stasi che riconobbe il suo DNA in uno di quelli parziali trovati sotto alle unghie di Chiara.



Di fatto, la posizione di Sempio fu presto archiviata (si disse che il DNA era legato al fatto che Chiara avesse usato lo stesso PC usato dal fratello e dall’amico) ma è partendo da qui che la procura ha deciso di riaprire l’indagine sul delitto di Garlasco: questa, per ora, è l’unica notizia certa che abbiamo visto che il nuovo fascicolo è ancora coperto dal vincolante segreto istruttorio; mentre sui media sono tantissime le notizie più o meno vere che stanno circolando.

Al di là delle presunte novità mediatiche, utile è ricordare che in questi giorni si sta tenendo il primo incidente probatorio sul delitto di Garlasco incentrato sul nuovo indagato: ad oggi sono stati analizzati solo gli oggetti prelevati dalla spazzatura di casa Poggi, che hanno dato come unico esito la presenza di tracce di Stasi e Chiara (che la sera prima del delitto cenarono assieme); mentre risulta anche che sia stato impossibile trovare tracce genetiche nelle circa 60 impronte prelevate sulla scena del crimine all’epoca dei fatti, con una partita che – però – resta del tutto aperta.