A Chi l'ha visto si torna a parlare della scomparsa di Denisa: la escort 30enne ha fatto perdere le sue tracce dallo scorso 15 maggio
Procedono serrate le indagini per capire che fine abbia fatto Denisa Maria Paun (spesso indicata con il cognome Adas, riferito all’ex marito), l’escort 30enne rumena che nella notte tra il 15 e il 16 maggio ha fatto perdere completamente le sue tracce dal comune di Prato, nel quale sarebbe dovuta rimanere almeno fino alla fine di quella stessa settimana, stando al pagamento già effettuato per la stanza d’hotel in cui alloggiava: proprio questa sera ad occuparsi ancora una volta del caso di Denisa sarà la trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto, che ci aggiornerà sugli ultimi sviluppi di queste complesse indagini.
Prima di arrivare alle novità, è bene ricordare che Denisa è sparita nella notte tra il 15 e il 16 maggio: in quel periodo si trovava a Prato per via del suo lavoro di escort e l’ultima traccia certa che abbiamo della 30enne risale alle ore 23:28, quando ha effettuato una telefonata alla madre dopo essere uscita per buttare la spazzatura, avvisandola che un paio di uomini rumeni la stavano seguendo; mentre da quel momento ci sarebbe stato il vuoto più totale, con i cellulari della giovane che hanno dato l’ultimo segnale alle ore 3:09 di quella stessa notte.
Cos’è successo a Denisa, 30enne scomparsa a Prato: le indagini incentrate sui cellulari e sull’avvocato 45enne
Proprio attorno ai cellulari si starebbero concentrando parte delle indagini utili a capire che fine abbia fatto Denisa, con gli inquirenti che fino a questo momento avrebbero appurato che, dopo la telefonata alla madre, il cellulare privato della 30enne avrebbe dato l’ultimo segnale attorno alle ore 2:43 all’altezza tra Prato e Pistoia; mentre il secondo cellulare di Denisa – riservato ai clienti – si sarebbe spento attorno alle ore 3:09 all’altezza di Serravalle Pistoiese: l’ipotesi – già formulata prima di scoprire i dati sul secondo cellulare – è che la 30enne si stesse dirigendo (o si fosse diretta) verso il mare toscano, ma da lì non è ancora chiaro dove potrebbe essersi poi diretta.
Nel frattempo risultano essere almeno due le persone attenzionate dagli inquirenti: la prima è la madre di Denisa che, in occasione del primo interrogatorio da parte degli inquirenti, avrebbe omesso (non è chiaro per quale ragione) quell’ultima telefonata e il pedinamento da parte dei rumeni; mentre la seconda è un avvocato 45enne romano – iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona – tirato in ballo da una carissima amica della donna scomparsa.
Secondo il racconto dell’amica (che, peraltro, ha reso noti anche i contenuti della chiamata tra la 30enne e la madre), l’uomo da tempo si era invaghito di Denisa, al punto da chiedere ad alcuni rumeni che conosce per via della sua attività di avvocato di pedinarla e rapirla: l’uomo – per ora anonimo e senza accuse formali mosse a suo carico – ha respinto tutte le accuse, sostenendo di non conoscere la ragazza scomparsa.
