La sinistra francese “denunciata” per le sue imposizioni e censure. A lanciare l’allarme sono state due femministe, Dora Moutot, responsabile di una pagina Instagram sul piacere femminile molto conosciuta in Francia e non solo, “T’as joui?”, e Marguerite Stern, nota per i suoi collage contro i femminicidi. Le due icone femministe, particolarmente conosciute a Parigi e dintorni, hanno appena pubblicato un libro dal titolo “Transmania” per denunciare le derive dell’ideologia trans. Il libro, pubblicato da “Magnus”, denuncia il business delle transizioni di genere, come spiega Libero. La sinistra non avrebbe però gradito la pubblicità fatta a tale scritto, con manifesti di grande formato in giro per varie città.
Per questo motivo, a Parigi e Lione sarebbero già terminate le campagne sui pannelli pubblicitari JCDecaux. Il motivo? Le pressioni delle associazioni trans e delle giunte comunali delle due città. Emmanuel Grégoire, vicesindaco di Parigi, sui social ha scritto: “La transfobia è un reato. Non c’è spazio per l’odio dell’altro nella nostra città. Parigi non è la vetrina di questo odio crasso. Solleciterò JCDecaux per chiedere il ritiro di questa pubblicità”. A denunciare il libro è stata anche Kam Hugh, drag-queen che ha parlato di “pubblicità apertamente transfoba” dell’opera di Moutot e Stern.
Le femministe censurate in Francia: “Il nostro non è un libro transfobo”
Dopo le proteste del Comune di Parigi, JCDecaux ha rimosso i manifesti di “Transmania” e presentato le sue scuse a chiunque si fosse sentito offeso. Dora Moutot, in risposta, ha denunciato “un atto di censura basato su supposizioni piuttosto che sull’analisi dei contenuti”, nonché “un oscurantismo che cerca di mettere a tacere ogni pensiero critico”. La co-autrice ha poi spiegato: “Il nostro libro non è transfobo, e in nessun momento diffonde l’odio dell’altro e delle persone trans“. Moutot ha aggiunto che il libro “è un’inchiesta approfondita”, in particolare su “alcuni attori che incitano alle transizioni di genere e traggono profitto da esse”. Secondo l’altra autrice, Stern, Grégoire “non sa quello che fa” e ha agito su pressione di “quindici associazioni trans“.
Non solo Parigi: anche il Comune di Lione ha preso misure. Il sindaco Grégory Doucet ha fatto pressione su JCDecaux e ottenuto la rimozione dei manifesti di promozione nel libro. L’assessore alla sicurezza di Lione, Mohamed Chihi, ha spiegato poi di aver inviato una lettera alle associazioni Lgbtq locali per ribadire l’impegno della giunta a promuovere “l’inclusione, la diversità e il rispetto dei diritti”. Come spiega Libero, Moutot e Stern dal 2023 si sono riunite e hanno fondato un’associazione comune per opporsi all’attivismo transgender e alle nuove mode fluid.