Dopo aver affrontato i tagli delle detrazioni fiscali 2025 sui percettori di reddito oltre i 75.000€ annui, affrontiamo i cambiamenti per coloro che hanno dei figli a loro carico e vediamo in che modo vengono conteggiati i benefici fiscali spettanti. Le novità fanno capo alla Legge numero 207 pubblicata nel 2024 e in vigore dal primo gennaio di questo nuovo anno. I cambiamenti non solo incidono sui lavoratori con un reddito medio alto, ma modificano le condizioni anche in base ai componenti di un nucleo familiare (evidenziando il numero di figli a carico).
Come cambiano le detrazioni fiscali 2025 con i figli
La prima novità in tema di detrazioni fiscali 2025 riguarda il numero di figli a carico. Sulla base della quantità, si calcola il cosiddetto “coefficiente familiare“, prevedendo una specifica percentuale proporzionata – come già detto – a quanti figli i genitori hanno.
Il primo coefficiente applicabile è pari allo 0,5 se all’interno del nucleo familiare non sussistono figli. Mentre la soglia massima di detraibilità dei costi ammessi in misura è pari a 7mila euro per gli ISEE tra 74.000€ e massimo 100.000€ annui (scende a quattro mila euro di detrazione per i redditi oltre cento mila euro annui).
Nei nuclei familiari in cui c’è almeno un figlio, il coefficiente sale a 0,70 e il tetto massimo di detraibilità sale a 5.600€ o a 9.800€. In quelle famiglie dove invece i figli sono almeno due, il coefficiente viene innalzato allo 0,85 e il tetto sale a 6.800€ oppure 11.900€.
Gli importi restano invariati a 8.000€ e 14.000€ laddove nel nucleo familiare sia presente un figlio affetto da disabilità (purché venga accertata ufficialmente dall’ente predisposto).
Condizioni penalizzanti per i figli a carico
Rispetto allo scorso anno tra le novità fiscali è stato introdotto il limite massimo di detrazione fiscale da applicare in base all’età del figlio a carico, il cui tetto adesso è pari a trent’anni compiuti (a meno che non gli venga diagnosticata una disabilità).
La detrazione fiscale ammonta sempre a 950€ e la normativa che prevede la sua applicazione per ogni figlio resta tale e quale.
Una nota penalizzante è a discapito dei familiari che sono a carico con residenza all’estero, di cittadini stranieri (non italiani) o di uno Stato UE differente dall’Italia.