Dino Zoff ha vissuto nella sua carriera una memorabile partita Italia Inghilterra a Wembley, cioè la prima vittoria degli Azzurri nel mitico stadio di Londra. Correva l’anno 1973, il Corriere della Sera ne ha parlato con il portiere campione del Mondo 1982: “Come dicono nei film western: cuore caldo e sangue freddo. Anche se quella volta nel 1973 era più difficile. Gli inglesi non li avevamo mai battuti, loro si sentivano ancora depositari del gioco. Wembley era una specie di tempio proibito. Erano altri tempi, era un altro mondo. Ci chiamavano camerieri pensando di offenderci, ma non sapevano che non c’era modo migliore per caricare un italiano che farlo arrabbiare. Fu una vittoria epocale, quell’impresa ci diede la convinzione che potevamo battere chiunque. Certo, era solo un’amichevole, mentre domenica c’è in ballo un Europeo. Stavolta conta di più”. Dino Zoff si sottrae al “giochino” su chi sia favorito in Italia Inghilterra, ma aggiunge: “Loro giocano in casa, col pubblico, quindi possiamo anche darli per favoriti. Ma noi possiamo batterli, perché non siamo assolutamente inferiori, anzi. Abbiamo qualità, esperienza, carattere. Possiamo vincere, ho grande fiducia“.
DINO ZOFF SU ITALIA INGHILTERRA: I MERITI DI ROBERTO MANCINI
Dino Zoff parla poi della Nazionale costruita da Roberto Mancini, che viaggia in un clima di entusiasmo e di condivisione. Bene, o era paradossalmente meglio arrivarci spalle al muro? Secondo Zoff “non cambia niente, alla fine conta quello che succede in campo. Alla situazione ambientale credo fino a un certo punto: sì, aiuta avere 60mila persone che tifano per te, ma mica gioca il pubblico. E poi attenti, perché gli inglesi hanno addosso una pressione mica male: pensa se non vincono…”. I meriti di Mancini sono fuori discussione: “Ha fatto un lavoro straordinario, ma non avevo dubbi sarebbe andata così. È un allenatore esperto, conosce il calcio, ha fatto esperienze anche all’estero. La sua gestione del gruppo è eccezionale. Spero resti a lungo, la continuità è fondamentale. Mi sembrano tutti ragazzi sensibili, di mondo. Hanno bei sorrisi semplici, non vedo primedonne. È una Nazionale che mi piace, per certi versi mi ricorda la nostra del 1982“, e proprio il gruppo è secondo Dino Zoff la forza della squadra di Mancini. Quattro Mondiali e un solo Europeo per l’Italia nella storia: Dino Zoff ricorda però che la sua Nazionale nel 2000 arrivò “a pochi secondi dalla vittoria”.
DINO ZOFF SU ITALIA INGHILTERRA: DONNARUMMA E IL RICORDO DEL 1973
Dino Zoff poi elogia il ‘collega’ Gigio Donnarumma: “Sta giocando un Europeo fantastico. Ha qualità immense ma mi pare che abbia raggiunto anche una maturità in campo che lo può far diventare uno dei più forti di sempre. L’addio al Milan mi ha colpito, mi chiedevo cosa potesse mancargli. Ma sono scelte professionali, vanno rispettate. A me colpisce quanto è migliorato nelle uscite e nella gestione dell’area, del reparto. Si vede che è diventato uomo”. Sterling con il suo dribbling può essere il principale pericolo nella finale Italia Inghilterra, mentre Dino Zoff non vuole “nemmeno pensare” a influssi esterni (vedi il rigore in semifinale) e soprattutto non devono pensarlo i giocatori “perché sarebbe un retropensiero che toglie concentrazione, energie, non serve a niente. Sangue freddo significa proprio questo”. Si torna dunque ai ricordi della vittoria del 1973: “La pioggerellina fitta e fredda, il gol di Capello nel finale, la gioia incontenibile dei nostri emigranti. Un sogno. Se chiudo gli occhi, l’immagine che ho più nitida, come fosse ora, è il pallone marca Mitre appesantito dall’acqua che respingo di pugno e arriva quasi fino a centrocampo. Il pubblico fa un oooooh di ammirazione che ancora oggi mi sembra di sentire. Giocare a Wembley è un sogno per ogni calciatore. Ecco perché agli azzurri dico: godetevela e non abbiate paura”.