“Liberi di credere”: è questo il titolo dell’incontro che si tiene al Meeting di Rimini 2019 oggi alle 15.00. Come si evince dal nome dato al convegno, oggetto della discussione è la libertà di coscienza e di religione, la libertà di ognuno di professare la propria fede e di esprimere la propria opinione. L’argomento in questione rappresenta uno dei pilastri del Meeting, dalla sua nascita ad ora, e uno dei temi più delicati da affrontare. I relatori invitati per riflettere e confrontarsi, insieme alla platea, sulla libertà di credere sono Thomas Georgeon, postulatore dei martiri d’Algeria, e Javier Prades Lopez, rettore dell’università San Damaso di Madrid; mentre a introdurre il dibattito è Stefano Alberto, docente di teologia all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Georgeon, per la prima volta al Meeting, è un monaco trappista e nel 2013 è stato nominato postulatore della causa di beatificazione dei 19 martiri d’Algeria, avvenuta poi l’8 dicembre dell’anno scorso. Per il secondo ospite, invece, la prima volta alla manifestazione riminese è stata nel 1999. Da allora il rettore, che è anche sacerdote della diocesi di Madrid, è rimasto un grande amico del Meeting e vi ha partecipato per diversi anni. Anche Don Alberto è uno degli ospiti più affezionati a questo grande evento, infatti è intervenuto in numerosi dibattiti quasi ogni anno a partire dal 1995.
DIRETTA VIDEO, INCONTRO AL MEETING DI RIMINI SU LIBERTA’ DI RELIGIONE
“Liberi di credere” è uno dei dibattiti culturali che chiude la settimana del Meeting di Rimini 2019. Thomas Georgeon, postulatore dei martiri d’Algeria, ci ha anticipato alcuni temi del dibattito in un’intervista di Maurizio Vitali. A partire proprio dai martiri di Algeria: «Da loro ci giunge un messaggio decisivo. La loro libertà di credere ha coinciso con la scelta libera di restare in Algeria nonostante il gravissimo rischio di perdere la vita in un periodo dominato da scontri armati, pericoli d’ogni genere, odio, disgusto dell’altro». Interessante anche la riflessione sulla nostra tradizione liberale che tende a delimitare la religione in una dimensione privata, non accettendo che abbia una rilevanza anche nello spazio pubblico. Per Georgeon «un limite e un errore», che attualmente è «aggravato dalla paura dell’Islam». Ma ne parla riferendosi alla Francia, che «ha reagito accentuando l’idea di laicità, cioè appunto l’idea (e l’obbligo) di mantenere nell’ambito strettamente privato ogni esercizio o manifestazione religiosa». Come sempre è disponibile il collegamento per seguire l’incontro in diretta streaming video tramite l’indirizzo YouTube del Meeting di Rimini che trovate appena qui sotto. (a cura di Silvana Palazzo)