Sempre più genitori, oggi, si affidano ai dispositivi per il controllo a distanza del neonato per monitorare i propri figli in diversi momenti della giornata e diverse fasi della propria crescita. Ci sono i baby monitor, che servono per “controllare” a distanza i neonati che dormono mentre si è in un’altra stanza, ma non solamente. Sono vari i dispositivi che permettono di vivere la propria genitorialità in maniera più serena: grazie alla tecnologia, infatti, gli accessori per neonati sono sempre più efficienti e spesso sono collegati con gli smartphone, che restituiscono in tempo reale una serie di informazioni.
Come sottolinea Il Sole 24 ore, è il caso ad esempio del sensore di temperatura ambientale, che aiuta a capire se la stanza si trova ad un clima ideale per il piccolo. Ci sono poi dispositivi con la funzione voce, che spengono il display del monitor quando il bimbo si è addormentato e si accende se recepisce un rumore. Le informazioni vengono inviate su un’app da scaricare sullo smartphone.
La tecnologia per i bambini prematuri
I dispositivi per il controllo a distanza del neonato sono sempre più utilizzati dai genitori. Non solo baby monitor e telecamere, però: si arriva anche più avanti. È il caso del calzino che misura il battito cardiaco e il livello di ossigeno nel sangue per bambini prematuri, circa 15 milioni all’anno in tutto il mondo. In Italia sono circa 40 mila, ossia il 7% delle nascite. Tra i parametri controllati c’è quello del livello di ossigeno nel sangue.
Lo scorso anno, Al Consumer Electronic Show a Las Vegas, è stato presentato anche Ebo X, un robot in grado di controllare cosa succede in casa nelle varie stanze: è capace anche di inviare foto e video. Il suo microfono può riconoscere il pianto del neonato, avviando una videochiamata con gli smartphone abbinati dei genitori. Per salute del bambino, troviamo anche gli umidificatori che controllano la situazione nell’ambiente nel quale il neonato si trova ed eventualmente abbassano o alzano il livello. Il rischio, però, è sempre lo stesso: quanto sono sicuri questi dispositivi? E quali sono le informazioni che riescono a carpire e a trasmettere, lucrando sui dati personali del consumatore?