Questa sera, venerdì 12 novembre, Raitre offre l’interessante documentario intitolato “Tunnel della libertà” diretto da Marcus Vetter, tratto dalla storia vera di Domenico Sesta e Luigi Spina. Ovvero la storia di due italiani della Berlino del primo dopoguerra, che organizzarono la costruzione del primo tunnel sotto il muro per permettere a Peter Schmidt una fuga ardua. Domenica Sesta e Luigi Spina non volevano fallire, in gioco c’era la vita di un loro compagno di studi, rimasto intrappolato a Est con la sua famiglia, a cui tenevamo moltissimo. Nel documentario scopriamo il rapporto di fratellanza tra Mimmo e Gigi; i due erano come fratelli, si erano conosciuti a Gorizia e poi si erano ritrovati a Berlino, una terra che rappresentava per molti italiani una terra dove andare in cerca di fortuna. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Storia vera di Domenico Sesta e Luigi Spina dietro al film “Tunnel della libertà”
Domenico Sesta e Luigi Spina, la storia vera di due italiani nel documentario “Tunnel della libertà” diretto da Marcus Vetter e trasmesso in prima serata su Rai3. Il documentario ricostruisce la storia di Luigi Spina e Domenico Sesta, che, nella Berlino del primo dopoguerra, organizzarono la costruzione del primo tunnel sotto il muro per consentire la fuga di Peter Schmidt, un compagno di studi che era rimasto intrappolato a Est con la famiglia. Mimmo e Gigi, così si chiamavano amichevolmente tra loro, erano come fratelli. I due si conoscono a Gorizia dove Mimmo si era trasferito. La morte della mamma di Mimmo segna un momento molto complicato nella sua vita, ma ad aiutarlo c’è Gigi che lo invita a trasferirsi a Berlino, metà di tantissimi italiani alla ricerca di fortuna. Inizialmente Domenico arriva a Düsseldorf dove comincia a lavorare alla Henkel. I due amici si ritrovarono tra i banchi della Technische Universität di Berlino.
Sono anni di cambiamento per la città di Berlino che registra ogni mese un transito di ben 30mila persone dalla parte Est verso Ovest. Nessuno avrebbe mai pensato però che poco dopo la DDR avrebbe innalzato una “barriera di protezione antifascista” diventata poi il famoso Muro di Berlino. La città viene divisa in due senza alcun preavviso: improvvisamente famiglie si ritrovane separate senza poter ricongiungersi con i propri cari. Tra le varie persone bloccate anche Peter Schmidt, un collega di Mimmo e Gigi.
Domenico Sesta e Luigi Spina, l’impresa del tunnel sotto il muro di Berlino che diede la libertà a 29 persone
Nel febbraio del 1962 Domenico Sesta e Luigi Spina si recano dall’altra parte del muro essendo in possesso del passaporto straniero possono muoversi liberamente. Arrivati dall’altra parte del confine incontrano l’amico Peter sofferente per le privazioni imposte dal regime. Nasce così l’idea di costruire un tunnel sotto il muro di Berlino per liberarlo.
Un’impresa vera e propria quella pensata dai due italiani che, dopo una serie di sopralluoghi, iniziano a scavare la galleria nei pressi di quello che oggi è il 80 di Bernauer Straße. Il piano di Sesta e Spina era quello di sbucare in una cantina di Rheinsberger Straße, dall’altra parte, ma per realizzarlo chiesero l’aiuto di Hasso Herschel e Uli Pfeiffer. Un altro problema era di tipo economico, così i due italiani dopo aver messo mano nelle proprie tasche decisero di contattare una casa di produzione americana che stava per uscire con un film dal titolo “Il tunnel”. L’accordo va in porto come ricorda anche il giornalista americano Greg Mitchell nel libro dedicato all’impresa di Sesta e Spina scrivendo: “una sorta di reality ante litteram girato sul fronte della guerra fredda”. Domenico Sesta e Luigi Spina per questa loro impresa hanno ricevuto la Medaglia d’oro al valor civile per aver regalato la libertà a 29 persone.