Don Camillo è un film del 1952 diretto da Julien Duvivier con protagonisti Gino Cervi e Fernandel. Si tratta del primo capitolo di una saga che ha reso molto famosi i due attori. Su MyMovies l’opera riceve tre stelline sulle cinque a disposizione: “Dal libro di Guareschi una commedia all’italiana di quelle che si vedevano una volta”. Su ilMorandini possiamo vedere come il film abbia ricevuto due stelline e mezzo sulle cinque a disposizione: “Conterranei si capiscono si stimano, divisi sulle faccende locali. Si trovano spesso uniti contro il mondo esterno. Il colpo di genio del produttore fu quello di affidare una materia così italiana a un regista e a un attore francese. Seguito da Il ritorno di Don Camillo”. Chi non l’ha visto si colleghi subito in attesa dell’inizio. Don Camillo è la proposta che ci fornisce la prima serata di Rete 4, clicca qui per il trailer, potremo seguirlo anche in diretta streaming su Mediaset Play cliccando qui. (agg. di Matteo Fantozzi)
Don Camillo, il cast
Il film Don Camillo andrà in onda su Rete 4, il giorno 21 settembre 2019. I telespettatori potranno vedere questa pellicola alle ore 21.30. Il lungometraggio in esame appartiene al genere delle commedie. In questo film gli attori protagonisti sono: Fernandel, Gino Cervi, Vera Talchi e Franco Interlenghi e l’anno di produzione è il 1952. Il regista della pellicola Don Camillo è Julien Duvivier, mentre la colonna sonora di questa commedia è il frutto del talento del maestro Alessandro Cicognini. Questi è famoso per aver scritto le musiche di alcuni capolavori del cinema italiano, come Ladri di Biciclette, Quattro passi fra le nuvole e Sciuscià. Il montaggio di Don Camillo è stato creato da Maria Rosada, che lavorava al Centro Sperimentale di Cinematografia. In questo film recitano quindi Fernandel e Gino Cervi, che ritorneranno dunque a lavorare insieme nel Ritorno di Don Camillo, in Don Camillo e l’onorevole Peppone, e nei tre sequel successivi.
Don Camillo, la trama del film
In questo lungometraggio, si parla di Don Camillo, che è un parroco che vive a Brescello nel giugno del 1946. Il prete rimane molto deluso quando le elezioni amministrative del paese vengono vinte da Giuseppe Bottazzi, detto Peppone, con il quale il presbitero litiga quotidianamente. Così mentre i rossi festeggiano la vittoria di Peppone, Don Camillo fa suonare le campane a morte, per esprimere la sua disapprovazione. A questo punto, il Bottazzi cerca di vendicarsi, comunicando in un comizio che presto verrà costruita una magnifica Casa del Popolo. A causa di ciò, il parroco di Brescello si incomincia a domandare dove Peppone troverà i soldi per realizzare la Casa del Popolo, in quanto lui non sta riuscendo a completare la costruzione dell’oratorio della parrocchia.
Ben presto, il presbitero capirà che il Bottazzi vuole portare a termine il suo progetto con i soldi di una cassa militare, scomparsa misteriosamente. A questo punto, Don Camillo mette alle strette Peppone, che gli cede seppur malvolentieri una parte del bottino. Dopo l’elezione del Bottazzi, il prete litiga spesso con il suo nuovo nemico e con i comunisti della città. Il parroco si fa sempre travolgere dalla sua istintività, ma poi si pente, accettando i rimproveri che gli provengono dal Crocifisso dell’altare maggiore della chiesa in cui lavora. Ad un tratto, Don Camillo perde nuovamente il controllo a causa della storia d’amore tra due giovani. Il suo comportamento costringe il vescovo a mandare in vacanza il prete. Questi deve lasciare Brescello e si trasferisce suo malgrado a Montenara, un paesino di montagna.