Don Luca Trovato della Comunità Nuovi Orizzonti, è stato ospite stamane negli studi di TV2000 durante il programma Di Buon Mattino. Le prime parole dell’ospite sono state per la celebrazione dell’Esaltazione della Croce che la Chiesa ha ricordato il 14 settembre: “Ci si riferisce a quando è stata istituita questa festa, il 14 settembre del 327 e in quell’occasione venne esposta la croce all’adorazione dei fedeli e da quel momento questa è la data in cui si celebra questa festa. La croce è un simbolo in cui si celebra la morte ma è anche il simbolo dell’offerta d’amore di Cristo, mai un simbolo di sofferenza ma di amore estremo che dà la vita, un simbolo di salvezza e redenzione”.
E ancora: “Oggi parlare di croce ci mette un po’ a disagio perchè nella cultura attuale ci sono due estremi: da una parte il bandire la croce, tutto ciò che è sofferenza, i progressi della scienza li hanno fatti per allontanare la sofferenza dell’uomo. Il rischio di questo estremo è che perdi di vista il senso della vita che è fatta anche di sofferenza e quindi se non accogli questa parte della vita ti trovi spiazzato quando si presenta e bussa alla tua porta la malattia e il lutto. In una cultura del tutto e subito anche la sofferenza della frustrazione per un bisogno non soddisfatto trova il giovane impreparato. La croce – ha poi proseguito don Luca Trovato – rischia di appiattire la vita Cristiana al dolore e al sacrificio, invece non è questo solo il significato ma un passaggio che ti introduce alla pienezza della vita”. Poi il prete della comunità Nuovi Orizzonti ha proseguito: “Il senso di incarnare la sofferenza nella propria vita lo comprendiamo se partiamo dalla scelta di Gesù che ha voluto condividere in tutto la condizione umana, e credo che vale la direzione opposto, l’uomo sentito amato risponde a questo amore amando Dio. Tanti salti sono stati resi simili, conformati a Cristo e hanno vissuto questo mistero di amore e dolore ripresentando gli stessi tratti del volto sofferente di Cristo, arrivando a ricevere i segni della crocifissione delle stigmate come Padre Pio e San Francesco. Quando si ripresenta il volto di Cristo c’è una misteriosa forza attrattiva che spinge le anime verso questi santi che emanano amore e santità che converte il cuore, la croce ha questo potere”.
DON LUCA TROVATO E LA ‘MISSIONE’ DELLA SUA COMUNITA’
Quindi don Luca Trovato ha parlato della ‘missione’ della sua comunità: “Il nostro carisma è quello di portare la gioia di Cristo risorto ponendo attenzione al mistero della discesa degli inferi e questo significa permettere a Cristo di inabissarsi in quegli inferi personali, spazi interiori più lontani da Dio, anche scelte di peccato, e permettere di esplorare la sua resurrezione”.
“Questo mistero – ha proseguito – lo rivediamo continuamente nelle manifestazioni di aiuto. il nostro è un carisma di morte e resurrezione, negli anni abbiamo visto tante persone rinascere da cui non ti saresti mai aspettato che sarebbero tornati a vivere. Davanti a crocifissi viventi non puoi che ‘stare’ – ha concluso il prete – e Maria stava davanti al crocefisso, spesso non ci sono soluzioni, la soluzione è di stare vicino, stare accanto e amare, un amore impotente e disarmato e viene raggiunto dall’amore di Dio, quest’immagine di Maria ai piedi della croce con Giovanni è quello che spiega e meglio tutto ciò”.