Donatella Rettore a tutto campo: dal giudizio su Giorgia al calvario della depressione e degli attacchi di panico.

Tagliente, sia musicalmente che per dialettica; Donatella Rettore non ama le mezze misure e come spesso ha dimostrato non conosce filtri quando si tratta di mettere in evidenza il suo pensiero anche a costo di apparire come controcorrente. In una recente intervista rilasciata per il Corriere della Sera si è espressa a tutto tondo su diversi aspetti legati alla musica in generale ma anche a proposito di alcune difficoltà vissute in passato; sia dal punto di vista professionale che in riferimento alla sua salute mentale e fisica.



Un punto cardine dell’intervista rilasciata di recente è forse il giudizio su Giorgia; idolatrata da sempre e ancor di più dopo l’ultima performance a Sanremo 2025, eppure Donatella Rettore punge. “E’ bravissima, ma non ha portato nulla di nuovo; è l’imitazione di Whitney Houston, non è originale”. Come si suol dire, ‘bastone e carota’. Da un lato la cantante elogia le doti della collega ma dall’altro è evidente la stoccata dal punto di vista artistico. Tra l’altro – come racconta La Repubblica – il discorso parte dalla domanda: “Chi è la cantante italiana più sottovalutata e quale la più sopravvalutata?”, nella prima categoria si è inserita personalmente, nella seconda ha appunto indicato Giorgia con tanto di argomentazione personale.



Donatella Rettore, dal retroscena su ‘Kobra’ al calvario della depressione: “In tanti mi hanno aiutata…”

Proseguendo nel suo racconto al Corriere della Sera, Donatella Rettore ha ricordato anche il ‘calvario’ artistico di una delle sue canzoni più iconiche: ‘Kobra’. “Fu un pandemonio” – ha spiegato la cantante – “A causa anche di una professoressa; secondo lei la mia canzone toglieva la purezza e l’ingenuità ai bambini”. Il brano di Rettore fu dunque prima bloccato e poi autorizzato solo in un secondo momento; quell’intoppo, a oggi, sembra dunque aver portato fortuna alla canzone.



Donatella Rettore ha ricordato anche i momenti bui, il calvario della depressione e degli attacchi di panico scaturiti dal ‘tradimento’ di un produttore. “Mi fece fare una scelta sbagliata per un suo tornaconto personale”. Fortunatamente al suo fianco, nonostante gli anni difficili, ha trovato tanti amici e colleghi: “In tanti mi hanno aiutato, non è vero che il mondo dello spettacolo è cattivo”.