Ekla Vasconi, ristoratrice di Modena, è finita nel mirino degli haters dopo avere partecipato a Quattro Ristoranti, il programma di Alessandro Borghese che va in onda su Sky. La sua unica colpa è stata quella di dare giudizi eccessivamente negativi ai suoi colleghi, tra cui anche un severo “zero”, di cui a distanza di qualche mese si è inevitabilmente pentita. La puntata è andata in onda lo scorso 7 febbraio e da quel giorno la sua vita è un incubo. “Da quel momento è stata una escalation di insulti e minacce. Un vero e proprio odio nei miei confronti e della mia famiglia, di una violenza inaudita”, ha raccontato in una intervista a Libero Quotidiano.
I suoi social network sono stati inondati di commenti negativi, soprattutto sul personale. “Sono stata costretta a dover chiudere tutto ciò che riguardava me, la mia famiglia e la mia attività in rete, perché ciò che è stato scritto contro di me e di noi era ed è tutt’ora terribile”, ha rivelato. Il web non perdona, è evidente. Un altro caso, dopo quello che ha portato al suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice finita nella gogna mediatica per la questione della presunta recensione omofoba. “Forse alla povera donna è mancata quella forza che ho io, travolta come lei da un odio e una cattiveria online violentissimi”.
“Dopo Quattro Ristoranti non vivo più”, la storia di Ekla Vasconi
Nonostante Ekla Vasconi, dopo la messa in onda della puntata di Quattro Ristoranti, abbia cancellato i suoi profili sui social network, gli insulti e le minacce continuano ad arrivare, ad esempio tramite la pagina delle recensioni di Google o di Tripadvisor. Un fenomeno che ha condizionato anche la sua vita personale. “Sono stata costretta a cambiare numero del cellulare per le infinite telefonate anonime che ricevevo. Non essendo una persona abituata a tutta questa attenzione mediatica e a tutto questo odio, mi sono molto spa- ventata. Soprattutto i primi giorni. Ho avuto uno sconvolgimento psicologico e fisico. Non dormo più la notte. C’è sempre il pensiero che mi possano arrivare persone sotto casa e commettere gesti improbabili”, ha ammesso.
I colleghi che hanno partecipato al programma di Sky le hanno espresso il proprio sostegno, pubblicando un appello sulla Gazzetta di Mantova. “Un gesto che ho apprezzato moltissimo. Al di là del gioco televisivo, siamo tutti e quattro lavoratori che credono in ciò che fanno. Che si alzano ogni giorno per mandare avanti l’attività”. Chissà se le loro parole verranno ascoltate.